martedì 16 luglio 2024

Il blog senzapelisullatastiera si trasferisce nel sito TASTIERALIBERA.IT


DA OGGI IL BLO SENZAPELISULLATASTIERA SI TRASFERISCE NEL SITO 


Sul sito troverete anche contenuti relativi non solo alla politica ed alla attualità ma anche relativi ad altri argomenti di interesse dell'autore. Buona visione

 

giovedì 6 giugno 2024

Le due Italie: quella reale e quella raccontata dalla politica


Dal primo governo Berlusconi ad oggi il nostro paese mostra sempre due facce: quella raccontata dalla politica che esalta fino al ridicolo i propri provvedimenti e quella reale vissuta dai cittadini che non trova riscontro nella narrazione di coloro che governano il paese. Purtroppo è una situazione che ha visto protagonisti tutti i governi che si sono succeduti alla guida del paese negli ultimi 30 anni fino ad arrivare all'esasperazione di questi ultimi anni.
Berlusconi è stato l'antidesignano di questa strategia politica pubblicizzando le sue presunte riforme, soprattutto quelle della giustizia, delle quali però ha avuto cognizione solo lui stesso tenendosi lontano dalle indagini della magistratura, evitando condanne grazie alle continue prescrizioni, fino ad arrivare all'ultimo atto nel quale finalmente la giustizia ha avuto la meglio. Sinceramente però Berlusconi aveva come fine il suo unico beneficio senza mettere in campo l'intera situazione del paese come bandiera delle presunte riforme mancate.
Poi qualcosa è cambiato con Matteo Renzi. Il buon giovanotto di Rignano tutt'ora porta come esempio dell'attività di governo la sua riforma del lavoro, il famigerato Jobs Act, raccontando che quella riforma ha portato un aumento dell'occupazione senza precedenti. In realtà, come molti lavoratori hanno sperimentato sulla propria pelle, quella riforma ha causato effetti disastrosi che si scontrano con l'entusiasmo renziano. Il primo effetto è stata la cancellazione del lavoro a tempo indeterminato causato dalla cancellazione dello Statuto dei lavoratori e dell'articolo 18 liberalizzando il licenziamento. Quello è stato l'inizio del disastro del mercato del lavoro i cui effetti si possono toccare con mano anche oggi. Il boom dell'occupazione che si registra in questi mesi è dovuto soprattutto la fatto che, grazie alla flessibilità introdotta con il Jobs Act, oggi si conta come occupata anche una persona che lavora per qualche giorno al mese con tanto di contratto. La narrazione renziana, che ancora Matteo Renzi porta come fiore all'occhiello, è completamente diversa e di segno opposto a quanto si registra nel mercato del lavoro.
Ancora più scandaloso è stata poi l'uscita del primo governo giallo-verde quando Di Maio, dal terrazzino di Palazzo Chigi, dopo aver approvato la prima legge finanziaria, si affacciò urlando ai quattro venti di aver abolito la povertà. Purtroppo abbiamo potuto toccare con mano che la povertà non solo non è stata abolita ma anzi ha ripreso vigore e non solo a causa dei mancati effetti del reddito di cittadinanza di grillina memoria. Il reddito di cittadinanza, pur essendo stato un buon provvedimento, non poteva funzionare in quanto si trattava esclusivamente di un bonus senza però creare le uniche condizioni che avrebbero potuto davvero combattere la povertà: il lavoro e soprattutto dei buoni stipendi e salari.
In questi giorni stiamo poi assistendo all'apoteosi di questa narrazione della politica rispetto alle reali condizioni del paese. Il governo Meloni in questa settimana ha provveduto a "risolvere" un altro paio di problemi ormai cronici: la cancellazione delle liste di attesa nella sanità e l'immigrazione clandestina. Naturalmente il racconto del governo è diverso da quella che sarà la realtà. Le liste di attesa saranno cancellate con un altro Cup (Centro Unico Prenotazione) nazionale che provvederà a creare un ulteriore lista di attesa per accedere poi alla lista di attesa finale. Altra soluzione è quella di effettuare esami e visite il sabato e la domenica in modo che, coloro che lavoreranno durante queste due giornate della settimana, avranno poi diritto ai loro giorni di riposo magari il lunedì ed il martedì e quindi saremo punto e a capo.  Per l'immigrazione invece il problema sarà risolto mandando gli immigrati che sbarcano in Italia per un mesetto in Albania e dopo saranno ancora cavoli nostri, dopo però aver sborsato ogni anno circa 1 miliardo di euro all'Albania.  Tutti provvedimenti ancora una volta sbandierati come risolutivi di altrettanti problemi salvo poi scoprire che i suddetti problemi saranno aggravati e non risolti.

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domenica 26 maggio 2024

Elezioni europee: l'ultima occasione

 


Con le dichiarazioni del suo segretario generale, Jens Stoltenberg, la Nato è uscita finalmente allo scoperto: Biden vuole la terza guerra mondiale. Dopo mesi di continua escalation negli aiuti all'Ucraina, ciò che era chiaro è diventato limpido come il sole. "E' ora che venga tolto il divieto di colpire la Russia con le armi fornite dai paesi dell'Alleanza Atlantica". Quindi si intende dare il via libera a Zelensky di attaccare direttamente Mosca, anche se in pratica questi attacchi già ci sono stati. Si è iniziato a fornire armi per la difesa (che poi non si capisce come un'arma possa essere considerata solo arma di difesa), poi si è passati dai missili a corta gittata a quelli a lunga gittata, dai carri armati leggeri a quelli pensati fino ad arrivare ai caccia F35. Il penultimo passo è quello richiesto da Stoltenberg per poi procedere all'invio di truppe sul territorio ucraino ed il quadro sarà completo. Le reazioni a queste dichiarazioni sono timide e impacciate senza che nessuno prenda una decisione chiara e definitiva: basta armi e basta guerra. D'altra parte l'europa fino ad ora è stata incapace di frenare l'espansionismo degli Usa per mano della Nato che da sempre hanno un unico obiettivo non dichiarato ma palese: distruggere Putin e Mosca. Si è proceduto a passi lenti ma inesorabili portando l'Alleanza Atlantica da 16 a 32 paesi, fino a paventare l'ingresso della Giorgia e dell'Ucraina inducendo in questo modo Putin a invadere l'Ucraina. Una politica espansionista che non si è mai fermata e che ora, con l'invasione russa verso Kiev, troverebbe il suo naturale sbocco nella terza guerra mondiale.
L'Europa per ora non ha mai avuto la forza di opporsi a questo espansionismo americano seguendo gli Usa come un cagnolino in questa scellerata politica guerrafondaia. Non dimentichiamo che la Merkel aveva in animo di consentire alla Russia di entrare nell'Unione Europea, unico modo per liberarsi una volta per tutte dell'oppressione americana, e che il mese dopo l'invasione dell'Ucraina era già pronto un piano di pace, concordato con Putin e Zelensky, che fu bloccato proprio da americani e inglesi. Ora però l'Europa ha un'altra occasione per bloccare la terza guerra mondiale ormai molto vicina: le elezioni europee del 8 e 9 giugno.  Quella sarà l'ultima occasione per bloccare una volta per tutte l'egemonia degli Stati Uniti sul nostro continente e di iniziare un vero e proprio processo di pace. L'ULTIMA COSA DA FARE SARA' NON ANDARE A VOTARE e lasciare via libera alle destre che porteranno allo sfascio dell'Unione Europea lasciando via libera al conflitto Russo/Ucraino per estendersi a tutta l'europa. Mai come in questa occasione il voto europeo è stato importante: andate a votare e se volete la pace scegliete bene fra i partiti/movimenti che si oppongono alla guerra altrimenti sarà la fine perché la terza guerra mondiale segnerà anche la prima guerra atomica, e probabilmente anche l'ultima, della storia dell'umanità

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sabato 11 maggio 2024

Vittimismo, censura, manganelli e .... corruzione

 



Dopo poco più di un anno e mezzo dall'insediamento del governo Meloni, la politica fascista del governo è ormai entrata nel suo pieno regime. Le preoccupazioni, sollevate da molti dopo la vittoria del centro destra alle elezioni di settembre del 2022, si sono materializzate in tutto la loro gravità.
Le linee guida della politica meloniana ricalcano in tutto e per tutto il modello fascista al quale si ispira il partito di maggioranza relativa Fratelli d'Italia. Occupazione degli organi di informazione pubblica ed in pareticolare della Rai con la cacciata di tutti, con una o due eccezione, i conduttori/giornalisti sgraditi al potere. Censura pesante sui telegiornali della televisione pubblica dove ormai i giornalisti sono costretti a sottoporre agli scagnozzi del regime, i dirigenti Rai, i testi e le notizie da mandare in onda. Cancellazione di interventi scomodi come quello dello scrittore Scurati in occasione del 25 Aprile. Alla censura si aggiunge la repressione del dissenso. Da gennaio ad oggi qualsiasi manifestazione di protesta a favore della palestina viene repressa a suon di manganellate impedendo agli studenti di scendere in piazza contro il genocidio messo in atto da Israele. Gli episodi ormai sono talmente frequenti che appare impossibile non imputarli ad una politica repressiva del governo: Vicenza 20 gennaio, Napoli 13 febbraio, Pisa e Firenze 23 febbraio, Roma 16 aprile, Torino 23 aprile, Roma 10 maggio, Torino 11 maggio. Ogni volta la polizia impedisce lo svolgimento di una manifestazione pacifica e lo fa ricorrendo ad una violenza inaudita sui manifestanti.
A questo cliché consolidato di stampo fascista si aggiungono altri due nuovi elementi della politica del governo Meloni: il vittimismo e la corruzione.
La campionessa incontrastata del vittimismo è sicuramente la ministra Eugenia Roccella. La tecnica della ministra è semplice e ben architettata: si presenta ad un convegno pubblico e subisce la naturale contestazione in quanto promotrice del tentativo di cancellazione della legge 194 sull'aborto, la ministra incapace di argomentare e controbattere le contestazioni dopo pochi secondi abbandona la scena accusa di censura i contestatori che, a suo avviso, le hanno impedito di parlare. Ora si è mai sentito nel mondo intero che un governo accusa di censura chi gli si oppone o chi lo contesta ? La censura è messa in atto dal potente verso il debole e non viceversa, certo per controbattere ai contestatori è necessario avere argomenti e avere la statura culturale per affrontare simili situazioni. Pertini e Berlinguer lo hanno fatto in più occasioni ed i loro contestatori non erano dei giovani studenti come nel caso della Roccella. Ma è più facile abbandonare il palco ed accusare di censura i contestatori che affrontarli a viso aperto e con argomenti solidi, anche perché gli argomenti bisogna averli.
La corruzione è un fatto nuovo per Giorgia Meloni che si ispira, a suo dire, al giudice Borsellino, ma governare con partiti come Forza Italia, fondato da due mafiosi, e la Lega che ha rubato circa 50 milioni al paese, non è facile. Ed infatti ecco che si è arrivati addirittura all'arresto di un Presidente di Regione, Toti presidente della Liguria, ma nonostante l'arresto assistiamo ancora una volta alla diatriba fra garantisti e giustizialisti. Insomma se non si deve dimettere un rappresentante delle istituzioni nemmeno quando viene arrestato, quando si dovrà dimettere ? Domanda che rimarrà senza risposta considerato che abbiamo un partito che si presenta alle elezioni europee con il nome di un morto nel suo simbolo.
Insomma il pericolo di un ritorno del fascismo paventato dopo il 24 settembre 2022 si è puntualmente verificato ... ed ora ?




giovedì 9 maggio 2024

La solita sceneggiata vittimistica della ministra Roccelle


La ministra Roccella manda in scena l'ennesima rappresentazione di una delle anime di questo governo: il vittimismo. E' brava la ministra a girare la frittata mascherando la sua incapacità a rispondere alle contestazione e rinunciando al suo intervento a causa della contestazioni. Peccato che anche in questo caso i contestatori non siano altro che una cinquantina di studenti delle scuole superiori ai quali la ministra non è in grado né di rispondere né tanto meno di illustrare le sue tesi. Molto più facile rinunciare al suo intervento e poi accusare 50 studenti di censura e "fascismo" avendole impedito di parlare. Fra l'altro la Roccella ha tentato di fare il suo intervento sparando una grandissima cavolata: "Le donne non decidono liberamente di avere un figlio". No cara ministra è proprio il contrario le donne eventualmente non decidono liberamente di NON AVERE UN FIGLIO, per averlo la decisione è libera. Se una donna decide di avere un figlio nessuno andrà a raccontarle quali siano i vantaggi o gli svantaggi ed eventualmente a proporle di abortire. Diverso è quando una donna decide di abortire. Nelle vostre intenzioni c'è l'obiettivo di mettere i bastoni fra le ruote alla legge 194 e, non avendo la forza di abolirla come tutti voi della destra fascista vorreste, tentate in ogni modo di ostacolare l'accesso all'aborto. Ora vi siete inventati di far entrare nei consultori personale delle associazioni pro vita che dovrebbero ostacolare l'autodeterminazione della donna portando indietro le lancette del tempo di almeno 70 anni. Giuste sono le contestazioni dei giovani ad ogni sua apparizione in pubblico, allucinante il suo tentativo di accusare queste contestazioni democratiche come un tentativo di censura. Se non è capace di sostenere le sue tesi davanti a 50 ragazzi adolescenti, prenda un semplice provvedimento ministra: si dimetta per manifesta incapacità.


