venerdì 7 gennaio 2022

La legge del profitto non si ferma nemmeno davanti alla pandemia

 


Ormai, dopo oltre un anno dall'introduzione dei vaccini, è chiaro che l'immunità di gregge che avrebbero dovuto assicurarci è una chimera. Grazie alla società capitalista, ormai imperante in ogni parte del globo, i vaccini non sono a disposizione di tutti. I paesi più ricchi ne hanno a sufficienza tanto che possono permettersi tre dosi, mentre qualcuno inizia già la quarta dose, e possono permettersi anche di "sopportare" una percentuale non indifferente di persone che rifiuta questo trattamento indispensabile per combattere la pandemia. I paesi più poveri invece hanno basse percentuali di soggetti vaccinati ed fanno da incubatrice a nuove varianti che stanno di nuovo mettendo in ginocchio il mondo intero. Ma la politica del profitto, dopo essersi fermata nel 2020 alla comparsa della pandemia, ora va per la sua strada. Eppure ormai sappiamo che i vaccini, pur essendo l'unica arma a disposizione quanto meno per limitare i danni evitando conseguenze gravi a chi si contagia, non sono sufficiente a sconfiggere il virus. Per combattere la diffusione ed il contagio serve il distanziamento, serve ridurre al minimo la vita sociale ed i contatti di qualsiasi genere. Serve insomma rinchiudersi di nuovo. L'economia mondiale però non può "sopportare" un altro blocco ed allora si riprende la vita come se niente fosse. Ecco allora che la nuova variante partita dal Sud Africa provoca contagi come non si erano visti nelle precedenti ondate e si riprende ad occupare ospedali e terapie intensive in maniera preoccupante oltre a registrare centinaia di decessi al giorno. Ma non importa .. il capitalismo non può rinunciare al profitto anche se questo comporta centinaia di milioni di contagi e milioni di morti.

In Italia il governo dei migliori non ha il coraggio di "imporre" il vaccino e lo rende obbligatorio per gli over 50 con sanzioni di ... 100 euro per chi non si vaccina. E c'è ancora chi ha il coraggio di protestare per questo obbligo all'acqua di rose e questa volta a guidare la pattuglia dei "contestatori" sono non ignoranti qualsiasi ma bensì Cacciari e Freccero due così detti intellettuali. Protestano per la limitazione della libertà ... come se l'obbligo vaccinale fosse una limitazione più grave della mancanza di lavoro, degli stipendi che solo in Italia sono più bassi rispetto a quelli degli anni 90, o delle disuguaglianze sempre più marcate ... queste sono le vere libertà cancellate altro che l'obbligo vaccinale.

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