mercoledì 29 ottobre 2014

Il buongiorno si vede dalla Leopolda


Lo scontro del fine settimana fra la piazza piena di sole e il buio della vecchia stazione fiorentina è stato solo il preludio dello scontro fisico avvenuto oggi. Sabato mentre da una parte un popolo che rappresentante sia culturalmente che fisicamene la sinstra, sebbene ormai privo di un partito che difenda le sue ragioni, dall'altra la borghesia-medio alta rendeva omaggio ad un giullare infarcito di tecnologia ma ormai inesorabilmente spostato a destra. A Roma i deboli, le classi tartassate in questi anni di crisi economica, coloro che chiedono meno disuguaglianze e rivendicano la dignità di un lavoro per poter semplicemente vivere a quali ormai viene tolta anche la possibilità di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni ed il proprio governo. A Firenze coloro invece che giocano con le parole sulle spalle dei deboli e per fare questo si riuniscono nel buio di una vecchia stazione, altezzosi, irriverenti verso il popolo che nello stesso momento chiede più uguaglianza e più diritti, presuntuosi fino al punto di dichiarare che al popolo dei deboli deve essere sottratto anche l'ultimo diritto che ancora a fatica conservano: quello di scioperare e manifestare il proprio disagio. I deboli sotto il sole con l'illusione di poter avere peso nelle scelte politiche di coloro che nello stesso momento nascosti sotto terra decidevano le sorti di un popolo disorientato anche per essere stato abbandonato da quel partito che li ha sempre in qualche modo rappresentati. Uno scontro comunque che si è tenuto a distanza ma che lasciava prevedere lo scoccare della scintilla alla prima occasione. E l'occasione non è tardata ad arrivare. Oggi parte del popolo dei disperati si è presentata per rivendicare quel diritto sancito dalla costituzione, il lavoro, ed il popolo dei garage ha mandato ad affrontarlo il proprio braccio armato che non ha esitato a spostare lo scontro sul piano fisico. Ed anche in questo caso la lotta è stata impari e così oltre allo sfruttamento, ai licenziamenti, il popolo dei deboli ha ricevute una gragnuola di manganellate per opera di quello che era il partito che lo rappresentava. Una specie di Caino ed Abele dei tempi moderni. La tre giorni di Firenze sancisce ormai il passaggio definitivo di quello che fu il più grande partito della sinistra europea, in campo avverso, quello della destra più becera e oserei dire fascista che si permette di manganellare chi protesta per la difesa del proprio lavoro. Renzi ha subito messo in atto gli insegnamenti e le dritte ricevute alla Leopolda dai suoi amici imprenditori e borghesi primo fra tutti quel Davide Serra che vorrebbe eliminare il diritto di sciopero: per il momento non lo ha cancellato ma ha subito fatto vedere come intende affrontare le future manifestazioni di chi avrà l'ardire di protestare contro la sua politica. Se questo è il buongiorno della Leopolda figuriamoci che cosa ci aspetta al mattino.

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