lunedì 12 luglio 2021

Anche nello sport un segnale del periodo storico decadente che stiamo vivendo

 


L'immagine dei giocatori inglesi che si tolgono la medaglia d'argento appena ricevuta dopo aver perso la finale dei campionati europei di calcio 2020, è emblematica di un periodo storico nel quale si stanno perdendo i valori del rispetto e della lealtà perfino nello sport. E attenzione non avviene solo nel calcio e non sono gli inglesi, poco sportivi da sempre, ha fare questo gesto eclatante. Un gesto di protesta ma contro chi è tutto da capire. Nella finale di ieri sera uno dei migliori protagonisti è stato sicuramente l'arbitro che non è caduto nel tranello di qualche cascatore patentato e che ha usato un metro di giudizio uniforme senza mai dover ricorrere all'aiuto del Var, quella cagata pazzesca inventata soprattutto per far tacere le polemiche di qualche giornalista arrembante. E pensare che poche ora prima sempre a Londra ma sui campi di tennis, l'italiano Matteo Berrettini, dopo la sconfitta con il superman Novak Dokovic, si era coccolato il suo secondo premio e aveva scherzato con i giornalisti nella tradizionale intervista del dopo match. Gli inglesi invece hanno dimostrato tutta la loro mancata sportività: nel pubblico prima di tutto che ha abbandonato lo stadio senza assistere alla premiazione e nei giocatori dopo in quel clamoroso gesto di rifiuto della medaglia d'argento. Un gesto però non nuovo e del quale anche sui campi italiani ne abbiamo avuto ampie dimostrazioni. A partire dal 2013 quando Totti e compagni si tolsero la medaglia d'argento dopo aver perso la finale di Coppa Italia con la Lazio, oppure quando due anni fa autore del gesto fu Cristiano Ronaldo dopo aver perso con la Juventus la finale di supercoppa con la Lazio. Ed anche il rugby è stato contaminato da questo gesto offensivo ed antisportivo: sempre gli inglesi si tolsero la medaglia dopo aver perso la finale di coppa del mondo contro il Sudafrica. Insomma un comportamento fuori luogo che niente avrebbe a che vedere con lo sport, ma che poi si specchia con quanto avvenuto nelle piazze italiane per festeggiare la vittoria con tanto di feriti ed addirittura morti. Qualcuno addebita questi eccessivi festeggiamenti alla pandemia ed alle restrizioni di questi ultimi mesi, ma se per festeggiare una vittoria sportiva qualcuno ci deve addirittura rimettere la vita significa solo che si è perso il senso delle cose e che da questa pandemia non ne usciremo migliori. Quando ne usciremo.

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