giovedì 9 maggio 2024

La solita sceneggiata vittimistica della ministra Roccelle


La ministra Roccella manda in scena l'ennesima rappresentazione di una delle anime di questo governo: il vittimismo. E' brava la ministra a girare la frittata mascherando la sua incapacità a rispondere alle contestazione e rinunciando al suo intervento a causa della contestazioni. Peccato che anche in questo caso i contestatori non siano altro che una cinquantina di studenti delle scuole superiori ai quali la ministra non è in grado né di rispondere né tanto meno di illustrare le sue tesi. Molto più facile rinunciare al suo intervento e poi accusare 50 studenti di censura e "fascismo" avendole impedito di parlare. Fra l'altro la Roccella ha tentato di fare il suo intervento sparando una grandissima cavolata: "Le donne non decidono liberamente di avere un figlio". No cara ministra è proprio il contrario le donne eventualmente non decidono liberamente di NON AVERE UN FIGLIO, per averlo la decisione è libera. Se una donna decide di avere un figlio nessuno andrà a raccontarle quali siano i vantaggi o gli svantaggi ed eventualmente a proporle di abortire. Diverso è quando una donna decide di abortire. Nelle vostre intenzioni c'è l'obiettivo di mettere i bastoni fra le ruote alla legge 194 e, non avendo la forza di abolirla come tutti voi della destra fascista vorreste, tentate in ogni modo di ostacolare l'accesso all'aborto. Ora vi siete inventati di far entrare nei consultori personale delle associazioni pro vita che dovrebbero ostacolare l'autodeterminazione della donna portando indietro le lancette del tempo di almeno 70 anni. Giuste sono le contestazioni dei giovani ad ogni sua apparizione in pubblico, allucinante il suo tentativo di accusare queste contestazioni democratiche come un tentativo di censura. Se non è capace di sostenere le sue tesi davanti a 50 ragazzi adolescenti, prenda un semplice provvedimento ministra: si dimetta per manifesta incapacità.


 

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