mercoledì 2 giugno 2021

Ciampi Azelio: il simbolo del decadimento culturale, sociale e politico

 


Il simbolo del 75esimo compleanno della Repubblica Italiana rimarrà quella targa oscurata con il Presidente della Repubblica Mattarella rimasto con il nastro in mano senza poterlo tirare per scoprire la targa. Un buontempone del Comune di Roma aveva dimenticato una G nell'incidere la targa e, non potendo dare la colpa al T9 (come si fa ormai sugli smartphone) oppure alla tastiera difettosa di un computer (la classica computerata), si è inventato che quella targa fosse scheggiata e quindi non si poteva procedere alla sua inaugurazione. Il povero Mattarella, che tante ne ha dovute sopportare nel suo settennato, è dovuto tornare mestamente al Quirinale pregando il buon Azeglio Ciampi di non infuriarsi. Ciampi da buon toscano, se pur livornese, l'avrà presa a ridire ma certamente si sarà anche intristito nel vedere che brutta fine abbia fatto questo paese. Quella lettera mancante è la dimostrazione plastica del fallimento di quel movimento che avrebbe dovuto portare la rivoluzione nella politica italiana, ma che alla fine non rappresenta altro che l'inganno dello slogan "uno vale uno". Purtroppo quella targa oscurata rappresenta solo l'ultimo segnale incontrovertibile di una repubblica malata, ma non solo nella classe politica bensì dalle sue fondamenta ed i segnali sono molteplici da tempo. Qualche esempio su tutti.

Nonostante i disastri e le promesse non mantenute il paese sopporta ancora che un leader politico, Matteo Renzi, accreditato di un misero 2% si permetta di mettere in crisi un governo in piena emergenza sanitaria bloccando il paese per quasi due mesi. Un politico che ha gestito un referendum costituzionale come se fosse una faccenda personale, che avrebbe dovuto lasciare la politica e che invece ancora imperversa fregandosene delle istituzioni: dove mai si è visto un senatore della repubblica italiana che va a fare marchette in un paese finanziatore del terrorismo islamico.

Nonostante le promesse di cambiamento, di abbattimento della vecchia politica, un movimento si incolla alle poltrone governando con chiunque dalla Lega, al Pd, a Forza Italia e abbandonando tutti i suoi "deboli" programmi di governo, pur di conservare le poltrone occupate che probabilmente saranno lasciate alle prossime elezioni. Ma nonostante il voltafaccia su tutti i fronti, ancora c'è un buon 16% degli elettori che ancora danno credito a questo enorme bluff.

Che dire poi di un leader politico che ha visto si crollare il suo consenso, dal 36% al 21% attuale, ma che ogni giorno dice tutto e il contrario di tutto. Un leader incapace di presentare un programma e che ora si affida ad un improbabile referendum per mettere mano ad una delle riforme più importanti per la nostra democrazia: la giustizia. Un leader che mentre twitta per auspicare di marcire in galera ad ogni "presunto" autore di qualche crimine, lancia un referendum per l'abolizione dell'ergastolo. Un leader che fino a due giorni fa era contro la proroga dei licenziamenti mentre ora appoggia Draghi per la stessa proroga. Un leader che si reca a Fatima per poi twittare al mondo intero che "La Madonna di Fatima ci vuole uniti". Ecco un leader di questo tipo ha ancora un buon 21% di consensi.

Un paese cos' dove può sperare di andare se non in malora ?

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