sabato 25 settembre 2021

Trattativa Stato-Mafia: 1 a 1 e palla al centro

 


La recente sentenza in appello sul processo della così detta trattativa stato-mafia non ha detto la parola definitiva sulla trattativa stessa ma ha comunque confermato lo stato penoso in cui versano sia l'informazione che la politica italiana. La sentenza di due giorni fa è totalmente opposta a quella di primo grado per quanto riguarda gli organi dello stato che avrebbero partecipato a questa trattativa. Sono stati assolti gli ex ufficiali del Ross e l'ex senatore Dell'Utri che in primo grado erano stati condannati a 12 anni, è stata confermata invece la pena per i mafiosi con un solo anno di sconto per Bagarella da 28 a 27 anni. La sentenza ha inoltre confermato che la trattativa si svolse ma che, mentre per i carabinieri ed il senatore non costituisce reato, per i mafiosi il reato c'è. Naturalmente a questa notizia tutti i giornali, meno uno (Il Fatto), urlano che la trattativa è stata una semplice montatura (da parte di chi non si sa) ignorando due semplici fatti: che la sentenza non è definitiva in quanto molto probabilmente ci sarà un ricorso in cassazione, ma soprattutto qualche giudice ha sbagliato e di grosso. Avranno sbagliato i giudici del processo di primo grado che hanno condannato i carabinieri ed il senatore a 12 anni di galera o avranno sbagliato i giudici del processo di appello che hanno assolto gli stessi come se niente fosse accaduto ? I giudici del primo grado avevano colpito nel segno e lo Stato è ricorso ai ripari con il processo in appello assolvendo se stesso ? Insomma una sentenza di questo tipo nella quale si passa da una condanna di 12 anni ad un'assoluzione piena non può essere accettata e passata sotto silenzio come se niente fosse accaduto. Purtroppo questo legittimo dubbio i giornali non se lo pongono ma soprattutto non se lo pongono nemmeno coloro che fanno parte delle istituzioni.

Matteo Salvini lancia il suo tweet da sottoporre ai suoi fan che notoriamente si bevono i suoi messaggi di 280 caratteri senza porsi delle domande. 
"Felice per l’assoluzione di chi ha servito lo Stato ed è stato ingiustamente accusato per anni. Ennesima prova del fatto che una vera e profonda Riforma della Giustizia, tramite i Referendum promossi dalla Lega, è necessaria." Naturalmente Salvini non esplicita il suo pensiero e non solo perché ha solo 280 caratteri a disposizione ma anche perché un pensiero che vada oltre lo slogan a beneficio dei gonzi non ce l'ha proprio. Quale sarebbe la riforma della giustizia necessaria per evitare un'accusa ingiusta ? Ma soprattutto come si potrebbe distinguere una ingiusta accusa se non con un processo che assolva gli accusati, forse Matteo Salvini propone di ricorrere ad una palla di vetro per capire se sia il caso di svolgere o meno un processo ? E quali sarebbero i quesiti referendari che una volta superato il referendum consentirebbero di avere una giustizia più efficiente. Troppe domande per Salvini che sicuramente non sarebbe in grado di dare una risposta esauriente.

Matteo Renzi non si astiene naturalmente dal suo tweet, forse più intelligente di Salvini ma ugualmente banale e inutile e non solo per il numero limitato di caratteri. "Oggi si scrive una pagina di storia giudiziaria decisiva. Viene condannato il mafioso e assolti i rappresentanti delle Istituzioni. Ciò che i giustizialisti hanno fatto credere in talk show e giornali era falso: non c’è reato. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo" Coloro che hanno una minima capacità di analisi potrebbero chiedersi: ma perché oggi vince la giustizia e non ha vinto quando è stata emessa una condanna per i rappresentanti dello Stato ? E come vince la giustizia quando emette una sentenza di segno opposto emessa dalla giustizia stessa ? Aver assolto i rappresentanti dello stato è sufficiente per dire che la giustizia ha vinto ? E se avessero avuto ragione i giudica del processo di primo grado con la condanna di 12 anni oggi la giustizia avrebbe vinto o avrebbe perso ? Domande troppo complesse per dei politici che ormai non vanno oltre il tweet, incapaci di fare un ragionamento compiuto in quanto si rivolgono ad una platea che di ragionamenti compiuti non ne ascolta più da tempo.

Nel frattempo la partita non sembra chiusa perché dopo due sentenze totalmente opposte il ricorso in Cassazione è il minimo per capire realmente dove stia la verità. Ad oggi la verità è che siamo un paese dove la mafia non avrebbe potuto sopravvivere per due secoli se non avesse avuto un sostegno importante dalla politica e che, purtroppo, i morti per mafia (Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa su tutti) non sono serviti a niente.

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