venerdì 16 aprile 2010

Posso anche dimettermi da parlamentare, faccio il deputato per difendermi dai processi

"Posso anche dimettermi da parlamentare, faccio il deputato per difendermi dai processi"
Una dichiarazione rilasciata al Tg3 da Marcello Dell'Utri dopo che il pm nel processo per mafia ha chiesto per il senatore del Pdl 11 anni di carcere. In questa affermazione, rilasciata quasi per caso, sta tutto il senso della politica di questi ultimi 15 anni di Forza Italia prima del Pdl dopo e di Silvio Berlusconi carissimo amico del senatore dell'Utri. Un'affermazione di una gravità unica che finalmente porta alla luce ed allo scoperto il senso della discesa in campo del cavaliere. Naturalmente una dichiarazione trasmessa, sebbene senza l'enfasi necessaria, solo dal Tg3, l'unico telegiornale che mantiene ancora una parvenza di indipendanza dal padre padrone. Quasi in contemporanea a questa dichiarazione, il dittatore di Arcore affiancato dai suoi fidi leccapiedi Maroni e Alfano, si lancia nell'ennesimo attacco a tutto ciò che ancora in questo paese fa cultura. Dopo aver chiuso per un mese le trasmissioni di approfondimento, dopo essersi scagliato contro la satira politica mandando al confino comici come Grillo, Luttazzi e company, ora si scaglia contro chi scrive libri e produce film e sceneggiati sulla mafia. Il problema non sono i politici e amministratori locali che regolarmente vengono pescati con le mani nel sacco per la loro collusione con le organizzazioni criminali, ma piuttosto chi scrive di mafia e chi porta alla luce del giorno attraverso libri, film, sceneggiati insomma attraverso strumenti tipici della cultura, le attività illegali di questa organizzazione mafiosa. Il paese è in mano a personaggi di questo genere che utilizzano la politica per difendersi dai processi e che attaccano chi parla delle attività illecite delle organizzazioni criminali. Si dirà ora che questo governo sta facendo molto per la lotta alla mafia, ma è il governo che sta facendo o sono le forze dell'ordine, polizia e carabinieri, che stanno raccogliendo i frutti di una lotta incisiva e costante ? il governo può tentare di prendersi tutti i meriti che vuole ma alla fine non è il governo che opera direttamente ma le forze di polizia grazie anche alla collaborazione dei pentiti. Ed i pentiti nascono così spontaneamente come i funghi oppure sono anche il frutto di una portare alla luce le attività mafiose come fanno scrittori e registi coraggiosi ? Rimane il fatto che chi in qualche modo attacca e vuole mettere a tacere la cultura ha sempre torto e guarda caso questa tendenza è sempre appannaggio di chi ha mire dittatoriali e una pervasa insofferenza alla critica ed alla contrapposizione. Pero' gli italiani continuano a consegnare le sorti del proprio paese in mano a personaggi di questo tipo, cavaliere e company, che, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, sono molto poco trasparenti e molto più interessati alla propria incolumità soprattutto dalla giustizia ... Dell'Utri oggi se lo è lasciato scappare apertamente.

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