giovedì 8 febbraio 2018

C'è una via d'uscita alla politica dello squallore

Non avevamo certo bisogno dei terribili fatti di Macerata per capre che l'attuale mondo politico italiano sta toccando livelli di quallore e di bassezza intellettuale mai raggiunti nella storia della Repubblica Italiana, e non solo per l'utilizzo puramente indirizzati ai fini della campagna elettorale delle vicende maceratesi. Si va dall'invito a non parlarne, alla strumentalizzazione dell'immigrazione, alla dichiarazione di superiorità morale e politica rispetto agli avversari fino ad arrivare ad un ministro che si presenta dopo cinque giorni nella città marchigiana e angelicamente dichiara che prima aveva da fare. Troppo importante la campagna elettorale per lasciarsi distrarre da una povera ragazza di 18 anni fatta a pezzi probabilmente da un uomo di colore, dopo che un uomo bianco (ma il bianco non è a sua volta un colore ?) ne ha approfittato portandola su uno squallido materasso per 50 euro e dopo che qualcuno la uccisa (qui il colore ancora non è chiaro se fosse bianco, nero, giallo .... ma sicuramente è marrone il colore della merda che accomuna tutti i maschi protagonisti di questa vicenda). Come se non bastasse, a questa violenza che ha causato la morte di una dicottenne, se n'è aggiunta un'altra quella di un criminale fascista che ha cercato giustizia da solo scorrazzando per la cittrà e sparando sui passanti con la pelle di colore scuro. A questa violenza la politica risponde con altrettanta violenza verbale e di comportamento. I fascisti della destra parlamentare (Lega e Fratelli d'Italia) "ripudiano" la violenza facendo seguire subito dopo un bel MA, i fascisti fuori dal parlamento (Casa Pound e Forza Nuova) addirittura solidarizzando con il pistolero con la svastica sulla fronte assicurando anche assistenza legale, tutti gli altri partiti parlamentari dal centro alla sinistra o presunta tale lanciano timidi proclami e lasciano il campo libero. Perfino l'Anpi si rifiuta di scendere in piazza lasciando libera quella piazza proprio ai fascisti che tenteranno in queste elezioni di entrare in parlamento. 
Ma la campagna elettorale incombe ed il popolo o popolino deve essere abbeverato che già c'è Sanremo a distrarre l'attenzione. E quindi via tutti in campo ad ammansire il cittadino votante. E allora si continua con le promesse fatte di bonus da una parte (100 euro a te, 250 a te, 300 a te .... venghino signori ce n'è per tutti), alle promesse di illegalità consentita dall'altra (torna l'abusivismo di necessità e libertà di costruire per tutti). E mentre tutti i leader lanciano twitter serali mentre il "dittatore artistico" imperversa sul palco di Sanremo, si scopre che nelle liste dei partiti parlamentari chi più chi meno presenta indagati, prescritti, imputati, corrotti, condannati e chi più ne ha più ne metta. Oppure nella migliore delle ipotesi personaggi presi qua e là fra giornalisti, presentatori, o semplicemente perfetti sconosciuti. Poi ci sono i fulminati sulla via di Damasco come la Bonino che ripassa dall'altra parte (si fa per dire perché orami distinguere fra Berlusconi e Renzi, se non fosse per l'età e per la plstificazione sarebbe difficile), oppure come Giulianone Ferrara, già arieccolo, che dopo essere passato dal PCI, al PSI nientepopodimeno che a Forza Italia e Popolo delle Libertà, ora torna indietro al Pd tanto quello è ormai un carrozzone che raccoglie su tutto. E in questa gara della caccia all'elettore quasi certamente il 5 Marzo si scoprirà di avere un paese diviso in quattro: centro destra, PD e annessi, M5S e astensionisti il vero vincitore del 5 marzo prossimo. Ma qui siamo in Italia e non in Germania dove dopo 4 mesi un governo serio si riesce a farlo, ma noi italiani non siamo nemmeno i tedeschi e quindi probabilmente il bello verrà dopo. 
Chi potrebbe davvero ribaltare le carte in tavola sono appunto gli astensionisti, quelli che non si sentono rappresentati ma ai quali va bene tutto perché saranno poi rappresentati da partiti e politici scelti da altri. L'unico modo per non rivedere le solite facce (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Pd e annessi, M5S, LEU ... tutti quelli cioè che sono stati in parlamento in questa legislatura) è votare per chi in parlamento non era presente in questa legislatura. Questo significa votare a sinistra perché di fascisti in parlamento già ce ne sono abbastanza, e questo significa purtroppo scegliere fra alcuni simboli ma ce ne sono per tutti i gusti: da quelli che fanno riferimento al comunismo a quelli senza simboli palesi a quella ideologia, basta scegliere.

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