giovedì 2 novembre 2017

La politica al giorno d'oggi: tutti contro tutti a suon di vaffa

La politica della così detta seconda repubblica, iniziata più o meno con l'ingresso in politica di Silvio Berlusconi, fu subito connotata da un linguaggio politico ed una propaganda più indirizza vero la denigrazione se non la vera e propria offesa dell'avversario più che alla diffusione delle proprie idee. Proprio Berlusconi mise il dibattito politico su questo piano (memorabile la sua frase "non penso che gli italiani sian così coglioni di votare a sinistra") e la sinistra gli andò subito dietro non sapendo fare di meglio. Un atteggiamento che di solito maschera la mancanza di un progetto vero e soprattutto presentabile. L'ex cavaliere aveva sicuramente il suo, quello di stare il più lontano possibile dalla giustizia anche attraverso leggi tagliata a suo uso e consumo, ma la sinistra avrebbe dovuto combatterlo con armi diverse piuttosto che scendere al suo livello e quindi garantendo al Berlusca tre governi ed una vita politica che ancora non è terminata. Per combattere una politica sempre più distante dai bisogni reali della gente, prese vigore il movimento creato da Grillo che però si presentò ufficialmente come un movimento politico con la famosa giornata del "Vaffa". Quindi nasceva un nuovo movimento politico il cui manifesto programmatico era semplicissimo: mandare a quel paese tutti. Insomma la scuola berlusconiana faceva nuovi proseliti ancora. Oggi siamo ormai all'eccesso e sia la campagna elettorale siciliana che quella nazionale ormai avviata , non si discostano molto dal malcostume linguistico di questi ultimi anni. Addirittura un grillino vorrebbe "bruciare vivo" il deputato Rosati, l'autore della nuova legge elettorale, ma non dimentichiamo nemmeno il governatore Pd della Campania, De Luca, che vorrebbe uccidere tutti i grillini ed anche Rosy Bindi colpevole di averlo dichiarato impresentabile. Naturalmente quando si scende così in basso poi qualunque argomento venga trattato nella campagna elettorale viene relegato in secondo piano rispetto alle volgarità ed alle offese gratuite che infestano la campagna elettorale. Purtroppo in questo linguaggio e genere di dibattito sono coinvolti tutti e non c'è nessuno che sia risparmiato da qualche invettiva di un avversario politico e nessuno che si astenga di lanciare invettive. E poi il cittadino non va a votare .... ed è sempre più difficile biasimarlo

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