martedì 22 novembre 2022

Legge di bilancio della prima presidente del consiglio donna: mafiosi, camorristi ed evasori festeggiano


Trascorsi gli eco della campagna elettorale, dei quali la maggioranza degli italiani ha già dimenticato i contenuti, LA presidente del consiglio a capo del governo FdI, Lega, FI emana la sua prima legge di bilancio che ..... dribbla tutte le promesse fatte. 
Reddito di cittadinanza: non abolito
Legge Fornero: non abolita
Flat tax: non introdotta
Pensioni minime a 1000 euro: non pervenute
Eliminazione delle accise sui carburanti: non pervenute
Blocco navale per eliminare l'immigrazione: non pervenuto

In realtà per essere onesti alcune promesse sono state rispettate e portate a casa. In particolare il condono delle cartelle esattoriale fino a 3000 euro passato sotto il nome di pace fiscale, l'uso del contante fino a 5000 euro per agevolare il riciclaggio del denaro sporco proveniente dal traffico di droga e dal pizzo, flat tax estesa per le partite Iva da 60mila euro a 85mila euro con un risparmio per questa categoria di circa 20mila euro l'anno. Quindi chi ha un reddito di circa 85mila euro ed è una partita Iva pagherà un terzo delle tasse che paga un lavoratore dipendente ed un pensionato di pari reddito. I lavoratori dipendenti però percepiranno circa 11 euro al mese e le pensioni minime saranno aumentato di circa 100 euro. Nel frattempo la rivalutazione delle pensioni sarà bloccata per le pensioni più "alte" per garantire i soldi necessari a condonare gli evasori.
Emblematica poi la vicenda delle accise sui carburanti. Salvini e la Lega promettono dal 2018 di abolirle una volta arrivati al governo. Naturalmente nel primo governo M5S-Lega questa promessa non fu mantenuta ma è stata riproposta pari pari nella campagna elettorale di questa estate. Ora nella prima manovra di questo governo non solo le accise non sono cancellate ma addirittura vengono aumentate: il governo Draghi aveva tagliato le accise nel momento in cui il costo dei carburanti era esploso, una misura che era stata prorogata fino al 31 dicembre 2022, ora il governo Meloni da un taglio a questa riduzione provocando un prossimo aumento di 20-40 centesimo al litro di benzina e diesel. Tutto questo quando il costo dei carburanti è il principale accusato dell'aumento dell'inflazione di questi ultimi mesi insieme alla guerra che nel frattempo è scomparsa dai radar di tutta la politica dalla maggioranza all'opposizione.

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