 

sabato 4 maggio 2024

Il genocidio dei palestinesi nel silenzio totale

 


Se anche negli Stati Uniti, paese democratico per eccellenza, la polizia entra nei campus universitari per soffocare la protesta studentesca significa che sull'intero pianeta c'è un problema democratico di non poco conto. Addirittura i rettori delle università statunitensi interrompono le lezioni in presenza sostituendole con lezioni on line per tenere lontani gli studenti stessi dalle sedi universitarie. E' una situazione senza precedenti quella che si sta svolgendo negli Stati Uniti, in Francia, in Germania e in Italia. Nemmeno nelle epiche giornate della rivoluzione studentesca del 1968 la polizia osò tanto. Ma se non ci fossero queste proteste qualcuno nel mondo alzerebbe la voce contro quello che ormai è chiarimento un genocidio del popolo palestinese condotto da Israele e dal suo capo di governo Netanyahu ? Nessuno. Anzi c'è ancora qualcuno, come il governo italiano, si ostina a perseguire la strada dei due popoli due stati, una soluzione che, dopo quasi 80 anni, si può sicuramente affermare che nessuno vuole seriamente. Non la vogliono i palestinesi che nel corso di questi decenni hanno visto occupare abusivamente i loro territorio costringendoli a vivere o a Gaza o in Libano o in Cisgiordania, tutte situazioni non difficilmente equiparabili a dei campi di concentramento  cielo aperto. Una soluzione che nemmeno gli israeliani hanno mai perseguito seriamente mostrando al mondo intero che il loro obiettivo è cacciare definitivamente il popolo palestinese dai territori assegnati ai due popoli dopo il 1948. Purtroppo tutto il mondo occidentale, sentendosi in colpa moralmente verso gli ebrei ma sostanzialmente volendo tenere lontano gli ebrei stessi dai loro territori, difende a spada tratta il governo israeliano anche quando Israele esagera nelle risposte gli attacchi terroristici. Uccidere oltre 40mila persone, soprattutto donne e bambini, non ha giustificazioni se non per un solo obiettivo: cancellare il popolo palestinese dai territori della Palestina. Il terribile attacco terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre è capitato proprio al momento opportuno per il premier israeliano. Senza la guerra che ha scatenato come risposta a questo atto terroristico, Netanyahu forse avrebbe già dovuto abbandonare il potere e andare sotto processo, la guerra è un'ottima scusa per rimanere in sella e non importa se a discapito di decine di migliaia di morti innocenti. E allora ben vengano gli studenti gli unici che ancora sono in grado di alzare la voce in favore dei palestinesi, se anche questa voce sarà soffocata l'umanità ed in particolare il mondo occidentale avrà sulla coscienza un altro eccidio.

lunedì 29 aprile 2024

Gli elettori italiani si faranno prendere per il culo fino alla fine ?


Ieri Fratelli d'Italia ha sciolto l'ultimo nodo sulle candidature alle prossime elezioni europee ed ora il quadro è completo: è in atto una gigantesca presa per i fondelli ai danni dell'Italia e di tutto l'elettorato. Attenzione però sarebbe un gravissimo errore rispondere a questa farsa con l'astensione: chi si astiene alza bandiera bianca senza condizione e si affida a chiunque prenderà il potere. Nonostante il tentativo di tutto il panorama politico italiano, le elezioni europee mettono in mano all'elettore uno strumento democratico importante e come tale da usare con raziocinio: le preferenze. E' il cittadino che decide chi mandare ad occupare una poltrona del Paramento Europeo, non sottovalutiamo questo strumento. Soprattutto nel momento in cui tutti i partiti tentano di raggirare l'elettore.
L'offerta politica sulla quale si dovrà decidere l'8 e il 9 giugno è veramente al limite della decenza fra candidati improponibili e candidati fasulli che mai andranno ad occupare un posto a Bruxelles. Partiamo dai candidati improponibili.
Il generale Vannacci della Lega. Il primo in classifica dei candidati improponibili è sicuramente il generale Vannacci che subito dopo la sua candidatura si è subito impegnato per far capire che razza di personaggio sia. Con la sua candidatura la Lega si piazza di diritto a destra di Fratelli d'Italia incarnando con il generale i peggiori ideali razzisti degni del peggior nazista della seconda guerra mondiale. Vannacci infatti teorizza addirittura la suddivisione delle classi nella scuola italiana a seconda delle diversità degli studenti comprese le disabilità. Quindi secondo il generale dovremo avere classi con solo studenti superdotati, classi con ragazzi solo di pelle bianca, e, dulcis in fundus, classi di solo ragazzi disabili. Insomma un nuovo Hitler si affaccia sul panorama politico europeo.
L'insegnante Ilaria Salis di Verdi e Sinistra. La candidatura proposta da Bonelli e Fratoianni pur essendo motivata dalle più nobili intenzioni e non può essere la soluzione al problema del trattamento della Salis da parte dell'Ungheria di Orban. Solitamente l'elettore pensa di votare un candidato per andare a rappresentarlo nelle istituzioni una persona che mostri competenze e che l'elettore stesso giudichi migliore e più adatto a ricoprire quel ruolo. Con tutto il rispetto per la Salis come può un simile personaggio andare a sedere sugli scranni del Parlamento Europeo ? A meno che di non ridurre la politica ad una gara a candidare il peggiore come ormai ci ha abituato la destra.
La calciatrice Carolina Morace del M5S. Analoga valutazione, pur nelle sue differenze, è la candidatura di un ex calciatrice fra le file del M5S. La politica del "uno vale uno" del M5S è risultata fallimentare e questi insistono nei loro errori: rappresentare i cittadini in qualsiasi organismo istituzionale non è cosa da tutti, candidare certi personaggi è semplicemente un segnale di inadeguatezza e di incompetenza.
Oltre a queste candidature inaccettabili poi ci sono le candidature di facciata dove i singolo partiti trattano gli elettori da veri e propri deficienti proponendo personaggi che poi, se eletti, non andranno certo ad occupare le loro poltrone a Bruxelles ma lasceranno il posto ad altri. Anche in questo caso c'è un'atteggiamento trasversale.
Giorgia Meloni. La candidatura delLA presidente del consiglio è la più scandalosa in quanto tutti sappiamo che non lascerà mai il suo posto per andare al Parlamento Europeo. Nonostante questo la Meloni invita gli elettori a scrivere sulla scheda elettorale solo il nome Giorgia e questo la dice lunga sulla considerazione che lei ha dell'elettorato: burattini da manovrare a proprio piacimento. Se venisse applicata la legge questi voti con scritto solo Giorgia dovrebbero essere annullati: Giogia chi ? la Meloni o la cantante ?
Ma Giorgia Meloni non è l'unica che ha scelto questa strada a lei si affiancano: Tajani, Schlein e naturalmente Renzi. Tutta gente che imbroglia l'elettorato e che mai siederà in Europa.

