mercoledì 26 aprile 2017

Ed il giorno dopo rimane solo l'ipocrisia

Ed il giorno dopo, il 26 aprie 2017, tutte le belle parole pronunciate nel giorno della festa della liberazione si perdono nel vuoto lasciando spazio all'immensa ipocrisia seminata a pioggia. Si inizia nel consentire ad un neo-fascista come Salvini di offendere la memoria della giornata consentendogli di scorrazzare con la sua manifestazione in favore dell'armiamoci eiamo inizio al nuovo far west de noartri. Il capo leghista, vestendo i panni di uno pseudo-partigiano, manifesta in favore di una legittima difesa intesa come una liberalizzazione al facciamoci giustizia da soli per una maggiore sicurezza delle nostre città. Un'offesa passata sotto silenzio di tutti al significato del 25 aprile che ha visto morire migliaia di partigiani per la conquista della libertà cancellata dai simili di Salvini. Ma Salvini è un destrorso e quindi non c'è da aspettarsi niente di diverso. Come niente di diverso c'era da aspettarsi dai nostalgici neonazisti ai quali è stato consentito ancora una volta di commemorare i morti della repubblica di Salò come se si trattasse di eroi da ricordare nei secoli dei secoli. Anche in questo caso comunque si parla di nostalgici del regime fascista e simpatizzanti del nazzismo e la colpa sta nelle istituzioni che non sono state in grado di fermare questa gentaglia. Quelle stesse istituzioni che poi salgono sul palco della commemorazione per parlare di libertà e di democrazia. Si continua poi con il Partito Democratico ormai definitivamente spiaggiato verso destra che si è legato al dito la presa di posizione dell'Anpi in occasione del referendum del 4 dicembre e boicotta le manifestazioni della stessa associazione dei partigiani. A roma preferisce il corteo del battaglione ebraico, a Milano si veste di azzurro boicottando il rosso tradizionale emblema della liberazione e dei partigiani. Ad Ancona addirittura il sindaco Pd lascia il palco mentre parla l'esponente dell'Anpi nel momento che questo cita la Costituzione. Tutti atti peggiori di quelli del fascista Salvini in quanto provenienti da un partito che si definisce ancora di sinistra e che poi in maniera ipocrita lancia messaggi fuorvianti rispetto a quelle che sono le sue azioni concrete. E che dire poi delle parole più utilizzate ieri come libertà e democrazia se riferite ad un paese dove la disoccupazione ed il lavoro precario la fanno da padroni soprattutto fra i giovani impedendo agli stessi di vedere un futuro ? Insomma le celebrazioni vanno bene ma se poi non sono seguite da politiche adeguate e coerenti con gli ideali che si sono celebrati .... il giorno dopo rimangono solo parole vuote e senza senso.
 

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