domenica 22 marzo 2020

Se non ricorderemo sarà tutto inutile


Difficile concentrarsi su qualsiasi argomento che non sia il coronavirus in questi drammatici giorni, difficile anche semplicemente scrivere "Ce la faremo" o altre amenità del genere proprio nelle ore più calde nelle quali stiamo vivendo gli effetti della irresponsabilità anarchica tutta italiana. Quindici giorni fa si registrava un tutto esaurito sulle piste da sci dopo che erano state chiuse le scuole ed oggi subiamo le conseguenze di quei giorni con aumento dei contagiati e dei morti. Forse da una settimana circa si è preso più coscienza della gravità della situazione e forse fra una settimana o due ne vedremo finalmente gli effetti. Anche se ora non è forse il momento di parlarne, avremo molto da riflettere su questi giorni tragici, una riflessione che dovrà portare ad un cambiamento di rotta del modello di sviluppo della nostra società in Italia e nel mondo intero. Se non sarà così e se, tornati alla normalità (ammesso che il dopo possa poi essere davvero normale come il prima), dimenticheremo in fretta allora probabilmente non avremo scampo. In Italia si dovranno rivedere molte cose, in primis il sistema sanità regionale che ha mostrato tutte le sue falle, altro che eccellenza. L'eccellenza sono le persone che ci lavorano quelle si e lo stanno dimostrando, ma il sistema governato dalle regioni è una vera e propria schifezza. La sanità come altri servizi essenziali devono essere governati a livello statale e da persone competenti che solitamente non sono i politici. Poi ci sarà da rifondare il sistema produttivo ma qui o si agisce a livello mondiale o una singola nazione come l'Italia non potrà che soccombere sotto il predominio di potenze come Cina, Stati Uniti e via dicendo. L'Europa per quanto ci riguarda poteva essere una strada, ma l'Europa in questa situazione di emergenza ha ancora fallito, quindi ho si da vita ad una vera e propria europa oppure ogni piccola crisi di qualsiasi natura sarà un passo ulteriore verso il fallimento. In ultimo, ma non per importanza, ci vorrà un cambiamento di rotta a livello mondiale. Basta avere stati franchi dove i più elementari diritti umani sono calpestati, sfruttati dagli stati più ricchi che ne sfruttano la mano opera per ottenere un maggiore profitto. O si cresce davvero tutti appiattendo una volta per tutte le disuguaglianze o il futuro non potrà che essere nero.
Infine quelli che dovranno radicalmente cambiare nel loro stile di vita sono proprio gli italiani. Ci sarà un motivo per spiegare che il nostro paese sta raggiungendo la Cina per numero di contagi (ad oltre 53.000 secondi solo alla Cina con oltre 81.000 ma ormai ferma) oltre eventuali spiegazioni scientifiche ? Probabile. I motivi potrebbero essere due ma riconducibili alla natura del cittadino medio italiano. Un sistema sanitario debole rispetto all'emergenza grazie anche a risorse limitate a causa di un cancro endemico nel nostro paese: l'evasione fiscale. L'insofferenza tutta italiana a regole stringenti che limitano la propria libertà individuale, una libertà che l'italiano non concepisce possa essere limitata dalla libertà altrui. Quello che è avvenuto nei primi giorni, ma anche nei successivi, di blocco del paese è significativo. Poi magari gli scienziati ci forniranno altre spiegazioni ma sicuramente quelle accennate sopra hanno favorito e accentualo il diffondersi del contagio in Italia.

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