giovedì 12 giugno 2014

La democrazia della purga


"Questa riforma sa da fare ...." e per farla si ricorre a qualsiasi mezzo anche alla epurazione dei dissidenti. Il nuovo corso del renzismo e del partito democratico è quello della purga di antica memoria. Ubriacato dal 41% delle elezioni europee, risultato inficiato dalla percentuale elevata dell'astensione, il segretario-presidente del consiglio Matto Renzi si sente investito di un potere assoluto che lo autorizza ad eliminare (politicamente) chi è contro di lui. Una eliminazione che arriva fino al parlamento. La riforma del senato giace in commissione affari istituzionali del senato dove si dibatte sullo scoglio senato elettivo si o no ? Bene si allontanano i dissidenti facenti parte della maggioranza di governo: prima Mario Mauro, poi Vannino Chiti che ha presentato un progetto di legge diverso ed infine Corradino Mineo. Ora la commissione può lavorare tranquillamente. Questo è il nuovo corso del Partito Democratico, un nuovo che si affianza al nuovo del Movimento 5 Stelle dove le epurazioni sono state all'ordine del giorno nei primi mesi di legislatura. Renzi intende far passare chi contrasta la sua anzi le sue riforme come personaggi conservatori che non vogliono modernizzare il paese, in realtà il discorso è più complesso e articolato ed l'opposizione non è verso le riforme in quanto tali ma proprio verso le riforme congeniate dal'ex sindaco di Firenze. Il nuovo senato (non abolizione attenzione), le nuove province (non abolizione nemmeno in questo caso) insieme ad una nuova legge elettorale dove ancora una volta è assente il voto di preferenza, è presente un premio di maggioranza abnorme, questo trittico consegna un nuovo stato dove la democrazia scende a livelli insostenibili. Di fatto si mantengono in vita due istituzioni, Senato e Province, con compiti fondamentali per la vita democratica del paese e dei cittadini che però non sono elette dagli stessi cittadini. Sia Senato che Provinche saranno composti da personaggi nominati di fatto dalle segeterie dei partiti (così come i deputati della Camera) che svolgeranno le funzioni previste da queste due istituzioni come un secondo lavoro. Di fatto i dissidenti verso questa riforma puntavano sul rendere almeno il nuovo senato elettivo, ma Renzi non vuole ed il paese deve sottostare al volere di questo giovanotto rampante divorato da un'ambizione smisurata. Che fare allora ? Beh ricorrere a metodi antichi ... eliminare dove è possibile chi fa resistenza. Per ora gli oppositori sono eliminati dalla commissione affari istituzionali ma se fosse necessario si potrebbe anche andare avanti eliminadoli magari dal partito considerando che dal parlamento non è possibile. Siamo appena all'inizio ne vedremo ancora delle belle ..... ma il 41% autorizza anche a questo.

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