martedì 17 maggio 2016

Renzillo o Grillenzi .... due facce della stessa medaglia

Lo scontro Pd - M5S sta assumendo toni da spettacolo cabarettistico e ci sarebbe davvero da ridere se non si trattasse dei due maggiori partiti che stanno monopolizzando il quadro politico italiano. Caduta Forza Italia per raggiunti limiti di età lo scontro si è spostato fra un bulletto di quartiere che cambia parere ogni tre per due ed un comico che vestiti panni del politico ha portato un movimento a correre addirittura per il governo del paese (e questo la dice lunga sulla maturità politica dell'Italia e dei suoi cittadini). Le analogie fra i due sono diverse. Entrambi per esempio giocano sull'ambiguità derivante dal ricoprire due cariche o due ruoli: il Renzi presidente del consiglio e segretario del partito democratico, il Grillo comico e capo assoluto del M5S. Ecco allora che il capo del governo aprirà la campagna per il referendum cosituzionale facendosi scudo del suo ruolo di segretario del partito di maggioranza mentre avrebbe dovuto starne fuori in quando presidente del consiglio. Ma tutta la vicenda della riforma è ambigua e portata avanti contro la costituzione stessa. La materia costituzionale è materia parlamentare e non governativa ma Renzi se n'è appropriato facendola appunto propria del governo. E che dire di Grillo che durante i suoi spettacoli spara bordate dimenticando che le stesse in bocca ad un capo partito sarebbero quanto meno inopportune. Tutti e due guidano in maniera autoritaria le loro organizzazioni politiche (Renzi anche il governo), il primo con il paravento di una direzione nella quale non si sente mai una voce di dissenso (e con una stuola di ministri che se prendono un'iniziativa personale sono immediatamente smentiti), il secondo anche lui ha voluto emulare un partito tradizionale nominando un direttorio anche quello però sempre allineato e coperto sulle posizioni del capo. Renzi cambia nelle commissioni parlamentari esponenti del Pd che non sono in accordo con la sua linea politica, Grillo espelle dal suo movimento coloro che non rispettano le regole autoritarie imposte dal comico fregandosene il ruolo e la carica che ricoprono gli stessi espulsi. Entrambi sono comunque tolleranti verso chi è loro simpatico e intransigenti verso coloro che sono meno servili nei confronti del capo. Due capi autoritari che non fanno niente per nascondere la loro indole autoritaria, Renzi facendo approvare leggi al parlamento a suon di voti di fiducia e mettendo in campo una riforma costituzionale ed una legge elettorale che trasformerà una democrazia parlamentare in una dittatura partitica, Grillo per il momento gestendo il movimento a colpo di espulsioni che non lasciano prevedere niente di buono qualora arrivasse a governare il paese.

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