Come si diceva in precedenza il cittadino-elettore ha, nel caso delle elezioni europee, uno strumento democratico molto potente: le preferenze. E' molto semplice non farsi prendere per il culo da questi politicanti: andare a votare e scrivere sulla scheda altri nomi rispetto a quelli proposti dai vari partiti come prime scelte. Se così non sarà l'Italia non avrà futuro e sarà condannata al disastro totale ma non a causa della politica ma a causa del popolo stesso.


 

giovedì 25 aprile 2024

Astensionismo e qualunquismo nutrimento del nuovo fascismo

 


Il seme del nuovo fascismo fu piantato da Silvio Berlusconi quando portò nel suo primo governo del 1994 quando nominò addirittura 5 ministri appartenenti ad Alleanza Nazionale-MSI, gli eredi naturali del Movimento Sociale Italiano e del fascismo. Quel seme iniziò a germogliare o a soffiare sulle ceneri latenti del fascismo, mai del tutto cancellato dal paese, fino ad arrivare alle ultime elezioni politiche del settembre 2022 con la vittoria del partito erede naturale dei criminali fascisti: Fratelli d'Italia. In molti durante quella campagna elettorale puntavano il dito sul ritorno del fascismo, in molti criticavano quegli avvertimenti affermando che il fascismo era ormai morto e sepolto, un anno e mezzo di governo Meloni ha ormai dimostrato ampiamente che in realtà il pericolo è concreto e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Certo è un fascismo diverso:
  • non ci sono camice nere in giro per il paese a manganellare gli oppositori ma ci sono le forze di polizia che sopprimono ogni forma di protesta,
  • non c'è una vera e propria marcia su Roma dei camerati ma c'è un'occupazione senza precedenti di tutti i posti di potere e degli organi di informazione come la Rai
  • non c'è una censura come nel ventennio in quanto per fortuna esistono giornali e televisioni fuori dal controllo del governo, ma la censura nella televisione pubblica esiste come dimostrano la cancellazione della trasmissione di Saviano già pagata, la estromissione di tutti i conduttori scomodi, la censura di uno scrittura che doveva parlare di antifascismo
  • non c'è una vera e propria repressione fisica ma esistono una serie di norme che aumentano pene e si inventano reati inesistenti
  • c'è un'occupazione del parlamento ridotto ormai ad un luogo dove non si legiferà più, attività lasciata al governo con Camera e Senato lasciati a semplici organi di approvazione
  • infine c'è un tentativo di instaurare un regime autoritario sullo stile ungherese attraverso una riforma della Costituzione che porterà un uomo solo al comando (speriamo non una donna se la donna è in stile meloniano), cancellerà definitivamente il potere del parlamento e annullerà i poteri del Capo dello Stato.

Come è stato possibile tutto questo ? Grazie soprattutto a chi ha deciso di non andare più a votare alle elezioni di qualsiasi natura. Nel settembre del 2022 il nuovo partito fascista, Fratelli d'Italia, ha ottenuto circa il 27% dei voti ma in un panorama nella quale ha votato solo il 60% degli elettori e quindi di fatto rappresentando una minoranza nel paese. Stessa situazione si è verificata nelle ultime elezioni regionali nelle quali addirittura ha votato meno del 50% degli aventi diritto. E così ancora una volta un partito che è minoranza si ritrova al governare senza una opposizione che abbia la forza necessaria per svolgere il proprio ruolo.
E' chiaro che nel panorama politico attuale è difficile per un elettore scegliere chi lo possa rappresentare degnamente. Partiti che nascono e muoiono nello spazio di una elezione. Leader che cambiano dislocazione passando allegramente da destra a sinistra e viceversa. Politici che eletti in un partito ne cambiano minimo due per non parlare di tre o quattro nell'arco di una legislatura. Ministri e politici corrotti che vengono mantenuti ai loro posti in attesa in nome di un garantismo che niente ha a che vedere con la giustizia (la Costituzione italiana è garantista quando un qualsiasi cittadino cade sotto le mani della giustizia). Promesse elettorali immancabilmente non solo disattese ma anche stravolte dall'azione di governo una volta arrivati al potere. Insomma le premesse per non andare a votare ci sono tutte ma astenersi significa solo delegare agli altri e poi ritrovarsi ad essere governati da maggioranze, come quella attuale, che riporta il paese indietro di 50 anni, un arretramento che coinvolgerà tutti anche coloro che se ne sono fregati non recandosi al seggio elettorale.
Oggi ci ritroviamo, grazie a questo qualunquismo strisciante, con una maggioranza di governo che disattende anche i principi antifascisti della Costituzione sulla quale hanno giurato. Di questo passo presto ci sarà bisogno di un NUOVO 25 APRILE.

VIVA IL 25 APRILE ANTIFASCISTA


mercoledì 24 aprile 2024

Il vero campo largo, anzi larghissimo: il partito dell'astensione



Anche nell'ultima tornata elettorale, quella che ha riguardato la Basilicata, il vero campo largo ed il vero vincitore è stato un partito senza simbolo e/o candidati: il partito dell'astensione. Tutto il panorama politico o presunto tale del nostro paese lavora solo ed unicamente per quel partito in modo da aumentarne il consenso. In Basilicata si è arrivata a superare ormai il 50% ma il test generale sarà quello delle elezioni europee.
Le prime elezioni a suffragio universale per il parlamento europeo si tennero nel giugno del 1979 ed i partiti che si presentarono in Italia furono 10. Oltre ai partiti storici, quelli che si trovavano in qualsiasi elezione politica/amministrativa (MSI, PLI, DC, PRI, PSDI, PSI, PCI), si presentarono il Partito Radicale, il nuovo venuto la Lega Lombarda, ed il Partito Sardo d'Azione. Oggi dopo 40 anni la confusione è totale. Tanto per dire alle prossime elezioni europee le liste che si presenteranno sono ben 42. Molte nate al momento e che spariranno il giorno dopo le elezioni quando non avranno raggiunto la soglia del 4% per entrare nel parlamento europeo. Lo stesso malcostume si verifica nelle elezioni amministrative quando i candidati dovrebbero poi essere coloro che si occupano del territorio, ma che inevitabilmente si presentano in liste nate al momento e quasi sempre legate ad un personaggio e mai ad un'idea o ad un progetto politico serio. Una modalità che scoraggia i cittadini che ormai, sbagliando, scelgono di non andare a votare piuttosto che dare il consenso ad una lista che nella migliore delle ipotesi sparirà o durante il mandato elettorato o alla fine del mandato.
Per quanto riguarda le europee questa proliferazione dei simboli che nasce da esigenze personali, si porta dietro un altro malcostume che rappresenta uno schiaffo alla democrazia. Il malcostume consiste nel candidare politici che poi, se eletti, non andranno mai a ricoprire il ruolo di parlamentari europei in quanto già impegnati nelle istituzioni italiane. Un malcostume introdotto da Berlusconi che, per la prima volta quest'anno, è seguito anche dal Partito Democratico. Ely Schlein si candiderà come capo lista nel centro su, ma qualora fosse eletta no andrà al Parlamento Europeo. Un cattivo esempio preso da Tajani di Forza Italia, da Meloni di Fratelli d'Italia, da Renzi di Italia Viva, tutta gente che svolge il ruolo di specchietto per le allodole, che in questo caso sono gli elettori ignoranti e superficiali. Il caso poi di Forza Italia è ancora più ridicolo in quanto hanno nel loro simbolo addirittura il nome di un morto da indicare come Presidente. Follia, squallore e presa per i fondelli per i cittadini considerati dei decerebrati (e che in molti confermeranno di esserlo).
L'astensionismo quindi è frutto da una parte dell'attività fraudolenta e antidemocratica dei partiti, dell'ignoranza dell'elettore che scrive sulla scheda il nome di un candidato ben sapendo che quel candidato non andrà mai a ricoprire il ruolo per cui è stato eletto e, peggio ancora, sarà sostituito da non si sa chi.
Insomma i partiti sono delle organizzazioni truffaldine (non tutte), ma anche l'elettore è un coglione che gode nel farsi truffare.

