mercoledì 4 giugno 2014

Altro che riforma del senato, 80 euro ed altre bischerate simili .... i problemi reali sono altri.

Passata la sborna delle elezioni europee, l'Italia si risveglia con i problemi reali nei quali arranca e per i quali sembra che nemmeno Renzi abbia alcuna ricetta immediata o a breve termine. Chiusa per il 2014 la pratica degli 80 euro, il governo ora si butta sulla riforma del Senato e si accanisce sulla Rao ma .... sono davvero queste le priorità del paese ? Dalle notizie di questi ultimi due giorni non sembra proprio: il governo è stato rimandato a settembre dall'europa (anche per i vertici europei tante chiacchere da parte di Renzi ma i fatti concreti sono ancora da vedere), l'Istat ha suonato l'ennesima campana a morto per la disoccupazione che continua inesorabilmente ad aumentare, gli scandali e la corruzione dilagano ed investono ormai ogni opera pubblica che si tenti di realizzare. Più cha la riforma del Senato sarebbe bene che il governo pensasse seriamente a come riportare il lavoro in Italia e soprattutto a come combattere la corruzione che ormai ha assunto aspetti tragici. Mentre per il lavoro è sicuramente più complicato uscire da una crisi che ha investito l'europa intera e naturalmente in paesi deboli come il nostro ha avuto consequenza poù catastrofiche che il altri paesi, per la corruzione sarebbe tutto molto più semplice ed invece nemmeno in questo settore si fa abbastanza .... anzi si fa quasi niente. Non sarebbero necessarie nè leggi, nè decreti, nè leggi speciali, nè provvedimenti, ad una situazione di reale emergenza come quella attuale sarebbe sufficiente tenere lontano dalla politica chiunque sia in qualche modo invischiato in inchieste, provvedimenti o solamente sospettato di essere coinvolto in attività illegali. Va bene il garantismo, va bene la presunzione di innocenza, ma oggi questa garanzie sono insufficienti ed ad una situazione di emergenza come quella attuale si dovrebbe rispondere con comportamenti di emergenza. Invece lo stesso Renzi ha inserito nel proprio governo dei sottosegretari che in qualche modo sono alle prese con la giustizia sebbene non ancora condannati in via definitiva. La corruzione ormai è trasversale e non è più una peculiarità di uno schieramento politico piuttosto che un altro, dove c'è denaro che circola, pubblico o privato che sia, il politico di turno ci si butta a capofitto senza nessun ritegno e senza nessuna moralità. E' difficile poi rispetto a scandali come quelli dell'Expo di Milano o del Mose di Venezia, differenziare e non cadere nello slogan "i politici sono tutti uguali" e se non si ricorre ai ripari, ammesso che sia ancora possibile, la politica è destinata alla sconfitta e lasciare il passo al populismo. Se non si sconfigge la corruzione e se non si prendono provvedimenti per ridare fiato al lavoro, qualsiasi riforma si metta in campo sarà destinata a rimanere fine a se stessa senza alcuna incidenza sui problemi reali del paese. Questa è la vera emergenza dell'Italia.

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