mercoledì 11 marzo 2015

Da oggi si cambia verso: legalizzata l'ignoranza


Quante volte il cittadino comune colto in fragrante e giustificandosi cola famosa frase "Non lo sapevo", si è sentito rispondere "La legge non ammette ignoranza" ? A me è capitato qualche mese fa. Dopo aver ricevuto una sanzione da Equitalia perché in una denuncia dei redditi avevo dimenticato di togliere le detrazioni per figlio a carico in quanto ormai lavoratore, candidamente ho dichiarato al funzionario di turno: "Ma io non sapevo che mio figlio lavorava". Non c'è stato niente da fare ed ho dovuto pagare. Forse se avessi avuto l'avvocato di Berlusconi quella sanzione non l'avrei pagata, certo mi sarebbe costato un occhio della testa l'avvocato ma vuoi mettere la soddisfazione di far passare il principio che la legge ammette anche l'ignoranza ?. Da oggi, dopo la sentenza di assoluzione di Berlusconi dal caso Ruby (ci fu prostituzione ma il caro Silvio non sapeva, ignorava, che Ruby fosse minorenne), l'assunto che la legge non ammette l'ignoranza è definitivamente messo nel cassetto e in Italia si cambia verso. E' anche vero che probabilmente questa nuova norma sarà applicata solo ai politici di questa presunta seconda repubblica nella quale ormai il politico che "ignora" e che "a sua insaputa" è diventato un segno caratteristico di questa stagione politica. Amministratori locali che usano fondi pubblici per comprarsi le mutande perché ignorano la destinazione dei fondi stessi, politici che occupano case in affitto senza sapere chi paga l'affitto, ministri che acquistano case pagate da non si sa chi, ed ora un capo del governo che va a prostitute senza sapere che la stessa è minorenne. E la giustizia che certifica l'ignoranza. E' anche vero che se l'Italia fosse un paese con un senso civico almeno sufficiente tutta questa gente non avrebbe modo né di fare politica né tanto meno di occupare cariche istituzionali rilevanti perché sarebbe mandata via a calci nel sedere. Ma qui siamo in Italia, il paese dove anche un delinquente può aspirare a fare carriera politica purché ottenga dei voti come se il voto ed il consenso popolare costituisse una specie di immunità per qualsiasi nefandezza, pure quella di fare sesso con una minorenne. Ora questa gente può avere si la faccia come il culo e rimanere a svolgere la propria attività politica ma anche il popolo che sopporta tutto questo non è certo da meno. La vera riforma di cui avrebbe bisogno l'Italia sarebbe proprio questa, quella di raggiungere un senso civico tale da considerare obbrobrioso assegnare incarichi politici e istituzionali a personaggi con problemi giudiziari di qualsiasi natura anche solo a livello di sospetto. Ma questa è una riforma che non si fa nè per decreto nè tanto meno con un disegno di legge. Non nascondiamoci nemmeno dietro il paravento della politica lontana dalla realtà, non è così la politica, la giustizia, le istituzioni non sono altro che lo specchio del paese, un paese che in questi ultimi 20 anni ha avuto un tracollo non solo economico ma anche sociale e culturale, un tracollo dal quale sarà difficile se non impossibile risollevarsi.

Nessun commento: