martedì 30 settembre 2014

Maggioranza (PD) e opposizione (FI) ? .... Non in parlamento dove governa il partito unico






Le parole hanno la loro importanza ma se poi non sono supportate dai fatti perdono il loro significato perché alla fine sono i fatti che contano. Ci si ostina a individuare il Partito Democratico come partito di sinistra e a considerarlo una forza di maggioranza mentre Berlusconi e la sua Forza Italia si definiscono opposizione. Tutte parole se poi si va ad analizzare come i più rappresentativi esponenti delle due forze votano in parlamento. Ecco allora che Brunetta e Speranza, capigruppo di Fi e del Pd, vontano nella maniera in oltre l'80% delle votazioni alla Camera, mentre i capigruppo Romano e Zanca addirittura si trovano in accordo in oltre il 90% delle votazioni al Senato: come è possibile quindi definire maggioranza ed opposizione queste due forze ? Che il Partito Democratico guidato da Matteo Renzi sia diventato di fatto il braccio armato di Berlusconi e Forza Italia per portare a termine quell'opera di distruzione di massa non riuscita in venti anni di governo è certificato da questi numeri che rappresentano dati oggettivi e incontrovertibili. Ma d'altra parte era già tutto chiaro da tempo prima ancora che Matteo Renzi mettesse definitivamente le mani sul Pd. Tutto è iniziato da quella cena ad Arcore quando Berlusconi, presidente del consiglio, convoca per una riunione istituzionale in sindaco di Firenze, ma invece di riceverlo a Palazzo Chigi lo riceve ad Arcore. Un uomo vero di sinistra si sarebbe rifiutato di andare, per un incontro istituzionale, in una sede diversa appunto da quella istituzionale. Poi ha continuato andando ad elemosinare voti dal centro destra e Berlusconi lo ha accontentato facendogli vincere le primarie e poi le europee con il 41%, a meno che qualcuno non creda ancora che quei voti siano stato tutti del popolo di una sinistra ormai disintegrata. Infine Renzi per ringraziare il condannato lo ha nonminato suo mentore per le riforme concordando una legge elettorale brutta copia del porcellum, iniziando una serie di riforme intese a togliere potere ai cittadini eliminando prima l'elezione diretta delle province (in questi giorni sono iniziati gli inciuci per la spartizione delle province fra Fi e Pd) poi proponendo una riforma costituzionale del Senato dove ancora una volta i cittadini saranno esclusi dalla elezione dei senatori. Infine siamo arrivati alla proposta di riforma del lavoro approvata ieri dalla direzione Pd, una riforma che realizzerà il sogno ancora di Berlusconi e Sacconi: eliminare l'art. 18. Ecco questi sono i fatti che poi sono supportati anche dalle parole perché un politico che afferma che il lavoro è un dovere e non un diritto o che gli imprenditori devono avere il diritto di licenziare e non può essere il giudice che decide su queste vertenze, ecco un politico che dice tutto questo non può certo definirsi di sinistra, almeno avesse la decenza di smetterla con questa definizione.

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