giovedì 11 giugno 2020

I conigli dell'opposizione


Uno dei cardini della democrazia dovrebbe essere la presenza nel paese di un'opposizione forte, attenta e vigile per controllare ed eventualmente tentare di modificare l'operato della maggioranza che governa. Senza un'opposizione credibile il governo potrebbe fare il bello e cattivo tempo in maniera indiscriminata. L'opposizione insomma è essenziale per una democrazia sana. In Italia purtroppo da questo punto di vista la democrazia è zoppa da molto tempo e non solo in questo ultimo anno nel quale l'opposizione è rappresentata dal trio Salvini-Meloni-Taiani. Da troppo tempo lo scontro fra chi governa e chi dovrebbe fare opposizione è continuo indipendentemente dalla materia del contendere e dalla bontà o meno dei provvedimenti governativi. Unico obiettivo della politica italiana è conquistare consenso e guardare non oltre le prime elezioni in ordine temporale, nessuno ha in mente un progetto reale e concreto per il paese, colpa sostanzialmente di una classe politica formata essenzialmente da politicanti di bassa lega nella quale non si intravede alcun personaggio che possa vestire i panni dello statista. In questi mesi del secondo governo Conte e di epidemia da Covid-19 si è potuto toccare con mano questa situazione drammatica della democrazia italiana. Situazione che è sfociata ieri nel rifiuto dell'opposizione di partecipare ai così detti Stati Generali promossi da Conte per mettere a punto una strategia di ripresa per il paese dopo il lockdown ed i danni economici che ne sono conseguiti. Intendiamoci, l'iniziativa del Presidente del Consiglio ha i suoi lati deboli e potrebbe anche essere interpretata come una mancanza di idee e di progetti per governare la fase della eventuale ripresa, ma Salvini e soci che da mesi dicono di fare proposte e lamentano di non essere ascoltati, con il loro rifiuto si mostrano ancora una volta per quello che sono: incapaci, ipocriti, falsi intellettualmente e politicamente, speculatori e pronti allo sciacallaggio politico. Partecipare al summit proposto dal Presidente del Consiglio significherebbe andare non con i soliti slogan del prima gli italiani, soldi per la scuola, soldi per le partite Iva, soldi per le aziende, soldi per il turismo e via dicendo, ma soprattutto andare con proposte serie nella forma e nella sostanza indicando tipo di interventi e fonti di finanziamento. E qui casca l'asino, perché stare fuori dal governo e lanciare critiche ogni minuti è facile, fare proposte serie e realizzabili è più complicato. Poi ci sarebbe il rischio che qualcuna di queste proposte venisse anche accettata ed allora come farebbero i Salvini e Meloni ha prendersela con il governo qualora Conte mettesse in cantiere qualche loro iniziativa ? Meglio stare fuori, andare in strada a scattare qualche selfie, e sparare a zero magari raccontando anche qualche cavolata o qualche bufala che tanto il popolo dei loro seguaci si beve tutto ciò che esce da quelle loro bocche.

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