domenica 3 dicembre 2017

4 dicembre: anniversario della madre di tutte le bufale


Matteo Renzi, uno dei più grandi spara-bufale di questi ultimi anni, ha vestito i panni dello scopri falsità e quindi conferma il soprannome con il quale si è fatto strada in politica: il BOMBA. Il bello che questa sua presunta crociata parte proprio ad una anno da una delle più grandi falsità messe in circolazione proprio da Matteo Renzi con la collaborazione di Maria Elena Boschi e di qualche altro renziano del Partito Democratico. Mi rifersico alla campagna messa in atto prima del 4 dicembre 2016 per convincere gli italiani a votare SI al referendum costituzionale. Sono stati mesi nei quali ne abbiamo lette ed ascoltate di tutti i colori. Renzi e Boschi hanno più volte dichiarato in televisione, quindi senza il filtro di qualche giornalista che avrebbe potuto interpretare male le loro diciarazioni,  che se il 4 dicembre 2016 avesse vinto il NO loro non solo si sarebbero dimessi dal governo ma avrebbero addirittura lascialo la politica. Niente di più falso. Matteo Renzi si è dimesso da presidente del consiglio ma non ha mai abbandonato la politica anzi si è ripresentato alle nuove primarie del Pd cedendo, afferma lui, alle pressioni del popolo del Partito Democratico. Altra falsità considerato che alle primarie del Pd è potuto andare a votare chiunque abbia voluto buttare via 2 euro. Di fatto al Bomba non gli è mai passato per la testa di abbandonare la politica. Maria Elena Boschi l'ha fatta anche peggio considerato che, dopo le dimissioni del governo Renzi, ha accettato di entrare anche nel governo Gentiloni, quindi in questo frangente ha battuta nelle falsità il buon Matteo. Che dire poi di tutte le falsità distribuite a piene mani dai due, Matteo ed Elena, a proposito della catastrofe nella quale sarebbe caduto il paese qualora avesse vinto il NO ? Malati di cancro più difficilmente curabili, terrorismo che avrebbe colpito anche l'Italia, disoccupazione crescente e Pil in caduta libera. Ora, a parte le prime due affermazioni che sarebbero apparse assurde anche ad un ragazzino delle elementari, le altre due sono state clamorosamente smentite dai dati Istat che danno disoccupazione in crescita (anche se qui ci sarebbe da discutere molto) e Pil oltre le previsioni. Come se non bastasse però Matteo Renzi e tutto il Pd hanno continuato nelle loro cichiarazioni spara falsità intestandosi, ad ogni dato positivo del Pil emanato dall'Istat, questo successo i virtù delle riforme messe in atto nei mille giorni renziani. Insomma una bufala sulla bufala e nemmeno l'onestà intellettuale di ammettere di essersi sbagliati nella campagna pro-referendum. Ora si può dare credito alla lotta alle fake-news, come ama chiamarle Matteo Renzi (forse se iniziasse a parlare come mangia sarebbe meglio), da parte di coloro che sono stati i maggiori dispensatori di falsità negli ultimi mesi ?

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