lunedì 22 aprile 2024

I fascisti del terzo millennio rimasti ancorati al ventennio

 


La povera Meloni ed i suoi accoliti per certi versi suscitano tenerezza quando mettono in mostra la loro anima fascista senza rendersi conto che siamo ormai nel terzo millennio mentre loro sono rimasti agli anni del ventennio. D'altra parte la destra, da sempre, è culturalmente arretrata e la smania di imporre una sorta di nuova narrazione storica oltre che di una nuova egemonia "culturale" appunto, la rende ridicola nei suoi interventi di stampo autoritario. Intendiamoci ritrovarsi al governo questa gentaglia è molto pericoloso anche in virtù di una schiacciante maggioranza in parlamento ed di un'opposizione quasi inesistente troppo impegnata a farsi una lotta senza quartiere per raggiungere una ridicola supremazia interna.
L'episodio di questi giorni, la censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, ha dimostrato la totale inadeguatezza anche a mettere in atto politiche fasciste di stampo mussoliniano nell'era di internet, dei social, della informazione on line che ormai surclassa i mezzi di informazione tradizionale. La podestà Giorgia pensava che fosse sufficiente alzare il telefono ed ordinare ai suoi sguatteri dirigenti Rai di non mandare in onda l'intervento dello scrittore. La Rai ha subito obbedito e si pensava in questo modo di silenziare e nascondere le riflessioni di Scurati sull'antifascismo e sul pericolo di un ritorno di questa ideologia in un paese dove il Capo di Governo è fascista e tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato. E' bastato questo diktat che in altri tempi, quelli ai quali si ispirano i Fratelli e le Sorelle d'Italia, avrebbe nascosto ai cittadini il testo del monologo, per scatenare un putiferio su tutta la rete e sui social arrivando addirittura alla stampa internazionale. Il monologo non solo è stato letto in diretta televisiva dalla conduttrice della trasmissione, ma è rimbalzato di sito in sito, di giornale in giornale, di televisione in televisione, e così il testo dello scrittore è arrivato non solo ai telespettatori Rai ma a tutti i cittadini, anche a coloro che non guardano la televisione o la Rai. Insomma un flop totale della censura messa in atto da TeleMeloni.
Poveri fascistelli da strapazzo. Pensano ancora di essere nel ventennio quando il regime controllava radio e i pochi giornali di quell'epoca. Oggi per fortuna oltre alla RAI e Mediaset, controllate dal regime, esistono anche altre reti televisive, per non parlare dei giornali alcuni per fortuna indipendenti, per non parlare poi di internet e dei social. Cara Meloni e camerati dovrete aggiornarvi se volete emulare il vostro idolo di riferimento ma non sarà facile controllare tutto e tutti. Vi rimane purtroppo solo la legiferazione parlamentare ed in questo si deve dire che state diventando molto ma molto pericoloso con le vostre riforme di stampo costituzionale ispirate all'autoritarismo ed all'uomo solo al comando. Ma la lotta è appena iniziata e non avrete vita facile.


domenica 21 aprile 2024

Meloni e la sindrome di Calimero

 


La povera Giorgia Meloni va fuori di testa quando sente parlare di antifascismo, se poi quel qualcuno vorrebbe farlo addirittura su una rete della televisione pubblica allora non trova di meglio che "ordinare" alla Rai di bloccare l'intervento. E' quanto avvenuto ieri sera alla trasmissione di Rai 3 "Che sarà". Dopo aver impedito allo scrittore Antonio Scurati di recitare il suo monologo sul fascismo e sul 25 aprile, LA presidente del consiglio e la RAI si sono subito impegnati per sostenere che il monologo era stato bloccato non per questioni di censura ma per questioni economiche. Tutto falso e documentato dallo scrittore stesso che ha concesso, in maniera gratuita, alla conduttrice della trasmissione di leggere lei stessa il monologo. E così Giorgia ha messo in scena una delle sue tante fake news da quando è presidente del consiglio. Una bugia condita dal solito vittimismo, quella sindrome che è indicata come "Sindrome di Calimero", il famoso pulcino nero di una nota pubblicità, un'espressione utilizzata per descrivere una mentalità vittimistica di una persona che si sente continuamente trattata ingiustamente. Si perché Giorgia ha puntato il dito ancora una volta sulla sinistra che avrebbe scatenato un putiferio sulla scelta della Rai di non mandare in onda Scurati. In realtà la sinistra non ha scatenato un bel niente ma è stata la Rai stessa a diffondere una notizia falsa, seguita dalla conduttrice Serena Bortone che ha parlato per prima di censura perché di censura si tratta.
In conclusione l'episodio di censura della Rai dimostra ancora una volta che:
  • Giorgia Meloni e il suo partito Fratelli d'Italia sono un branco di fascisti,
  • non potranno mai dichiarasi antifascisti e quindi rappresentano un governo illegittimo non in linea con i principi della nostra Costituzione
  • se il presidente del consiglio italiano non riesce a dichiararsi semplicemente antifascista, lo spettro del fascismo sarà sempre presente
  • Giorgia Meloni inganna il popolo italiano ed è affetta in maniera patologica dalla sindrome di Calimero (che guarda caso è un pulcino nero)


sabato 20 aprile 2024

La Meloni alla fine si dichiara ANTI.

