venerdì 20 marzo 2015

La politica dei rottamati ...


Quando scoppiò tanegntopoli all'inizio degli anni 90 si sperava che finalmente quel sistema di corruzione che la politica aveva messo in cantiere, del quale tutti spevano ma allo stesso tempo tutti sopportavano, fosse arrivato al capolinea. Purtroppo però gli italiani affidarono quella ventata di cambiamento ad un uomo la cui storia ed il cui successo imprenditoriale era proprio figlio di quel sistema: Silvio Berlusconi. L'ex cavaliere infatti entrò in politica sia per continuare a difendere i propri interessi in prima persona nella doppia veste di imprenditore che di capo del governo, sia per tenersi lontano con leggi ad hoc da processi e immancabili condanne. Da quel momento il sistema politico italiano ha imboccato una china discendente senza precedenti portando il paese in una situazione peggiore di quella della prima repubblica. Si è passati da una corruzione pro-partito ad una corruzione pro-persona, sia grazie appunto all'ascesa di un imprenditore senza scrupoli ma anche alla connivenza di una sinistra che non ha saputo contrastare adeguatamente il nuovo nemico, scendendo sul suo stesso terreno di confronto e quindi uscendone irrimediabilmente sconfitta. Oltre alla corruzione permanente si è assistito ad un decadimento continuo del livello politico dei nostri governanti fino ad arrivare al momento attuale nel quale questa inadeguatezza e mancanza di autorevolazza viene svelata quotidianamente. Ministri incompetenti che non conoscono la materia della quale si devono occupare in quanto assegnati alla poltrona non per sulla base delle loro professionalità ma solo per un semplice gioco politico e di divisione delle stesse poltrone. Ministeri che di fatto sono guidati dai funzionari che hanno acquisito competenze proprio anche grazie all'incompetenza della politica e che diventano quindi insostituibili per il ministro di turno. Ed anche ora che è arrivato al potere un giovanotto borioso e pieno di se che avrebbe dovuto cambiare verso alla politica italiana, la situazione non è cambiata anzi se vogliamo è peggiorata ulteriormente. I segnali di questo ulteriore scivolamento sono abbastanza palesi e non riguardano solo la corruzione dilagante che quasi quotidianamente viene portata alla luce dalla magistratura. Ci sono anche altri episodi caratteristici di un paese ormai fanalino di coda in europa, non ultimo grazie solo al disastro greco ma in procinto di arrivare al traguardo dell'ultimo posto se Tsipras manterrà anche solo un terzo delle promesse fatte durante la campagna elettorale. I primi segnali di questo ulteriore scivolone si sono avuti alla rielezione di Giorgio Napolitano quando il rieletto presidente della repubblica tenne un discorso in parlamento che avrebbe dovuto far impallidire senatori e deputati, i quali invece si spellarono le mani ad applaudire colui che li stava prendendo a pesci in faccia. Poi è arrivato il nuovo capo del governo, quello in maniche di camice, quello che chiama per nome tutti ministri e giornalisti, quello che illustra il nulla con slide ed effetti speciali, quello però che nel semestre europeo non ottiene altro risultato che far nominare come alto commissario della politica estera un rappresentante italiano che .... per il momento non è stato interpellato nemmeno per la pulizia delle stanze che occupa. Per la crisi Ucraina si sono mossi Francia e Germania, per la crisi greca vertice con ancora Francia e Germania, lo stesso Papa indice a sorpresa un nuovo giubileo senza consultare il governo italiano che dovrà trovare i soldi per questa ennesima "grande opera". Le sceneggiate di Renzi servono solo per abbacinare il popolo non certo per confondere le idee di chi conta. E ieri poi a conferma di tutta l'inadeguatezza della politica italiana arrivano le dimissioni di un ministro che si rottama da solo e che dimostra di non avere il minimo senso delle istituzioni andando ad annunciare le proprie dimissioni in una trasmissione televisiva piuttosto che in parlamento o davanti al capo dello stato che lo ha nominato.

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