mercoledì 24 aprile 2024

Il vero campo largo, anzi larghissimo: il partito dell'astensione



Anche nell'ultima tornata elettorale, quella che ha riguardato la Basilicata, il vero campo largo ed il vero vincitore è stato un partito senza simbolo e/o candidati: il partito dell'astensione. Tutto il panorama politico o presunto tale del nostro paese lavora solo ed unicamente per quel partito in modo da aumentarne il consenso. In Basilicata si è arrivata a superare ormai il 50% ma il test generale sarà quello delle elezioni europee.
Le prime elezioni a suffragio universale per il parlamento europeo si tennero nel giugno del 1979 ed i partiti che si presentarono in Italia furono 10. Oltre ai partiti storici, quelli che si trovavano in qualsiasi elezione politica/amministrativa (MSI, PLI, DC, PRI, PSDI, PSI, PCI), si presentarono il Partito Radicale, il nuovo venuto la Lega Lombarda, ed il Partito Sardo d'Azione. Oggi dopo 40 anni la confusione è totale. Tanto per dire alle prossime elezioni europee le liste che si presenteranno sono ben 42. Molte nate al momento e che spariranno il giorno dopo le elezioni quando non avranno raggiunto la soglia del 4% per entrare nel parlamento europeo. Lo stesso malcostume si verifica nelle elezioni amministrative quando i candidati dovrebbero poi essere coloro che si occupano del territorio, ma che inevitabilmente si presentano in liste nate al momento e quasi sempre legate ad un personaggio e mai ad un'idea o ad un progetto politico serio. Una modalità che scoraggia i cittadini che ormai, sbagliando, scelgono di non andare a votare piuttosto che dare il consenso ad una lista che nella migliore delle ipotesi sparirà o durante il mandato elettorato o alla fine del mandato.
Per quanto riguarda le europee questa proliferazione dei simboli che nasce da esigenze personali, si porta dietro un altro malcostume che rappresenta uno schiaffo alla democrazia. Il malcostume consiste nel candidare politici che poi, se eletti, non andranno mai a ricoprire il ruolo di parlamentari europei in quanto già impegnati nelle istituzioni italiane. Un malcostume introdotto da Berlusconi che, per la prima volta quest'anno, è seguito anche dal Partito Democratico. Ely Schlein si candiderà come capo lista nel centro su, ma qualora fosse eletta no andrà al Parlamento Europeo. Un cattivo esempio preso da Tajani di Forza Italia, da Meloni di Fratelli d'Italia, da Renzi di Italia Viva, tutta gente che svolge il ruolo di specchietto per le allodole, che in questo caso sono gli elettori ignoranti e superficiali. Il caso poi di Forza Italia è ancora più ridicolo in quanto hanno nel loro simbolo addirittura il nome di un morto da indicare come Presidente. Follia, squallore e presa per i fondelli per i cittadini considerati dei decerebrati (e che in molti confermeranno di esserlo).
L'astensionismo quindi è frutto da una parte dell'attività fraudolenta e antidemocratica dei partiti, dell'ignoranza dell'elettore che scrive sulla scheda il nome di un candidato ben sapendo che quel candidato non andrà mai a ricoprire il ruolo per cui è stato eletto e, peggio ancora, sarà sostituito da non si sa chi.
Insomma i partiti sono delle organizzazioni truffaldine (non tutte), ma anche l'elettore è un coglione che gode nel farsi truffare.

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