 


Si avvicina il 25 Aprile e LA presidente del consiglio finalmente riesce a pronunciare il termine ANTI. Attenzione però non vi entusiasmate troppo: non si è dichiarata ANTIfascista come richiederebbe la Costituzione sulla quale ha giurato, si è dichiarata semplicemente ANTIaborto e ANTIdemocrazia. E non vi fate raggirare dalle sue parole, dai suoi post su Facebook, dagli emendamenti o dalle riforme Costituzionali fasulle che negano tutte le accuse rivolte a Giorgia Meloni. La ragazza non è scema ma nemmeno i cittadini lo sono.
Giorgia non tocca la legge 194 che regolamenta l'aborto in Italia. Si verissimo però fa approvare un emendamento nel PNRR che prevede l'ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori per "agevolare le donne a non abortire". Quindi di fatto, senza modificare la legge 194, mette in atto dei provvedimenti che limiteranno ulteriormente il diritto all'aborto.
Giorgia nega che in Rai ci sia stato un provvedimento di censura verso lo scrittore Antonio Scurati che doveva fare un monologo sul 25 Aprile. Per dimostrare questa sua affermazione pubblica lei il monologo dopo che la Rai all'ultimo momento non manda in onda con la scusa delle richieste economiche dello scrittore. Perché la Rai si rende conto solo all'ultimo momento del compenso richiesto dallo scrittore ? Non lo sapevano quando hanno contattato Scurati ? La tesi non regge e l'unica spiegazione è la censura relativa alle affermazioni di uno scrittore che, senza peli sulla lingua, dichiara "fino a quando chi ci governa non riesce a dichiararsi antifascista, il pericolo fascista rimane ben presente". Con questa azione la Rai conferma quello che ormai tutti, anche i più scettici, hanno capito: Giorgia Meloni è fascista senza se e senza ma.
Giorgia propone una riforma costituzionale autoritaria nella quale non si toccano e modificano gli articoli che riguardano i poteri del Capo dello Stato. Vero, ma di fatto il Capo dello Stato non nominerà più il presidente del consiglio e non potrà più sciogliere il parlamento, mentre il presidente del consiglio eletto avrà un parlamento con una maggioranza oltre il 50%. Di fatto avremo un capo di governo con pieni poteri, con un parlamento al suo servizio ed un capo dello stato che non potrà intervenire in alcun modo.
Benvenuti nell'era fascista del terzo millennio.


I nazisti del terzo millennio

 


Il primo ministro Netanyahu, il ministro della difesa Gallant e Benny Gantz membro del gabinetto di guerra sono tre personaggi che stanno portando avanti il genocidio contro il popolo palestinese in risposta all'attacco terroristico del 7 ottobre 2023. Per somigliare ancora di più ai loro carnefici della seconda guerra mondiale, i nazisti di Hitler, i tre indossano spesso la camicia nera, tragico simbolo della follia nazifascista del 900. Gaza era già un campo di concentramento a cielo aperto prima della furia che si è scatenata sulla striscia, ma ora più che mai l'accostamento ai campi nazisti è sempre più appropriata. Certo non ci sono i forni crematori, ma con la scusa del diritto alla difesa contro i terroristi di Hamas, Netanyahu e compagnia non fanno distinzione. I terroristi si nascondono in un ospedale ? Bene si bombarda l'ospedale senza se e senza ma. I terroristi si rifugiano nei sotterranei di un centro commerciale ? Nessun problema bombardamenti a tappeto sul centro commerciale. Seguendo questa furia omicida e vendicativa lo stato "democratico" di Israele ha già provocato circa 34mila morti fra il popolo palestinese con un alta percentuale di donne e bambini, che como è noto sono fra i più terribili e pericolosi terroristi. La furia omicida del primo ministro israeliano si è scatenata anche in Siria dove ha bombardato l'ambasciata iraniana per fare fuori altri terroristi. Il prossimo passo sarà quello di avviare un'altra carneficina verso i palestinesi di Gaza che prima sono stati "invitati" a trasferirsi da Nord a Sud, ed ora, che si trovano ammassati a Rafah, saranno bombardati sempre con la scusa di annientare Hamas. Per non parlare di quello che avviene in CisGiordania dove i coloni, oltre ad occupare terre palestinesi, negli ultimi mesi hanno ucciso qualche migliaio di palestinesi. Tutto questo avviene con il completo e incondizionato appoggio della comunità internazionale occidentale. Durante l'azione di guerra israeliana verso l'ambasciata in Siria nessuno ha alzato la voce, nessuno ha mandato aerei a difendere lo spazio aereo di uno stato sovrano invaso da Israele, a differenza da quanto avvenuto quando l'Iran ha inviato qualche centinaio di missili e droni giocattolo verso lo stato ebraico. Aerei statunitensi, francesi e inglesi si sono subito alzati in volo per abbattere l'attacco farsa iraniano. Insomma i famosi due pesi e due misure. A Israele è permesso tutto, perfino indossare i panni di quei criminali nazisti che misero a ferro e fuoco l'europa, ora le parti si sono invertiti e le vittime sono diventate i carnefici assetati di sangue palestinese.

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venerdì 12 aprile 2024

Per la serie tutti i dubbi sul ponte: il progettista dove è ?

 


Sono molte le riserve sul progetto e sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, riserve e perplessità che vanno oltre gli aspetti tecnici del progetto che non sono gli unici elementi per decidere se procedere  o meno alla realizzazione dell'opera. In linea generale, senza entrare in aspetti tecnici impossibile da essere percepiti da persone non esperte, si può solo dire che un ponte del genere a campata unica di oltre 3000metri è unico e mai realizzato in nessuna parte del pianeta. Se poi si pensa che su tale ponte, costruito in un ambiente ad alto rischio sismico e con venti oltre i 150 km/h, dovranno anche viaggiare treni ad alta velocità risulta chiaro che le perplessità anche da parte di persone non esperte sono più che giustificate. Esistono però degli elementi che giustificano tali perplessità a cominciare da alcuni fatti eclatanti. L'immagine pubblicata in testa a questo post è il frontespizio del progetto definitivo pubblicato ed approvato nel maggio scorso. Sul frontespizio appare la società COWI come la società che dovrebbe realizzare le opere di attraversamento e quindi in buona sostanza il ponte. Andando a visitare il sito della società stessa, www.cowi.com, e navigando all'interno del sito non si trova alcun riferimento al progetto del Ponte. Possibile che un progetto, così ambizioso che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della società realizzatrice dell'opera stessa, non sia adeguatamente pubblicizzato sul sito della stessa società ? Addirittura se si consulta la cartina degli attuali progetti della società COWI non compare il Ponte sullo stretto di Messina. Come dire: se nemmeno la società indicata come la costruttrice del Ponte pubblicizza questa sua attività ... chi effettivamente costruirà questo fantomatico ponte ?


