lunedì 2 febbraio 2015

Il primo atto del presidente è far tornare in parlamento il condannato






In queste ore, dopo una settimana di previsioni, si scatenano le analisi sulla elezione di Sergio Mattarella a presidente della repubblica. C'era anche l'elezione del presidente nel patto del Nazzareno ? E se c'era ... chi avrebbe dovuto essere ? Renzi ha vinto e Berlusconi ha perso ? Che succederà ora con le riforme ? E chi più ne ha più ne metta. Nessuno che provi a analizzare i fatti che già da oggi sono una prova inconfutabile di quanto è accaduto. Il primo atto del nuovo presidente è stato quello di consentire domani ad un condannato per frode fiscale, non eleggibile ad alcuna carica istituzionale fino al 2019, di entrare in parlamento per seguire la cerimonia del giuramento sulla costituzione. Dopo che il parlamento con grande fatica ha emenato una legge che in qualche modo cerca di contrastare la corruzione dichiarando la ineleggibilità di persone condannate in via definitiva ad almeno tre anni, dopo che, nonostante la legge, ci sia voluto il voto del Senato per far decadere il condannato Silvio Berlusconi dalla carica di senatore (e non sarebbe stato necessario), ecco che il nuovo presidente Sergio Mattarella butta tutta al vento e apre le porte del parlamento per farsi onorare anche da un pregiudicato. Insomma il povero Berlusconi, raggirato dal figlio putativo, ha dovuto recitare la parte dell'ingannato per poi ritrovarsi in un colpo solo prima l'invito ad entrare di nuovo nel luogo delle istituzioni da dove era stato giustamente cacciato per ascoltare il discorso d'insediamento del presidente della repubblica, poi si ritrova uno sconto di 45 giorni sulla pena che deve scontare ai servizi sociali. Insomma alla fine non è andata tanto male al condannato e magari fra un mese ci scappa anche la depenalizzazione del suo reato grazie al decreto fiscale del figlio Renzi e così il cerchio si chiude. Ora tutti ad osannare Sergio Mattarella, ma il primo atto del novello Presidente non è certo dei migliori e sembra più un suggello del famoso patto del Nazzareno di cui tutti parlano. Se son rose fioriranno ... ma se non lo sono .... rimpiangeremo molto preso Giorgio Napolitano.

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