martedì 13 febbraio 2018

L'ultimo obiettivo conseguito da Renzi: la mutazione genetica del Pd


Personalmente non ho mai condiviso la nascita del Partito Democratico, nato dalla trasformazione dei DS (ex PCI) e dalla fusione della Margherita, un partito guazzabuglio che radunava democratici cristiani, radicali e affini, in sostanza gente di centro e di destra. Il Partito Democratico appariva da subito come un grande carrozzone senza anima e senza un progetto ben preciso se non quello di raccogliere voti ovunque, fuorché a sinistra, per arrivare a governare. Di fatto un tradimento dei valori fondanti del Partito Comunista Italiano, il glorioso antenato del Partito Democratico. Fra l'altro anche i tempi per la realizzazione di quel folle progetto eran sbagliati. Invece di supportare il governo Prodi, nato grazie alla coalizione dell'Ulivo, che stava governando con numeri risicati, i Ds guidati da Veltroni e D'Alema si dedicarono conpletamente alla nascita di quel partito sotraendo energie e appoggio al governo. Prodi cadde e successivamente Veltroni continuò nella sua opera folle di presentare il PD da solo alle elezioni spianando la strada al terzo governo Berlusconi. Abbandonare la sinistra fu anche la linea seguita dal partito alle elezioni del 2013 durante le quali l'astro nascente Matteo Renzi lanciava la sua campagna elettorale con la parola d'ordine: le elezioni si vincono andando a prendere i voti a destra. E come si può fare ad andare a prendere quei voti ? Semplice attuando politiche care alla destra. Un particolare che forse è sfuggito a molti ed una delle poche, se non l'unica, promesse mantenute da Matteo Renzi nella sua fulminante carriera politica. Una volta arrivato a Palazzo Chigi infatti Renzi ha messo in pratica la sua strategia politica: accordi segreti con Berlusconi, cancellazione dello statuto dei lavoratori, liberalizzazione dei licenziamenti, bonus a pioggia per catturare voti (escludendo le classi più disagiate), sblocca italia per consentire alle aziende di agire più liberamente a partire dalle trivellazioni in adriatico. Il tutto condito dalla "rottamazione" continua di tutte le minoranze all'interno del Partito fino a costringere gente come Bersani e Speranza ad andarsene. Il traghettamento del Partito Democratico verso il centro destra era avviato e compiuto in molte sue parti. Dopo le elezioni europee molti sostenitori del PD se ne sono resi tardivamente conto ed il partito ha iniziato a perdere elezioni di ogni tipo ed a scendere nei sondaggi dal 40% delle europee al 23 attuale, e ancora non siamo al 4 marzo. L'ultimo atto di questa vera e propria mutazione genetica di quello che fu il più grande partito comunista europeo è andato in scena in questi giorni in occasione dell'attentato terroristico fascista compiutosi a Macerata. Anche in questa occasione Matteo Renzi ha trovato il modo di tradire uno dei valori fondanti e imprescindibili del partito che fu: l'antifascismo. A Macerata un criminale fascista risponde ad un omicidio terrebile portato a termine da persone di colore sparando per la strada a chiunque avesse a tiro con la pelle scura, per fortuna con scarsi risultati considerato che non è riuscito ad uccidere nessuno. E tutto questo accade mentre due organizzazioni fasciste, in barba alla costituzione, si presentano addirittura alle prossime elezioni politiche. Ma tutto questo non basta al Pd per scendere in piazza e manifestare a favore di un grande valore sul quale è nata la repubblica italiana: l'antifascismo. I rappresentanti del Partito Democratico si allineano con i commenti provenienti dal centro destra che parlano di un folle e non pronunciano la parola fascismo, anzi negano che il fascismo esista ancora. Nessuno nel Pd parla di fascismo ma di gesto di un folle e per rimediare aderiscono ad una manifestazione dell'Anpi, anche loro assenti da Macerata purtroppo, che si terrà a Roma e non a Macerata e dopo quasi tre settimane dalla sparatoria del fascista. Caduto anche l'antifascismo per il Partito Democratico non rimane che l'annessione a Forza Italia, del quale condivide anche i colori del proprio simbolo, ed almeno sarà fatta chiarezza su una forza ormai mutata geneticamente.

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