lunedì 22 aprile 2024

I fascisti del terzo millennio rimasti ancorati al ventennio

 


La povera Meloni ed i suoi accoliti per certi versi suscitano tenerezza quando mettono in mostra la loro anima fascista senza rendersi conto che siamo ormai nel terzo millennio mentre loro sono rimasti agli anni del ventennio. D'altra parte la destra, da sempre, è culturalmente arretrata e la smania di imporre una sorta di nuova narrazione storica oltre che di una nuova egemonia "culturale" appunto, la rende ridicola nei suoi interventi di stampo autoritario. Intendiamoci ritrovarsi al governo questa gentaglia è molto pericoloso anche in virtù di una schiacciante maggioranza in parlamento ed di un'opposizione quasi inesistente troppo impegnata a farsi una lotta senza quartiere per raggiungere una ridicola supremazia interna.
L'episodio di questi giorni, la censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, ha dimostrato la totale inadeguatezza anche a mettere in atto politiche fasciste di stampo mussoliniano nell'era di internet, dei social, della informazione on line che ormai surclassa i mezzi di informazione tradizionale. La podestà Giorgia pensava che fosse sufficiente alzare il telefono ed ordinare ai suoi sguatteri dirigenti Rai di non mandare in onda l'intervento dello scrittore. La Rai ha subito obbedito e si pensava in questo modo di silenziare e nascondere le riflessioni di Scurati sull'antifascismo e sul pericolo di un ritorno di questa ideologia in un paese dove il Capo di Governo è fascista e tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato. E' bastato questo diktat che in altri tempi, quelli ai quali si ispirano i Fratelli e le Sorelle d'Italia, avrebbe nascosto ai cittadini il testo del monologo, per scatenare un putiferio su tutta la rete e sui social arrivando addirittura alla stampa internazionale. Il monologo non solo è stato letto in diretta televisiva dalla conduttrice della trasmissione, ma è rimbalzato di sito in sito, di giornale in giornale, di televisione in televisione, e così il testo dello scrittore è arrivato non solo ai telespettatori Rai ma a tutti i cittadini, anche a coloro che non guardano la televisione o la Rai. Insomma un flop totale della censura messa in atto da TeleMeloni.
Poveri fascistelli da strapazzo. Pensano ancora di essere nel ventennio quando il regime controllava radio e i pochi giornali di quell'epoca. Oggi per fortuna oltre alla RAI e Mediaset, controllate dal regime, esistono anche altre reti televisive, per non parlare dei giornali alcuni per fortuna indipendenti, per non parlare poi di internet e dei social. Cara Meloni e camerati dovrete aggiornarvi se volete emulare il vostro idolo di riferimento ma non sarà facile controllare tutto e tutti. Vi rimane purtroppo solo la legiferazione parlamentare ed in questo si deve dire che state diventando molto ma molto pericoloso con le vostre riforme di stampo costituzionale ispirate all'autoritarismo ed all'uomo solo al comando. Ma la lotta è appena iniziata e non avrete vita facile.


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