giovedì 4 settembre 2014

Ed alla fine si sgonfiò ....


L'annuncio è stato dato in sordina e non con slide, conferenza stampa, sceneggiate, luci e cotillons, ma addirittura in parte per bocca di un altro ministro, che si è prestato a fare da portavoce al capo, e in parte in un'intervista rilasciata ad un giornale poi riportata in sordina da altre testate quasi tutte pro-Renzi. Servono 20 miliardi quindi prima di tutto ancora prolungamento del blocco degli stipendi dei pubblici dipendenti e poi tagli lineari a tutti i ministeri alla Tremonti-Berlusconi. Ora chiariamoci in una situazione in cui la disoccupazione giovanile è oltre il 40% ed in generale è intorno al 13% non adeguare gli stipendi di chi lavora nel pubblico impiego non è alla fine un gran danno, ma è il contesto nel quale questi annunci vengono dati al paese. Annunci che non portano voti o simpatie e quindi non fanno parte della scenografia alla quale il presidente dela consiglio ha abituato il paese. Qui si parla di problemi concreti e non di intenzioni di fare, rivoltare, rottamare, riformare, in questo caso ci sono i numeri che contano e con quelli non si scherza. Il tutto viene dopo la conferenza stampa, quella di venerdì, del passo passo e dei 1000 giorni nei quali l'Italia sarà rivoltata, e dopo un videomessaggio per l'ennesimo annuncio, quello della riforma della scuola, o meglio delle linee guida della riforma della scuola. Per questo ennesimo annuncio di intenti il superman Matteo chiede aiuto ai cittadini che possono far pervenire le proprie idee e proposate e per questo il suo documento sulla presunta riforma (che è possibile consultare dal famoso sito passo-passo) è costituito da ben 136 pagine piene di ... fumo come sempre o quasi. Si ci sono anche 12 punti che sintetizzano la proposta sui quali chi può dirsi di essere in disaccordo ? Uno per tutti: Culture in corpore sano .... fa sempre effetto e non guasta mai. Insomma un documento in stile renziano o berlusconiano se vogliamo perché è difficile non vedere negli show del presidente del consiglio un prolungamento dello spettacolo berlusconiano, interrotto dalla serietà di Monti e Letta. Poi però arrivano i numeri e la festa finisce e dopo annunci enfatizzati con slide, siti, twitter e via dicendo, la voce si abbassa, i toni si appiattiscono e si sente un sussurro: servono 20 miliardi e quindi taglieremo a tutti i ministeri almeno il 3%. Una voce strozzata rispetto a quella di pochi minuti prometteva l'assunzione di 150.000 docenti nella scuola ..... con quali denari è la domanda che sorge spontanea ?