domenica 1 giugno 2014

Viaggio dagli 80 euro al 40% passando per ipocrisia e incoerenza


Il mantra di Renzi e di tutti i/le renzini/e è stato per due mesi gli 80 euro, un mantra sostituito dopo le elezioni di domenica 25 maggio a quello del partito che per la prima volta nella storia della sinistra raggiunge il 40%. Si passa da una mistificazione all'altra. Gli 80 euro sono un fake annullato o quasi dalle mancate detrazioni per il coniuge a carico, dalla Tasi questa sconosciuta che ancora nella maggior parte dei comuni italiani rischia di risultare in un salasso, nell'incertezza che questo provvedimento sia strutturale e quindi ci si possa contare anche nel prossimo anno. Ma anche la storia del 40% si colloca più o meno nella stessa categoria degli 80 euro soprattutto quando il segretario del Pd si sbilancia con confronti del passato. Alle elezioni europee hanno votato circa il 53% degli elettori per cui se si intende confrontare quel risultato con quelli degli anni in cui a votare andava il 90% dell'elettorato, si deve quanto meno effettuare una correzione proprio sulla base dell'astensionismo. Prendere il risultato delle elezioni europee in valore assoluto senza tenere conto dell'astensione è una mistifcazione, che naturalmente fa comodo a tutti e soprattutto fa comodo a chi ha ottenuto la maggioranza del consenso. Il bello è che nessuno mette in evidenza questo dato mentre tutti sono intenti a leccarsi le ferite cercando soluzioni più o meno ipocrite o ridicole. In tutto il centro destra c'è una corsa dietro al vincitore morale di quell'area, Matteo Salvini della Lega. Una corsa alla quale sta partecipando anche il buon Angelino Alfano, abbandonando le sue aspirazioni europeiste della campagna elettorale, pensando alle prossime elezioni politiche per le quali già si inizia a lavorare per ricreare quell'alleanza che ha fallito per venti anni. Un'operazione che avrà qualche difficoltà forse ad andare in porto considerato che in Forza Italia verrà a mancare il condannato già obiettivo di giovani rampanti come Fitto e compagnia. Intanto anche il M5S ha le sue grane con il comico che, abbandonata la sua presunta coerenza (alla quale credono ciecamente solo i grillini), creca di allearsi con un fascista, razzista, xenofobo inglese mettendo a nudo finalmente le proprie reali aspirazioni (anche queste sconosciute solo ai grillini). La favola raccontata fra i simpatizzanti del movimento era quella che Grillo non aveva accettato di formare un governo con Bersani per coerenza, perchè aveva sempre detto che il Movimento non si sarebbe alleato con alcun partito, ed ora questa coerenza dove è finita ? Non solo intende allearsi con qualcuno ma ha scelto un partito che dovrebbe essere opposto ai programmi dei 5 stelle perfino in materia ambientalista. Ma ormai il muro del movimento si sta sfaldando e la perdita di quasi tre milioni di voti ne è la conferma, troppe promesse non mantenute in nome di una coerenza che si è visto è solo una copertura di convenienza. E la sinistra ? Non è che sia messa molto meglio. Per ottenere un risultato ha dovuto stringersi intorno alla lista del greco Tsipras in maniera di arrivare almeno a quel 4% che ha consentito di mandare tre parlamentari in europa, ma il quadro continua ad essere deprimente. Senza un leader che possa definirsi tale, stretta da una parte dal trio condannato, Renzi, comico e dall'altro lato dalle diatribe interne, difficilmente riuscirà ad assumere un ruolo di qualche rilevanza soprattutto dopo che il Pd con Renzi è diventato definitivamente un partito di centro.

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