venerdì 9 giugno 2023

Accordo storico in Europa sui migranti ... naturalmente sulle pelle dei migranti stessi

 




Oggi Meloni e governo italiano festeggiano lo "storico" accordo raggiunto in Europa sulla gestione dei migranti. Un accordo che, dal punto di vista politico, sancisce il voltafaccia delLA presidente del consiglio Giorgia Meloni a tutte le promesse sbandierate con gli occhi in fuori durante la campagna elettorale e certifica l'uso della gestione dei migranti per un'altra scadenza elettorale: le  elezioni europee. La Meloni infatti ha capito che, se alle prossime elezioni europee, vorrà spostare l'Europa a destra non può pretendere di farlo in maniera radicale con i paesi di Visegrad, soprattutto Polonia e Ungheria, e quindi ha cercato un accordo anche contro il parere di queste paesi. Un distacco di natura elettorale ma non di natura sostanziale. Il modello ungherese, democrazia senza libertà, è il modello di riferimento di Giorgia Meloni che ha iniziato la sua opera di messa in "silenzio" di tutti coloro che gli si pongono di traverso, dalla Corte dei Conti ai giornalisti ai quali non concede più conferenze stampa.

Tornando all'accordo sui migranti i punti sostanziali sono due. Il primo che certifica una redistribuzione "obbligatoria" dei migranti fra i paesi europei obbligando al pagamento di una tangente di 20 mila euro a migrante per quei paesi che non si prenderanno carico della quota migranti loro spettante. Di fatto quindi un semplice mercato della vacche che riguarda però la vita umana. Il secondo Punto riguarda i rimpatri stabilendo che potranno essere effettuati non solo verso il paese di origine ma anche verso l'ultimo paese di transito. Quindi un somalo che attraversa tutta l'Africa per arrivare in Libia o in Tunisia per essere traghettato verso l'Italia potrebbe essere rimpatriato in Libia o in Tunisia, quindi rispedito nei lager per magari ritentare l'attraversamento del mare. Ma Libia e Tunisia accetteranno questo genere di rimpatri ? Oppure un africano che arriva in Italia poi riesce ad arrivare in Germania o Francia potrebbe essere rimpatriato ... proprio in Italia.

Che cosa ci sia da festeggiare proprio non si capisce. Questi essere umani che sfuggono a miseria, fame, siccità e guerra sono trattati come merce di scambio e l'unica politica che l'Europa è in grado di mettere in atto riguarda il loro trattamento come merce di scambio e di bestiame. Non salta in testa a nessuno che se non si risolve il problema alla radice redistribuire, pagare, rimpatriare non servirà assolutamente a niente ? Vogliamo darci da fare per aiutare seriamente quei paesi eliminando le guerra e soprattutto lo sfruttamento delle loro risorse naturali ? Ma certo è più facile trattarli come bestiame che come esseri umani.

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