domenica 6 novembre 2022

Pace di serie A, pace di serie B e ipocrisia della pace

 


Ieri finalmente qualcuno è sceso in piazza per chiedere la pace ma poiché siamo un paese "fantasioso" non è stata una manifestazione unitaria. Tutti dai fascisti al governo, ai simpatizzanti del governo che si definiscono terzo polo pur essendo arrivati quarti alle elezioni, alla finta sinistra del Pd ed alla sinistra vera sono sostanzialmente d'accordo sul volere la pace, ma poi passando dalle parole ai fatti le cose cambiano drasticamente. Intanto ci sono gli ipocriti quelli cioè che vogliono la pace ma per raggiungerla fanno la guerra anche se per procura. Continuano ad inviare le armi all'Ucraina che ormai non si sta più difendendo con la scusa che il popolo ucraino si deve difendere, ma le forze in campo sono talmente sproporzionate che con le armi l'unica strada percorribile è la guerra. Inviare armi agli ucraini ha lo stesso sapore dell'esportazione della democrazia di stampo statunitense, la democrazia non si esporta facendo la guerra così come alla pace non si arriva rischiando la guerra nucleare. Questi signori seguaci del terzo polo hanno organizzato la loro manifestazione a Milano per non mischiarsi con i pacifisti contrari alle armi che sfilavano invece a Roma. Scelta saggia che è servita anche a capire che la maggioranza degli italiani non è più favorevole all'invio delle armi (100mila a Roma, 7mila a Milano).

Anche i pacifisti senza armi non sono però esenti da critiche in quanto chiedono giustamente una pace vera ma la chiedono guardando all'Ucraina e restando in silenzio a vari conflitti in giro per il pianeta. Partendo dalla ormai cronica guerra fra israeliani e palestinesi con il popolo palestinese rinchiuso in una specie di campo di concentramento come ormai è Gaza, per arrivare alla altrettanto cronica guerra nello Yemen ignorata da sempre da tutti i mezzi di informazione oltre che dalla politica. Insomma la pace va chiesta per l'Ucraina perché quel conflitto porta conseguenze anche a noi europei con la crisi energetica, alimentare e la conseguente inflazione. Della Palestina dello Yemen o della Siria o di qualche guerra nel continente africano no ci importa più di tanto, ma l'Ucraina no, in questo caso la guerra è alle porte di casa.

Naturalmente tutti i pacifisti ipocriti e i pacifisti a orologeria hanno ignorato quello che è avvenuto in questi ultimi 8 anni in Ucraina a partire dalla invasione della Crimea da parte di Putin. In fin dei conti Putin si era fermato alla Crimea e quindi ancora a distanza di sicurezza ma ora ha "esagerato". Ora la situazione è complicata ma più si va avanti con le armi e più si complica soprattutto perché all'orizzonte non si vedono personalità di un certo spessore per tentare una conclusione diplomatica. D'altra parte se questi personaggi fossero stati in circolazione probabilmente la guerra non sarebbe iniziata.

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