mercoledì 10 aprile 2024

Superbonus: l'ennesima ipocrisia del governo Meloni

 


Non è una novità nella politica italiana anzi piuttosto sta diventando una consuetudine: quando sei all'opposizione appoggi certi provvedimenti che poi combatti nel momento stesso in cui arrivi al governo. Si tratta di una pratica che tutti i politici italiani hanno più o meno utilizzato fino ad arrivare all'eccesso di questo ultimo anno nel quale la destra fascista della Meloni è arrivata al governo. Sono ormai innumerevoli i voltafaccia messi in campo dal governo sconfessando tutte le promesse elettorali: dal blocco navale per contrastare l'immigrazione, a temi più strettamente economici come il taglio delle accise sui carburanti. Forse però il voltafaccia più scandaloso è quello che riguarda il superbonus 110% e cioè quel provvedimento preso dal governo Conte 2 che ha consentito la ristrutturazione di abitazioni quasi totalmente a carico dello Stato. Un provvedimento preso in un momento di crisi particolare, come quello causato dalla pandemia da Covid, che però ha consentito al paese di seguire una ripresa immediata non appena il Covid ha allentato la presa. Un provvedimento sicuramente con molte falle e che avrebbe potuto essere scritto in maniera più adeguata ma sul quale TUTTI sono stati a fasi alterne d'accordo.
Nato nel maggio del 2020 il provvedimento è stato votato da M5S, PD, Italia Viva e Leu. Con la nascita del governo Draghi anche i partiti di destra che erano contrari nel 2020 sono diventati sostenitori del Superbonus nel 2021. In particolare  Forza Italia e La Lega si sono schierati a favore alla fine del 2021. Addirittura la Lega si è opposta ad una misura di buon senso del governo Draghi che voleva limitare l'accesso al Superbonus in virtù della ISEE per evitare di dare sussidi a chi in realtà non ne avrebbe avuto bisogno. Ma lo stesso partito della attuale presidente del consiglio Giorgia Meloni si era schierato a difesa del Superbonus chiedendo nel 2021 una proroga addirittura fino al 2025 del provvedimento. Certo in quel periodo Fratelli d'Italia non immaginava di ritrovarsi a capo della coalizione di centro destra che avrebbe governato da lì ad un anno, quindi caldeggiare il Superbonus era semplicemente un atto di propaganda per rastrellare consensi. Significativa la dichiarazione di Fabio Rampelli nel febbraio 2022: "Tra i pochi disonesti che hanno lucrato sul 110, ci sono migliaia di aziende che invece hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus".
Una volta arrivata al governo Giorgia Meloni forse si è resa conto che mantenere quel bonus avrebbe voluto dire impegnarsi a trovare le risorse per finanziarlo e quindi è stato molto più semplice mettere in scena l'ennesimo voltafaccia: bloccare il superbonus e portarlo a giustificazione di una politica economica restrittiva indicandolo come il male dei mali. Naturalmente per tamponare i buchi dovuti al superbonus, ma non solo, saranno necessari provvedimenti impopolari ma che per il momento sono taciuti per non "intaccare" il consenso in vista delle elezioni europee. Insomma cambiano gli attori ma rimane l'ipocrisia e l'inadeguatezza della politica italiana, che purtroppo provoca un unico e disastroso risultato: l'astensionismo.


E' nato il francobollo sul quale sputare davanti

E così l'Italia ha reso possibile che una barzelletta diventasse realtà confermando quanto la politica italiana abbia toccato il fondo diventando lo zimbello del mondo intero. La barzelletta che circolava 10 anni fa recitava:

"Stavano emettendo un francobollo con la foto di Berlusconi .... poi si sono fermati: le persone avrebbero sputato sul lato sbagliato"

Bene ieri il consiglio dei ministro ci ha regalato la perla che ha fatto ridere il paese intero circa 10 anni fa: è stato approvato un provvedimento che autorizza l'emissione di un francobollo commemorativo di Silvio Berlusconi. Come dire: lo Stato che Silvio Berlusconi ha truffato con tanto di condanna definitiva, ha pensato bene di ricordare il truffatore regalandolo alla memoria storica con l'onore di un francobollo. Si pensava che la politica italiana avesse toccato il fondo con i governi di centro destra guidati da un pregiudicato nonché puttaniere e invece, dopo la sua morte, quel fondo è stato raschiato ulteriormente per andare sempre più giù. Non è l'unico episodio ridicolo ed al limite della decenza nel quale sta cadendo la politica italiana: che dire di Forza Italia che continua a presentare il proprio simbolo riportando la dicitura " Berlusconi Presidente" ? Ciè in Italia esiste ancora un partito che vorrebbe candidare come presidente del consiglio non solo un pregiudicato ma addirittura un personaggio deceduto. Avreste mai pensato che dopo il catastrofico passaggio dai partiti ideologici ai partiti padronali si arrivasse anche al partito del morto ? Fra i tanti disastri del fu Silvio c'è appunto quello di aver dato vita al partito padronale lasciando da parte le idee, i principi, i progetti insomma in una sola parola le ideologie. Quello è stato l'inizio della fine della politica italiana anche perché tutti si sono dati da fare per copiare l'ex cavaliere. E così oggi ci ritroviamo: La Lega di Salvini, Fratelli d'Italia di Meloni, Forza Italia del deceduto Berlusconi, Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda, +Europa di Bonino , il M5S prima di Grillo ora di Conte e via dicendo. L'unico partito che in qualche modo ha resistito a questa tentazione è stato il Partito Democratico e di questo va dato atto. L'abbandono delle ideologie ha causato anche un appiattimento sulle varie posizioni per cui oggi si fa fatica a distinguere il progetto politico che ogni partito persegue, con forse una piccola eccezione per Fratelli d'Italia della Meloni che ha come faro guida il fascismo di Mussoliniana memoria. Quello che in tanti negano e quando se ne renderanno conto sarà forse tardi. E i cittadini come hanno reagito a questo cambiamento ? Nel modo peggiore .. con l'astensionismo.



