martedì 19 dicembre 2017

Il vero voto utile ? Quello dato a chiunque sia fuori dall'attuale parlamento


Il concetto di voto utile fu introdotto dal fantasioso Berlusconi e successivamente copiato da tutti coloro che siedono in parlamento. Il concetto del voto utile è quello di mantenere comunque la composizione del parlamento, se il voto è assegnato a qualcuno che non sta nel parlamento allora, secondo la teoria del voto utile, quelo voto è dato al vento. E purtroppo l'attuale legge elettorale, l'ormai famoso Rosatellum, mette in pratica il concetto tanto che i voti assegnati a coloro che non supereranno il quorum in alcuni casi saranno divisi fra coloro che entrano in parlamento. Quindi il voto "inutile" diventa utile per meccanismi cervellotici ma estremamente mirati. Personalmente, indipendentemente dalle idee politiche che si possano avere, ritengo che il voto utile sia uno e uno solo (facendo passare per buono il concetto assurdo di voto utile": quello dato a chiunque attualmente non siede in parlamento. Perché sinceramente non vedo chi si possa meritare di tornare a sedere nel luogo più alto di una democrazia e magari anche andare al governo. Votare il centro destra, che si presenta con un vecchio che ha portato il paese sull'orlo del fallimento per i dedicarsi ai suoi giochetti sessuali, significa tornare a rivivere quei rischi oltre che mettere in mano il paese ad alcuni personaggi razzisti, xenofobi, che vogliono trasformare il paese in un Far West liberalizzando il diritto di armarsi ed uccidere. Sostanzialmente ridare voce a chi l'ha avuto ed ha combinato disastri e si ripresenta senza alcuna novità di rilievo. Votare Pd e qualche alleato centrista significa ridare il paese in mano a chi ha tentato una riforma costituzionale assurda e antidemocratica per magari riprovarci ancora una volta. Un partito che, come si sta dimostrando in questi giorni con la vicenda Boschi, è intransigente con gli altri ma aperto a giustificare e perdonare qualunque "birichinata" ad i suoi. Dopo le vicende dei ministri Cancellieri, Ilen, Lupi e Guidi costretti a dimettersi proprio da Renzi e soci per delle "birichinate" appunto, alla ex-ministra Boschi ora sottosegretario di Gentiloni, tutto è permesso anche intromettersi in faccende che non la riguardano per cercare di salvaguardare gli interessi di famiglia. E arriviamo al Movimento 5 Stelle che doveva rappresentare il nuovo ma che ha fallito subito dopo pochi giorni dalle elezioni rifiutandosi al tentativo di Bersani di tentare veramente l'inizio di un cambiamento. Sono bravi a fare opposizione, dove si può contestare tutto senza proporre niente, a fare confusione ma in quanto ad avere idee precise e chiare su un loro eventuale governo ce ne corre parecchio (anche se è vero che nessuno ne ha di idee precise su come governare). Senza prendere in considerazione due dei punti più oscuri del M5S: la dipendenza da una società privata e da un comico, e la loro volontà di governare da soli. Rimane quella che dovrebbere essere la sinistra composta dai fuoriusciti dal Pd (dopo comunque aver votato di tutto e di più) e qualche resto di Sel, ma anche qui è come andare di notte. Dopo essersi affdati ad un ex magistrato ed aver anche loro personalizzato il partito, hanno finito per confondersi con gli altri ed alla fine c'è il rischio concreto che, se salterà l'inciucio programmato Renzi-Berlusconi, ritrovarli al governo con il Pd renziano. In conclusione votare queste formazioni significa dare continuità ai distrastri berlusconiani ed alle politiche renziane che hanno realizzato il programma del centro destra non portato a termine a causa dei diversi interessi del Silvio nazionale. Un voto, secondo il concetto di voto utile, completamente inutile.

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