Siamo in piena crisi ed un governo di tecnici tenta di fare quello che i politici non hanno avuto il coraggio di fare in questo paese. Tutti lo dicono apertamente: certe misure un politico non avrebbe mai potuto proporle perchè poi avrebbe dovuto fare i conti con il suo elettorato. Un'affermazione che suona come un atto di accusa ma soprattutto di incapacità di tutta la politica italiana, sia della maggioranza che dell'opposizione. Una specie di certificazione che in Italia un politico intraprende questa carriera non tanto per portare avanti un ideale, un principio o per mettersi al servizio del proprio paese, ma piuttosto e soprattutto per puro interesse personale. Il parlamentare, sia di maggioranza che di opposizione, dovrebbe innanzitutto pensare al bene del paese, qualunque siano le sue idee ed i suoi principi, la sia azione dovrebbe essere indirizzata verso provvedimenti che dovrebbero incentivare e agevolare lo sviluppo del paese e della società. Ma in Italia sembra che ogni parlamentare prima di ogni cosa pensi soprattutto al proprio interesse, in seconda battuta al proprio partito ed infine se c'è ancora spazio al paese. Dopo il fallimento della politica nella gestione della crisi economica-finanziara che attanaglia l'europa e l'Italia, il governo tecnico di Monti ha preso in mano la situazione prendendo provvedimenti che metteranno in ginocchio buona parte del ceto medio-basso. Blocco delle pensione, prolungamento dell'età pensionabile, aumento della benzina, aumento dell'Iva, reintroduzione dell'Ici dopo una superivalutazione delle rendite catastali, obbligo di avere un contocorrente per chi percepisce pensioni sopra i 500 euro (un bel pacco dono natalizio proprio per le banche gli attori che hanno provocato tutto questo casino), sono i principali provvedimenti che svuoteranno tasche e risparmi degli italiani. Snocciolando i vari provvedimenti della manovra messa a punto da Monti spunta un articoletto che taglia le indennità dei parlamentari, un piccolo atto di quella equità sociale che tante volte è stata menzionato da superMario nei suoi discorsi dopo l'investitura a capo del governo. Non appena qualche parlamentare si è reso conto di questo articoletto, apriti cielo. Il governo non ha giurisdizione sui noistri emolumenti, le nostre indennità sono al di sotto della media europea, non possiamo consentire un adeguamento delle nostre indennità per decreto. Queste sono state le reazioni indignate di tutti i parlamentari senza esclusione di schieramento. Insomma signori avete veramente rotto le scatole. Ci avete portato in questa sotuazione catastrofica, non siete stati in grado di prendere provvedimenti adeguati per uscirne, avete delegato un governo tecnico in modo da lavarvene le mani in perfetto stile Ponzio Pilato, fate un sacco di discorsi in merito ai sacrifici che i cittadini italiani dovranno subire, ma quando tocca a voi dobbiamo adeguarci con l'europa. Bene allora adeguiamoci anche con gli stipendi degli operai, anche con il senso civico dei politici che si dimettono non appena sospettati di qualche azione al limite della legalità, oppure con gli asili nido aziendali come in Germania, oppure con la scuola pubblica gratuita fino all'università. Insomma signori è ora che anche voi svuotiate le tasche oppure qualcuno provvederà a svuotarvi il deretano.
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