giovedì 2 ottobre 2014

Renzi ci riprova .... a fa' ir ganzo coi vaini dell'artri


Il vizzietto Renzi non lo perde e dopo il successo degli 80 euro, successo per lui e per il Pd considerato che quella eleargizione ha portato il Partito Democratico al 41% alle elezioni europee, alza la posta ed ora punta ai 100 euro. Anche questa volta però, anche per la nuova eventuale elargizione, va a prendere i soldi .... direttamente dai cittadini italiani. Insomma da una parte da togliendo da un'altra. In questo secondo caso però il gioco è più sporco e più facilmente dimostrabile, ma gli italiani sono ormai così anestetizzati che sembrano non renderse conto nemmeno questa volta. L'operazione 80 euro è stata mascherata più o meno bene e i fondi necessari a finanziare quella compravendita di voti è stata suddivisa in mille rivoli e nascosta in diversi provvedimenti mettendo a punto una perfetta operazione di raggiro. Diminuzione delle detrazioni Irpef, che rappresenta a dispetto delle dichiarazioni di Renzi e company un aumento di tasse, tassa su dispositivi digitali che possono contenere musica (indipendentemente che chi possiede il supporto ce la metta o meno questa musica), sottrazione di soldi alla Rai alla quale i cittadini pagano il canone e quindi indirettamente sottrazione di soldi ai cittadini stesso, tagli dei fondi ai comuni e quindi indirettamente sempre agli stessi cittadini, insomma rastrellando a destra e a sinistra sono scappati fuori 80 euro per 10 milioni di lavoratori dipendenti. Un'operazione difficile da rendere chiara e limpida. Considerato che il tutto è passato più o meno sotto silenzio, Renzi va oltre ed alza la posta: questa volta promette 100 euro e non si preoccupa nemmeno di mescolare le carte per non far capire da dove prenderà i soldi. L'operazione è limpida e veramente sfacciata: i 100 euro saranno presi direttamente dalla tasca destra dei lavoratori e messi nella tasca sinistra. E con la faccia tosta che si ritrova Renzi afferma che in questo modo i lavoratori, sempre quelli dipendenti, avranno 180 euro. Insomma in questo caso i soldi li sottrae direttamente dai lavoratori ai quali poi li elargisce. Naturalmente in questa operazione ci sarà anche un piccolo, si fa per dire, vantaggio da parte dello stato che potrà tassare in maniera maggiori questi 100 euro rispetto alla loro elargizione naturale e cioè al momendo del fine rapporto. Insomma con questa operazione il fiorentino non solo non si dovrà dannare a trovare come reperire i fondi con manovre di distrazione, l'operazione sarà a costo zero, per lui e per il governo, ed anzi ci sarà un guadagno per le casse dello stato. Il problema è tutto dei lavoratori, dipendenti, che a fine rapporto per aver preso quei 100 euro si ritroveranno con un gruzzoletto di entità ridotta, che servirà a ben poco, per aver preso prima l'uovo piuttosto che apsettare la gallina.

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