sabato 24 aprile 2010

Il disagio di un uomo qualunque

Le giornate uggiose, grige e piovose che arrivano dopo che la primavera è sbocciata portano a riflettere, pensare, analizzare e solitamente ad immalinconirsi. Che ci azzecca tutto questo con un blog politico come questo. Beh ultimamente ho apportato una piccola modifica al titolo del blog aggiungendo quel "ma non solo" che lasciava intravedere la possibilita' di parlare anche di argomenti che esulassero un po' dalla politica. Il fatto è che per un uomo che ha vissuto da giovane studente il '68, che ha vissuto poi gli anni '70 durante i quali si pensava che in Italia finalmente ci potesse essere una svolta, ritrovarsi oggi immerso in un paese come l'Italia di questi anni, tutto questo risulta essere incomprensibile e allo stesso tempo deprimente nonche' fallimentare. E non sono tanto le convinzioni politiche di una parte o dell'altra che portano a questa crisi di identità ma soprattutto la mancanza di ideali, di principi, di progetti reali da realizzare, di tutte quel patrimonio che dovrebbe formare il bagaglio di una formazione politica che governa un paese sul quale improntare il confronto, il dibattito, lo scontro anche ma che dovrebbe comunque portare ad uno sviluppo del paese. Il tutto naturalmente senza disconoscere la storia di questo paese, soprattutto quando questa storia ha portato la democrazia e la libertà grazie al sacrificio di migliaia di vite umane, di uomini che seguivano un ideale, che potranno anche aver commesso degli errori, ma che hanno messo la loro vita in secondo piano rispetto al perseguire di un principio dondamentale: la libertà. L'aspetto più sconcertante del periodo storico che stiamo vivendo è appunto mettere in discussione tutto questo da patrte di uomini "ignoranti" e privi di cultura che, solo per aver raggiunto un posto di potere, tentano di mandare al macero anni di storia che fra l'altro non hanno nemmeno vissuto oltre che nemmeno studiato. Un decadimento che comunque non colpisce solo la politica me è generalizzato e sostenuto dalla maggioranza dei cittadini che hanno in sostanza consegnato il paese nelle mani di persone totalmente prive di cultura, ingoranti in merito alla storia dell'Italia e guidate esclusivamente da interessi personali o corporativisti. Una crisi di identita' e culturale che non risparmia nessuna settore della società nemmeno la religione. Come inquadrare infatti la difesa ad oltranza del vaticano dei preti pedofili oppure la questione scoppiata con la comunione somministrata a Berlusconi durante le esequie di Raimondo Vianello ? Due aspetti diversi per connotati e per gravità ma che sono il segno inequivocabile di un decadimento di principi anche nel mondo cattolico. L'aspetto più drammatico ed inquietante è che non esiste in Italia nessuna formazione politica che sappia dare una risposta concreta a questo stato di cose, una risposta che dovrebbe per forza fare leva su un impulso da dare alla cultura del nostro paese, ma chi ha capacità ed interesse ad elevare il livello culturale del paese ? Nessuno fra coloro che detengono e si giocano le sorti del potere. E così chi riesce in maniera autonoma ad elevarsi culturalmente si ritrova alla fine come una mosca bianca che non può riconoscersi in uno stato governato da ignoranti che sanno solo mettere in atto la politica del proibire e del vietare.
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