martedì 16 settembre 2014

Presto che è tardi ma con calma per la giustizia


Tutta la velocità di Renzi e del governo si è esaurita e incagliata per le nomine dei rappresentanti scelti dal parlamento in seno alla Corte Costituzionale ed al Csm. Una volta quando c'era una parvenza di alternanza questa scelta era semplice e veloce, ora che al governo c'è il partito unico Pd-Fi e che il presidente del consiglio è il giovanotto di Firenze, diventato il braccio armato del condannato di Arcore, le cose si sono improvvisamente complicate. E si che non dovrebbe essere così difficile. Basta prendere un personaggio politico a caso, sufficientemente inquisito e nominarlo per garantire quello che nemmno il condannato è mai riuscito a mettere in atto completamente: la completa sudditanza totale alla politica dei due organi fondamentali per la giustizia. Si tratta comunque di una scelta delicata anche in considerazione della nuova legge elettorale, l'Italicum, che il parlamento si appresterà ad approvare. Una legge anche questa profondamente incostituzionale, ma Renzi non può rischiare di farsela bocciare, ed allora invece di eliminare la causa, togliere cioè quegli elementi di incostituzionalità che però sono tanto cari all'ex cavaliere di Arcora, si preferisce ammorbidire la Corte Costituzionale inserendo elementi di "sicura" fedeltà al Renzusconi pensiero. I nomi che circolano per i rappresentanti ancora non eletti e quelli già eletti sono da brivido per questi due organi che dovrebbero rappresentare la barra di comando della giustizia. Uno su tutto tale Luigi Vitali rinviato a giudizio a Napoli ed allo stesso tempo candidato per il Csm .... ma dall'altra parte non si può che sottolineare la coerenza di questo paese che affida la riforma costituzionale ad un pregiudicato. E comunque il parlamento è bloccato su queste nomine mentre il paese continua la sua corsa verso il baratro con un presidente del consiglio che sbaglia completamente le sue previsioni sulla crescita del paese, stimate in un +0.8% prima dell'estate (stima prudente a detta dello stesso Renzi) e che ora si ritroverà molto probabilmente ad avere un -0.4% come stimato dall'Ocse. E qui non si tratta semplicemente di non indovinare un terno al lotto, ma di sbagliare una previsione che avrà effetti drastici sull'economia e sulla prossima manovra finanziaria. Ma nella nuova stagione delle grande alleanze anche questo "piccolo" fatto passa sotto silenzio salvo poi pagarlo di tasca nostra a causa delle manie populiste di un presidente del consiglio che sta accelerando la caduta libera del paese per soddisfare la sua infinita ambizione.

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