lunedì 13 ottobre 2014

Grillo scavalca a destra anche Renzi


Il grande show del Movimento 5 Stelle al Circo Massimo si è concluso ed oltre alla solita guerra di cifre, che questa volta non vede la diatriba con la sola questura ma anche all'interno del Movimento c'è chi spara cavolare a raffica (Di Battista ... 500 mila) e chi tiene un profilo più serio (Di Maio 200 mila), rimane il sapore della grande confusione. Grillo ha dovuto faticare per riprendersi la scena, dopo che gli era stata presa dai suoi parlamentari durante sia il dibattito sulla riforma del senato che sulla fiducia in merito alla riforma del lavoro, e lo ha fatto a modo suo scagliandosi contro tutti e tutto. Dai giornalisti, ai sindacati (la peste rossa), a naturalmente Renzi contro il quale ha chiamato a raccolta l'esercito, per finire con la proposta politica che sancisce il superamento a destra, operazione non facile di questi tempi, del partito democratico. La proposta è andare al governo (non si sa come e quando) e quindi chiudere il parlamento, in questo modo si risolvono sicuramente tutti i problemi. Una proposta semplice, chiara costruita su due punti e quindi facilmente comprensibile anche da parte di quegli elettori che dopo essere stati ubriacati dalle televisioni del condannato, ora proseguono la sbornia a suon di annunci renziani. Qualcuno sperava che finalmente il grillo parlante si mettesse un attimo da parte per dare spazio a chi si era messo in luce durante questi mesi di attività parlamentare del movimento, ma così non è stato e il comico non è andato oltre la concessione di un piccolo spazio sul palco al duo Di Battista-Di Maio. Per inciso molto più serio e concreto il secondo rispetto al prima che le spara a raffica quasi alla pari con il suo capo. Lo spettacolo che ne esce è deprimente e se questa è l'alternativa alla coppia condannato-Renzi il paese è proprio messo male ma chi è messo peggio sono coloro che credono in queste sparate senza progetti o programmi seri, quelli che servirebbero in un momento di crisi così acura. Alla fine verrebbe da dire che o l'Italia non è così messa male dal punto di vista economico e lavorativo (a discapito delle cifre sulla disoccupazione e sui consumi) oppure che è talmente messa male che basta un comico che lancia qualche urlo, che offende chiunque affinchè gli venga dato credito. Insomma la gara per lo scavalcamento a destra è aperta: Renzi l'ha iniziata trainandoci un partito come il Pd erede di quello che fu il più grande partito comunista europeo, Grillo ci sta provando trascinandoci un movimento sull'orlo del qualunquismo. In questa corsa sono scomparsi gli eredi del partito fascista, ora trasformatisi in Fratelli d'Italia, che ormai si vedono più presenze alla loro destra che alla loro sinistra.

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