domenica 8 marzo 2020

Oltre alle mani disinfettate anche il cervello


Il caos iniziato da alcuni giorni è scoppiato ieri sera e non serve cercare i responsabili perché purtroppo dalla politica ai cittadini nel mucchio ci siamo tutti nessuno escluso. I comportamenti assurdi da quando è scoppiato il primo caso a Cologno fino ad ieri prima della conferenza stampa di Conte che di fatto mette in quarantena la Lombardia e 14 province fra Emilia Romagna, Marche e Veneto si sono susseguiti a ruota battente. E su tali comportamenti il virus ha "banchettato" alla grande trovando una platea di cittadini per molti versi irresponsabile ed una politica incapace di governare l'anarchia e l'insofferenza alle regole dell'italiano medio. Dopo la chiusura delle scuole decretata mercoledì scorso a molti è sembrato, dopo le immancabili polemiche su un provvedimento restrittivo incentrate tutte su "ed ora a chi lascio i figli", di entrare in un periodo di vacanza. Ecco che improvvisamente le stazioni sciistiche (complice anche il tempo che si è messo a nevicare) si sono riempite, che i centri commerciali hanno visto schizzare in alto le vendite, che molti luoghi della movida serale sono tornati a riempirsi come se iniziasse una vacanza pasquale anticipata, che le chat delle madri organizzavano incontri al parco per i loro figli. Naturalmente ci hanno messo del loro anche amministratori locali che al grido di "Parma, Milano, Venezia, Verona, Padova non si ferma" hanno organizzato cerimonie di apertura, aperitivi gratis, incontri con i cittadini per far tornare tutto alla normalità. Una normalità che è stata respinta brutalmente ieri alle 18 quando sono stati diramati i dati della diffusione del virus da parte della protezione civile, dati che hanno visto schizzare in alto di oltre 1200 unità i nuovi casi di infezione da coronavirus. Il governo, spaventato anche lui, ha reagito prontamente ma nel caos generale il provvedimento restrittivo con allargamento delle zone rosse è stato anticipato da qualcuno e così si è scatenato un altro fuggi fuggi irresponsabile dalle nuove zone rosse che sarebbero state chiuse di lì a poche ore. L'allarme parte prima con un tweet della Lega alle 20.30 che annuncia la chiusura della Lombardia, per essere poi confermato da una falla nella comunicazione della presidenza del consiglio che consente di far viaggiare il testo del decreto ancora non approvato intorno alle 23. Non ci dimentichiamo che la comunicazione del Presidente Conte è in mano ad un tale che risponde al nome di Rocco Casalino, quello del primo grande fratello, una cima insomma. Da quel momento i cittadini della Lombardia e in particolare di Milano hanno iniziato "molto responsabilmente" una fuga inconsulta verso il sud, ansiosi di portare il virus anche in quelle regioni allo stesso livello delle regioni del Nord. Insomma un governo in chiara difficoltà nel tentare di arginare questa epidemia (ma quale altro governo non si sarebbe trovato in difficoltà nel gestire questa situazione ?) che prima sottovaluta, poi allarma ed ora agisce forse troppo tardi. Amministratori locali che spesso hanno agito in ordine sparso con parole e atti che hanno avuto il solo risultato di creare più caos. Opposizione che ha messo in atto una vera e propria azione di sciacallaggio allarmando oltre modo i cittadini e cambiano spesso parere (oggi Salvini ha dichiarato addirittura che si rischia di far rimanere senza pane milioni di italiani). Cittadini che da "italiani veri" risultano insofferenti a regole di qualsiasi genere soprattutto quelle che limiterebbero la propria "libertà", ma da un popolo dove l'evasione fiscale è una delle più alte in assoluto che cosa ci si poteva aspettare ? Forse ne usciremo ma sicuramente con moltissime ossa rotte.

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