sabato 28 luglio 2018

Soffia oggi, soffia domani ... il fuoco del razzismo prende vigore


Una volta quando l'unico sistema per riscaldare le case era il fuoco del camino, i nostri nonni adottavano questa tecnica per ravvivare il fuoco: soffiavano sui carboni che sembravano ormai spenti e piano piano il fuoco riprendeva vigore. Sotto quei carboni infatti si trovava qualche tizzone ancora non completamente bruciato e non completamente spento, il soffio serviva a far riprendere vigore al fuoco. E' quelli che sta accadendo nel nostro paese grazie all'opera di un politico razzista che è riuscito ad arrivare alla carica di ministro dell'interno e che dalla sua poltrona non fa altro che soffiare sulle molti menti bacate del nostro paese che prontamente rispondono. Il "nostro" ministro ha fondato tutta la sua carriera politica sulla lotta all'immigrato ed al diverso, per non parlare delle varie esternazioni contro i meridionali e le istituzioni, ed una volta arrivato al potere, con la complicità di un movimento che avrebbe dovuto rappresentare il cambiamento, ha continuato con questa sua opera di alimentazione dell'odio e di caccia alle streghe. Le sue esternazioni sulla presunta invasione degli immigrati, sempre sconfessata dai dati reali ma ai quali nessuno presta attenzione perché significherebbe far lavorare il proprio cervello, sulla pacchia che gli immigrati si farebbero nel nostro paese e con l'equiparazione dei viaggi sui barconi o sulle navi delle ong a crociere organizzate, sta portando a termine un'opera di lavaggio del cervello. Un po' di terreno fertile lo ha trovato essendo ormai arrivato il consenso a circa il 30% soprattutto in quei cervelli disabituati ormai a informarsi ma a prendere per oro colato tutto quello che passa sui social, Facebook e twitter in prima fila. E così accade che negli ultimi 45 giorni di sono avuti ben 7 episodi di persone "normali" che se la sono presa con le loro carabine con qualche persona di colora sparandogli "per averla scambiata per un piccione" o semplicemente "per sbaglio mentre provava la sua carabina modificata". Ed il "nostro" ministro sempre pronto a "sparare" con il suo smartphone tweet razzisti nel caso di episodi malavitosi commessi da immigrati, inspiegabilmente viene colpito da improvvisa paralisi quando gli stessi atti sono commessi da "italiani" verso persone di colore o di altra etnia. Non importa l'età, il sesso, è sufficiente il colore leggermente diverso dalla pelle per imbracciare l'arma e sparare. E mentre lo stesso Presidente Mattarella interviene per sottolineare questa deriva pericolosa che sta prendendo il nostro paese, il ministro tenta di sconfessarlo affermando che lui non vuole il Far West. Peccato che poi il suo partito stia portando in parlamento una legge con la quale si pretende che l'azione di un cittadino che spara ad un "eventuale" malfattore sia sempre considerata legittima difesa senza l'intervento del magistrato. Stiamo vivendo una clima contrario a quello che dovrebbe essere: episodi come quelli accaduti nell'ultimo mese e mezzo dovrebbero essere una preoccupazione per chi ha responsabilità di governo ed invece nel nostro paese è il governo stesso che ignora questi episodi o addirittura li fomenta con le proprie esternazioni. Ma l'aspetto peggiore è che una gran parte del paese mette la testa sotto la sabbia o peggio ancora non riconosce le responsabilità di chi guida le istituzioni.

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