lunedì 2 maggio 2016

Inizia la corsa verso il referendum costituzionale: dire No per veramente cambiare


Quel furbastro di Matteo Renzi oggi ha iniziato la campagna verso il referendum di ottobre per la riforma costituzionale o meglio per la controriforma. Il buon Matteo salta a piè pari le prossime elezioni amministrative ben sapendo che potrebbero risolversi in una sonora sconfitta per il Partito Democratico. In epoche precedenti, quando governava quel povero diavolo dell'ex cavaliere, il Partito Democratico si sarebbe lanciato su queste elezioni al grido: sono un test per il governo, se Berlusconi perde le amministrative deve andarsene a casa e via dicendo. Oggi invece, che le parti sono invertite, il Pd ed il suo segretario, compione di coerenza, preferisce ignorarle ben sapendo che il test elettorale amministrativo con città come Roma, Napoli e Milano, potrebbe essere una sonora batosta. Meglio allora buttarsi a corpo morto sul referendum costituzionale, quello che Matteo Renzi ormai sta trasformando in un referendum sul suo governo, giocando sporco per due motivi. Una riforma costituzionale non è certo un atto di governo ma piuttosto una prerogativa parlamentare, ma Renzi sa benissimo che mantenendo una correttezza politica potrebbe uscirne sconfitto. Trasformare il referendum costituzionale in un referendum su Matteo Renzi è una porcata forse più grande della famorsa legge elettorale del buon Calderoli, in quanto le riforme costituzionali sono un patrimonio comune del paese e non dovrebbero essere svilite sul consenso o meno di un capo di governo. Il presidente del consiglio però sa benissimo che la sua riforma è un'emerita schifezza, con qualche eccezione, sia nei contenuti quanto nella forma, scritta con i piedi ma soprattutto pericolosa per la democrazia, indigesta per Renzi come per Berlusconi se pur per ragioni diverse, e quindi buttarla sul personale è forse l'unico modo per uscirne vincitore. Nella sua apertura Matteo Renzi vuole far apparire coloro che sono contrari alla sua controriforma come coloro che dicono solo No e che non vogliono cambiare, in realtà coloro che dicono No dicono solo che non vogliono cambiare nel modo previsto dal capo del governo e dalla sua assistenza, la ministra Boschi. Il problema centrale sta nel Senato che non viene abolito ma anzi è trasformato in una camera del dopo lavoro con senatori assoldati fra consiglieri regionali e sindaci senza passare per l'elezione diretta da parte del popolo. Sarebbe stato meglio abolirlo oppur ridefinire i suoi compiti. E poi siamo sicuri  che l'eliminazione del bicameralismo perfetto sia un bene in questo momento storico ? Quante sono le leggi che, nonostante il doppio passaggio parlamentare, sono poi risultate o scritte male o addirittura incostituzionali ? E quante leggi sono state approvate in tempi velocissimi nonostante il bicameralismo perfetto ? Un'infinità. Dice che con questa riforma si riducono il numero di parlamentari, in realtà si diminuisce solo il numero dei senatori mentre si poteva fare molto di più riducendo anche quello dei deputati ed in parte quello dei senatori. Se poi si abbina questa modifica costituzionale con la nuova legge elettorale sempre pensata da Renzi, l'Italicum, si rischierà di avere nelle prossime legislature un partito che senza opposizione potrà fare il bello e cattivo tempo come in una vera e propria dittatura. Ecco perché sarà importante dire No al referendum costituzionale per rimandare al mittente il progetto di uccidere la democrazia.

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