giovedì 20 aprile 2017

La politica italiana invasiva, ignorante e ipocrita


Il dibattito politico di questi giorni ha del surreale che mette in luce una "ignoranza" diffusa oltre che un'ipocrisia manifesta a tutti i livelli. I temi principali di questi giorni sono essenzialmente tre: il lavoro domenicale, i vaccini ed in ultimo solo per questione temporale la "presunta" normativa sul testamento biologico approvata oggi alla camera. Andiamo con ordine.
Il dibattito scatenato dalla protesta dei lavoratori dell'outlet di Serravalle in merito all'apertura pasquale del centro commerciale è stato surreale. In televisione si sono alternati politici, sociologi, studiosi di varie discipline a sostegno dell'apertura domenicale o nelle feste comandate dei supermercati o dei centri commerciali. Tutta gente che la domenica, ma anche il sabato, si guarda bene dal lavorare. Soprattutto i politici che siedono in parlamento avrebbero dovuto, per decenza, raccogliersi in silenzio loro che arrivano alla camera ed al senato al martedì per scappare al venerdì o addirittura al giovedì pomeriggio. La realtà è che siamo tornati indietro di oltre 50 anni in quanto a diritti dei lavoratori che oggi si trovano in condizioni peggiori rispetto appunto agli anni 50-60. Peggiori perché oltre alla perdita dei diritti, conquistati con lotte anche violente, voluti da Renzi, oltre alla mancanza del lavoro, si è persa totalmente la coscienza di classe ed il lavoratore è oggi un individuo solo che ha come controparte non solo il padrone o datore di lavoro ma anche gli altri lavoratori disoccupati. 
Dopo il lavoro siamo arrivati al dibattito sui vaccini e la politica si è scatenata contro una trasmissione che non ha condannato i vaccini in quanto tale quanto piuttosto il servizio di farmacovigilanza che si occupa della registrazione e dello studio relativo agli effetti collaterali dei farmaci. Effetti collaterali che tutti i farmaci purtroppo hanno e quindi anche i vaccini. Ma la politica, nella sua ignoranza di certi argomenti, ha travisato i sigificato della trasmissione ed ha scatenato una polemica infinita sui vaccini in generale. E siamo arrivati allo scontro politico anche sul vaccino si-vaccino no, un argomento che dovrebbe essere di totale competenza della scienza piuttosto che della politica. La politica dovrebbe preoccuparsi di un solo aspetto: quello di ritornare all'obbligatorietà dei vaccini come negli anni 60 quando nessun politico si sognava di mettersi a discutere o a contestare la pratica della vaccinazione. Ma in quegli anni il paese era disseminato di Politici non di comici o cavalieri o vincitori di quiz televisivi o uomini con elmetto e corna.
L'ultima perla è arrivata oggi alla Camera con l'approvazione della legge sul biotestamento. Grande enfasi dei deputati del pd e di tutti coloro che hanno votato a favore della legge, che ora dovrà comunque passare dalle forche caudine del Senato, ma si tratta di pura ipocrisia. La legge infatti prevede il solito codicillo o la solita postilla che consente al medico di appellarsi "all'obiezione di coscienza" e disattendere quindi il volere del paziente. Insomma la solita legge che nasce già con i bastoni fra le ruote e che mantiene il nostro paese lontano dai paesi civili in materia dei diritti che dovrebbero essere garantiti al cittadino di un paese del terzo millennio.

Nessun commento: