sabato 15 gennaio 2022

Con Berlusconi al Quirinale inevitabile il rimpasto di governo

(immagine by Fernando Vicente)

Se l'unico candidato attualmente in corsa per il Quirinale dovesse davvero spuntarla saranno subito avviati i primi cambiamenti nelle istituzioni a iniziare dalla composizione del governo Draghi (o chi per lui se cambierà anche il Presidente del Consiglio). I primi nomi quasi certi ad occupare tre nuovi ministeri nuovi di pacca sono:
  • Marcello Dell'Utri, ministro per i rapporti con mafia/camorra/n'drangheta,
  • Karim El Marough (in arte Ruby) ministro per le politiche giovanili e l'inizializzazione al lavoro più antico del mondo,
  • Nicole Minetti, ministro per l'incentivazione della prostituzione di alto bordo
Questi sono i primi nomi che già circolando negli ambienti ben informati quali i vari quotidiani vicini al pregiudicato nonché evasore fiscale: Libero, Il Giornale, La Verità, La Padania. Gira però qualche altra indiscrezione relativa ad una riforma costituzionale che starebbe molto a cuore al nuovo inquilino del Quirinale. Si tratta della possibilità di assegnare allo stesso Presidente della Repubblica qualche incarico pro-tempore relativo a qualche ministero che tratta materie nelle quali il pregiudicato ha una notevole esperienza non riscontrabile in altri personaggi della politica italiana: si parla appunto del ministero della giustizia (chi meglio di lui implicato in decine di processi, esperto nella prescrizione e in leggi ad personam) e di un ulteriori nuovo ministero al quale assegnare la gestione di una materia delicata come le frodi fiscali. L'idea sarebbe venuta ad esponenti del centro destra prendendo spunto da quella proposta di alcune settimana fa messa in giro da "esperti costituzionalisti" che paventavano un Mario Draghi sia Presidente della Repubblica che Presidente del Consiglio. Senza arrivare a tanto per non dare spunto alla sinistra di paventare una presunta dittatura, l'ex cavaliere avrebbe suggerito ai sui più fedeli servitori questa possibilità di avere le deleghe per due ministeri così delicati. Sembra che ci sia spinti oltre con sondaggi fra gli attuali parlamentari per capire se una tale riforma costituzionale avrebbe avuto possibilità di successo ed i numeri ci sarebbero grazie anche all'intervento del pregiudicato che avrebbe messo in campo notevoli risorse finanziarie allo scopo.

Fantapolitica ? Forse ma non era forse fantapolitica quando all'inizio degli anni 90 qualcuno si sbilanciò affermando che Silvio Berlusconi, l'imprenditore milanese, dopo la fuga del suo protettore Craxi sarebbe entrato in politica ? Si lo era fino a quando il Berlusconi non fondò Forza Italia, entrò in politica e addirittura vinse le elezioni. E in molti non bollarono come fantapolitica la vittoria di Forza Italia alle politiche del 2001 ed il suo ritorno al governo ? Si ma lui vinse e tornò al governo. Per non parlare delle previsioni da fantapolitica nelle elezioni del 2008 quando si pensava alla vittoria nel neo Partito Democratico e invece il sempre redivivo Silvio Berlusconi, grazie anche ad un'apparizione da Santoro dove strapazzò Marco Travaglio, tornò a vincere e a formare un altro governo. Dopo la condanna per frode fiscale che gli costò il posto in Senato, Silvio Berlusconi fu dato per spacciato, politicamente parlando, e coloro che mettevano in guardia su un suo possibile ritorno additati come i soliti fautori della fantapolitica. Ed ora nel 2021/22 quando qualcuno si sbilanciò prevedendo una candidatura del pregiudicato come candidato al Quirinale, tornò ancora in campo la fantapolitica. Purtroppo quando c'è di mezzo Berlusconi ed il centro destra niente è impossibile, non c'è limite alla decenza, non c'è alcun richiamo alla decenza ed al rispetto per la maggioranza onesta del paese: Silvio Berlusconi è candidato alla Presidenza della Repubblica e questo paese che sembra ogni volta aver toccato il fondo trova modo di scavare ancora qualche metro per affondare sempre di più.

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