giovedì 27 gennaio 2022

La politica che si allontana sempre più dal paese reale e dai cittadini

 


Sono anni ormai, diciamo circa 11, che la politica progressivamente si allontana sempre più dal paese reale e dai cittadini ed oggi lo squallido spettacolo della elezione del Presidente della Repubblica conferma questa terribile tendenza. Si può dire che tutto iniziò nel 2011 quando il terzo governo Berlusconi rischiò di portare l'Italia al default stile Grecia ed in partiti abdicarono al governo dei tecnici di Mario Monti per togliere le castagne dal fuoco. Monti bene o male salvò il paese dal fallimento e la politica tentò di riprendersi in mano il paese e forse grazie al Movimento 5 Stelle una buona parte dell'elettorato andò a votare piuttosto che astenersi. La legislatura 2013-2018 però riprese a spingere sull'acceleratore del distanziamento dal paese: un governo PD-Forza Italia guidato da Letta prima, la pugnalata alle spalle portata da Matteo Renzi a Letta per andare al governo ed il successivo fallimento della sua riforma costituzionale antidemocratica segnarono un'altra crepa nella fiducia del paese nella politica. Nelle elezioni del 2018 ancora il M5S accese qualche speranza per vedere una politica finalmente adeguata per un paese come l'Italia, speranze deluse dopo solo pochi mesi nei quali il Movimento formò prima un governo con la Lega e poi un altro governo con il PD, insomma gli amici di sempre a turno sono diventati alleati di governo per mantenere quelle poltrone appena conquistate. Lentamente ma inesorabilmente il Movimento 5 Stelle ha perso tutti i suoi elementi di novità diventando un "normale" partito di governo all'italiana: affarista e interessato solo a risolvere i propri problemi e le proprie questioni interne. Poi è arrivata la pandemia che ha scompaginato tutto ma non il vizio della politica italiana di pensare più a se stessa che al paese reale. Ancora una volta Renzi è stato il protagonista in negativo. Il bullo di Rignano per propri interessi personali (in questo caso l'odio verso Conte) ha fatto cadere il governo per agevolare l'ascesa di Draghi alla presidenza del consiglio senza pensare al caos che si sarebbe scatenato da lì a pochi mesi con l'elezione del Presidente della Repubblica.

Ed ora siamo allo spettacolo indecoroso delle votazioni per il Presidente della Repubblica. Siamo arrivati a questa elezione in piena pandemia, in un momento critico per l'inflazione e i costi energetici e in piena crisi internazionale con venti di guerra che soffiano impetuosi in Europa. Tutte situazioni che si conoscevano da tempo ma i partiti si sono trastullati sperando nella scialuppa di salvataggio di Mattarella. Tutti pensavano che il Presidente cedesse come Napolitano 7 anni fa e togliesse le castagne dal fuoco alla politica: prolungare il suo mandato, arrivare a fine legislatura, andare alle elezioni ed eleggere Draghi come nuovo Presidente della Repubblica. Insomma la solita storia del 2011: incapaci di risolvere i problemi che in fin dei conti la stessa politica ha creato. Mattarella invece rispettoso della Costituzione non ha ceduto e così siamo, anzi sono, alla frutta. Il centro destra propone tre nomi dopo tre giorni e poi nemmeno li vota, il centro sinistra continua a ripetere che ci vuole una figura di alto profilo ma non fa nomi, il M5S al solito non pervenuto .. morte anche le famose quirinarie. Oggi si è addirittura arrivati ad una votazione nella quale 441 grandi elettori si sono astenuti, si sono rifiutati di votare: uno sfregio alle istituzioni, alla Costituzione ed ai cittadini tutti. Ricordiamocelo quando si tornerà a votare: questa gente deve andare tutta a casa senza nessuno escluso.

(Segui anche la pagina Facebook del blog)

Nessun commento: