venerdì 24 luglio 2020

A tutto c'è un limite: dalla propaganda al reato di diffamazione il passo è breve


Si pensava di averle viste e sentite tutto con il cazzaro verde e la sua sporca propaganda tesa solo ad ottenere consenso da dei malati di mente. Ma ogni giorno che passa l'innominato continua a scavare con la sua paletta ed il suo secchiello un fossa sempre più profonda nella quale prima o poi sarà (speriamo) sotterrato. Non si tratta di diverse idee politiche e di diverse visioni di sviluppo che nel dibattito politico ci possono stare, in questo caso si tratta non solo di sciacallaggio politico ma anche di un atteggiamento criminale e delinquenziale del quale dovrebbe occuparsi la magistratura. L'omino verde, messo nell'angolo nell'agosto scorso da un Presidente del Consiglio che finalmente aveva avuto il coraggio di dire pane al pane e vino al vino direttamente in Parlamento e non certo con tweet e post che lasciano il tempo che trovano, da quel momento in poi ha iniziato a scavarsi la sua tomba politica. In questo anno ha inondato i social di falsità di bugie approfittando anche dell'emergenza Covid durante la quale ha trovato tempo e modo per sparare contro un governo che, nel bene e nel male, ha emanato decreti e messo a disposizione risorse come mai si era visto nella storia della Repubblica Italiana. A questa politica vincente, sempre nei limiti di un bilancio italiano massacrato dall'evasione e dalla corruzione senza la quale saremmo sicuramente la seconda potenza europea, si è aggiunta l'ultima battaglia vinta da Giuseppe Conte: quella del Recovery Found e dei 209 miliardi ottenuti per far fronte all'emergenza economica. In questa situazione il buon omino non ha modo di trovare argomenti solidi per contrastare l'azione del governo e mettere in campo una reale opposizione come sarebbe indispensabile in qualsiasi democrazia, non è nelle sue corde, non ha la capacità di fare proposte serie, realizzabili ed alternative. In suo aiuto, per fortuna (sua), viene il solito problema dell'immigrazione che con l'estate fa registrare un incremento di sbarchi ed allora il cazzaro si butta a fittone sul problema utilizzandolo però in maniera criminale. Sfruttando il fatto che alcuni migranti sono stati trovati positivi, lo sciacallo veste i panni del delinquente e diffamatore e insinua che il governo favorisca gli sbarchi per aumentare la diffusione del virus e quindi giustificare il prolungamento dello stato di emergenza. In questo delirio aggiunge un altra falsità: il sospetto che lo stato di emergenza sia un azzeramento delle libertà democratiche e un modo per tenere sotto controllo i cittadini. Se le stesse supposizioni fossero fatte da un cittadino normale nella migliore delle ipotesi quel cittadino sarebbe rinchiuso per gravi turbe psichiche, nella peggiore delle ipotesi rinchiuso in una cella di sicurezza per diffamazione, turbativa dell'ordine pubblico, vilipendio alla Costituzione. Ormai il povero omino verde dopo l'ubriacatura a base di mojto dell'agosto scorso ha perso definitivamente la bussola dimostrando tutta la sua, già palese, incapacità politica a condurre anche un semplice condominio dove sarebbe già stato preso a calci nel sedere senza nessun tentennamento.

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