 

giovedì 28 marzo 2024

Berlusconi continua a fare danni anche da morto

 


Berlusconi è ormai deceduto ma la sua mano lunga sul governo attuale prosegue soprattutto in tema della giustizia. L'ex cavaliere scese in campo all'inizio degli anni 90 per mettersi al riparo dagli innumerevoli problemi con la giustizia che lui sapeva di avere. Uscito dalla scena politica il suo protettore in pectore, Bettino Craxi, per Silvio non c'era altro modo di evitare la galera che scendere in politica. Una scelta confermata dai suoi governi che più volte sono intervenuti sulla materia giustizia mettendo i bastoni fra le ruote alla magistratura negli innumerevoli processi che si stavano snocciolando. In più occasioni Berlusconi la scampò grazie alla prescrizione evitando di finire in galera. I governi di centro destra accesero lo scontro con uno dei poteri fondanti della democrazia, la magistratura appunto, inventandosi di volta in volta le incriminazioni a orologeria e la presunta persecuzione del cavaliere. Si pensava che con la scomparsa del cavaliere anche la contrapposizione fra magistratura e politica avesse finalmente chiuso la sua stagione, invece Giorgia Meloni, facendo uno dei suoi innumerevoli dietrofront rispetto alle sue politiche da oppositrice ai vari governi Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi, ha sguinzagliato il ministro Nordio che ha tirato fuori dal cilindro una delle tante idee berlusconiane: sottoporre i magistrati a test psicologici per verificare la loro sanità mentale. Forse non tutti ricordano ma l'ex cavaliere sosteneva che i magistrati fossero persone antropologicamente diverse e malate. "Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato" era la tesi di Silvio Berlusconi. Oggi il governo di destra torna all'attacco dei magistrati e si inventa dei test psicologici per verificare appunto se i magistrati siano "mentalmente disturbati o meno". Si tratta di una delle tante azioni di stampo fascista per mettere sotto controllo tutto lo Stato nel suo complesso e soprattutto nelle sue istituzioni democratiche. Un vero e proprio atto intimidatorio senza precedenti che mira appunto ad allungare le mani su uno dei poteri indipendenti e fondamentali della nostra democrazia. L'ennesima modalità per tentare di instaurare un regime "democratico" sulla falsa riga di quello ungherese di Orban, questa è la vera strategia del governo Meloni. E' poi incredibile che qualsiasi cittadino possa accedere alla carriera politica senza un percorso di studio e formativo adeguato mentre chi prima consegue una laurea, poi fa un corso di specializzazione infine un concorso per accedere alla carriera di magistrato venga poi sottoposto di un test psicologico per accertarne l'eventuale equilibrio psichico.

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mercoledì 27 marzo 2024

L'ultima follia della politica italiana: il ponte sullo stretto


Il panorama attuale


Il panorama come sarà

Da qualche mese sui social, in particolare Facebook, c'è un grande fiorire di pagine propagandistiche sull'ultima follia della politica italiana ed in particolare di Matteo Salvini: la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. Tutte pagine fuorvianti che, oltre a dare notizie tecniche sul progetto, pubblicano immagini inesistenti realizzate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale dalle quali si potrebbe credere che l'opera sia già stata realizzata. Il bello è che sotto ogni post di queste pagine ci sono fiori di commenti entusiasti, spesso lasciati da profili fake, che trasmettono un sentimento comune di approvazione di questa opera controversa. Lasciando da parte gli aspetti tecnici ingegneristici sui quali potrebbero dibattere solo gli esperti, sono gli aspetti pratici, ambientali ed economici che lasciano perplessi e dubbiosi sull'utilità finale di una simile opera faraonica.
Ambiente. Dal punto di vista ambientale sarà una catastrofe per un ambiente unico nel suo genere come lo stretto di Messina a partire dall'aera dei laghetti di Ganzirri dalla parte siciliana. Oltre a cacciare dalle proprie abitazioni oltre 2000 persone, che giustamente sono già sul piede di guerra, discutibili saranno gli effetti pro ambiente decantati dal ministro delle infrastrutture. Se davvero il ponte sarà realmente utilizzato per ammortizzarne i costi si dovrebbero avere circa 100mila passaggi al giorno mentre attualmente il traffico pendolare si aggira intorno ai 10-15mila al massimo. Qualora tutto il traffico pendolare attuale si riversasse dall'utilizzo dei traghetti all'utilizzo del ponte dal punto di vista ambientale sarebbe un vero e proprio disastro proprio nel momento in cui si sta cercando in tutti i modi di disincentivare la circolazione di autoveicoli.
Economia. L'intera opera dovrebbe costare circa 15 miliardi, per ammortizzare i quali sarebbero necessari circa 30 anni ipotizzando un traffico di 100mila passaggi al giorno con un pedaggio di importi non trascurabili. Ma siamo sicuri poi che sia così vantaggioso per un automobilista, che parte anche solo dal centro Italia, arrivare a Reggio e, dopo un viaggio di circa 6-8 ore, utilizzare il ponte per risparmiare più o meno circa 30 minuti di traversata ? Quindici miliardi per un risparmio di 30 minuti sembra un onere eccessivo. Senza tenere conto del fatto che già prima della sua costruzione sono previsti un numero considerevole di giorni di chiusura nell'arco di un anno a causa delle condizioni atmosferiche avverse, in particolare il vento. Quindi i traghetti non potranno essere dismessi a meno di creare ingorghi paurosi in presenza di raffiche di vento che potrebbero provocare oscillazioni di qualche metro.
Trasporti. Altro punto controverso è il trasporto ferroviario. Non esiste nessun ponte a campata unica come quello previsto sullo stretto che ospiti una linea ferroviaria ad alta velocità. Sia per il vento come detto in precedenza, ma anche per il dissesto ambientale che si provocherà per costruire le necessarie infrastrutture. La linea ferroviaria dovrà infatti innalzarsi di 70 metri per raggiungere l'altezza del ponte e, per consentire ai treni di arrivare ad una simile altezza per poi ridiscendere, sarà necessario costruire delle galleria sia dalla parte di Reggio che da quella di Messina devastando appunto il territorio limitrofo. L'imbocco di queste gallerie dovrà essere molto lontano dal ponte stesso. Costruire quelle torri di 400 metri più alte delle colline circostanti muovendo tonnellate di roccia sarà un vero e proprio disastro.
Progetto. Il progetto in se stesso è vecchio di anni mentre alle osservazioni fatte, circa 64 criticità, si vorrebbe rispondere in solo pochi mesi. Qualcosa non torna. Soprattutto perché si sta costruendo un'opera che impatterà sulla vita delle generazioni future. La follia Salviniana prevede di iniziare l'opera addirittura entro l'estate per poterla sbandierare alle prossime elezioni europee ma nel frattempo nemmeno le discussioni preliminari (conferenza dei servizi, impatto ambientale, espropri, etc.) sono iniziate. Importante però è fare propaganda come se il ponte fosse pronto domani o magari già realizzato.

Il sospetto, non tanto velato, è che ancora una volta il Ponte sullo stretto venga utilizzato come pura propaganda politica, ma questa volta rispetto alle altre (Berlusconi) si va avanti senza un reale contrasto da parte delle opposizioni che subiscono passivamente la propaganda della Lega e di tutto il governo. Si parla di sviluppo che sarà agevolato dal ponte, ma se l'economia di un paese è legata alla costruzione di un ponte significa che il paese è proprio messo male: le grandi opere devono assecondare lo sviluppo non possono crearlo.