martedì 2 agosto 2022

La surreale campagna elettorale che consegnerà il paese ai nuovi fascisti

 


Evocare il ritorno del fascismo, al quale l'Italia si consegnerà alle prossime elezioni, è soprattutto un pesante atto di accusa alla sinistra o a tutte quelle forze antifasciste che non hanno né proposte né idee alternative alla destra che il 25 settembre salirà al governo del paese. Lo spettacolo al quale stiamo assistendo dopo circa due settimane dallo scioglimento delle camere è desolante, squallido non degno di una repubblica democratica occidentale.

Da una parte c'è la destra compatta che vive semplicemente sugli insuccessi degli altri ma non certo per avere proposte serie di sviluppo per il paese. La destra è contro tutto: contro i più elementari diritti delle persone, contro i cittadini onesti, contro i lavoratori, contro l'essere umano in generale. Loro che potrebbero esporre i loro programmi non lo fanno, a meno che non si pensi ad un programma elettorale piantare 1milione di alberi ogni anno o le pensioni a 1000 euro per tutti o il blocco navale per contrastare l'immigrazione, ma pensano esclusivamente a dividersi le poltrone in questo caso i seggi.

Dall'altra parte c'è tutto il resto della politica italiana che comprende personaggi e partiti variegati e spesso incompatibili che in questo momento vorrebbero tutti mettere in un angolo la destra ma che stanno lavorando in senso opposto: agevolarne la vittoria. L'unica certezza è che ognuno pensa ad un solo obiettivo: mantenere il posto a tavola. Un obiettivo diventato ancora più arduo dopo il taglio scellerato dei parlamentari, uno dei nefasti risultati del populismo più becero portato dai grillini che alla fine porterà ad un taglio di rappresentanza senza precedenti. Nel campo dei contrari alla destra c'è poi di tutto .. da Renzi, a Calenda che ha raccolto le fuggite da Forza Italia, al Di Maio che solo 4 anni fa gridava di aver eliminato la povertà, al Pd che ormai è diventato peggio della Democrazia Cristiana, alla sinistra vera che purtroppo in Italia ormai non ha speranza perché sostanzialmente la maggioranza dei cittadini sta bene e se ne frega del prossimo.

Ma se ci avete fatto caso nessuno parla di programmi né a destra né a sinistra o presunta tale perché parlare di programmi significherebbe dire come si intenderà fare fronte all'enorme debito pubblico al quale dovremo fare fronte a partire dall'autunno. Dopo la pandemia e dopo i capitali messi a disposizione da Conte soprattutto e da Draghi poi, ci sarà da recuperare la voragine del debito aperta, ma l'argomento non è certo da trattare in campagna elettorale. Ora meglio dedicarsi agli alberi o alle alleanze improponibili poi dopo il 25 settembre cambierà la musica, chiunque si trovi a governare.

Di sicuro c'è che una campagna elettorale senza programmi è un strada spianata per chi di programmi non ne ha mai avuti.

(Segui anche la pagina Facebook del blog)


Nessun commento: