martedì 28 marzo 2017

Continua il vuoto della politica italiana


Il vuoto totale della politica italiana è quasi cronico: tutto fermo sempre in attesa di qualcosa che deve avvenire. I tre anni renziani sono stati cancellati o dalla corte costituzionale o dal voto popolare o dal governo Gentiloni che ha preferito tornare indietro sui voucher piuttosto che confrontarsi ancora con il voto. Di questi anni rimane la legge sulle unioni civili ma solo perché siamo stati strigliati dall'europa altrimenti nemmeno quella legge sarebbe arrivata in dirittura d'arrivo. Negli ultimi due anni poi si è tutto fermato. Prima per far approvare la riforma costituzionale alle camere, poi in attesa del referendum ed ora in attesa del congresso del Pd per l'elezione del nuovo segretario. Anche la legge elettorale, che dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum tutti volevano fare in quattro e quattr'otto, è ormai riposta in un cassetto chiuso a chiave e la chiave gettata nel fiume. Il centro destra sta buono buono in attesa di sapere se Berlusconi potrà rimontare in sella magari con l'aiuto di un paranco e/o di un esercito di badanti, il centro sinistra è in attesa di sapere se potrà ricontare su Renzi per riprendere a massacrare i ceti medio bassi elargendo elemosine ai cittadini onesti e favori a suon di sgravi fiscali alle grandi imprese, il Movimento 5 Stelle è ostaggio del suo padrone il comico Grillo che detta il bello ed il cattivo tempo a seconda di come gli si dispongono i riccioli al mattino quando si sveglia. E tutti poi a parlare pro o contro l'europa che dopo i sorrisi e le pacche sulle spalle del weekend romano dove sembravano tutti d'amore e d'accordo, è tornata ad essere una manica di paesi ognuno dei quali pensa a se stesso. Quelle firme di sabato 25 sono state apposte con inchiostro simpatiche e dopo solo tre giorni sono completamente sbiadite con Austri e Ungheria che minacciano la chiusura totale delle frontiere e con la commissione europea che bussa alla casse dell'Italia con i suoi quasi 4 miliardi da riscuotere. L'unico che in questo periodo riesce a smuovere qualcosa è il Papa che mette in fila un milione di persone a Monza per la messa di sabato e circa 80.000 allo stadio Meazza di Milano per l'incontro con i giovani (manco Inter-Milan raccoglie ormai tanto pubblico). La politica non sa fare di meglio che far intervenire la polizia in puglia per espiantare piante di olivo da sostituire con un gasdotto (si produrrà un nuovo tipo di olio ?) o proporre esternazioni come quelle del ministro del lavoro Poletti (non nuovo a queste uscite) che propone la sua ricetta ai giovani per trovare lavoro: "Non inviare curriculum ma andare a giocare a calcetto". Purtroppo a questa apatia della politica il paese risponde con la stessa moneta e i sondaggi prevedono un aumento dell'astensione e quindi piuttosto che per esempio andare a votare contro questa classe politica si preferisce starsene a casa e accettare quello che viene e quello che altri decidono.

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