Si anche Berlusconi a volte fa delle dichiarazioni sensate. Non più tardi di un paio di mesi fa aveva suscitato le proteste di tutti i media di informazione con le sue affermazioni in merito ai giornali italiani. Senza fare distinzioni di nessuna sorta invitava gli italiani, popolo notoriamente poco avvezzo alla lettura di quotidiani, a non leggere i giornali in quanto tutti distorcevano la realtà e travisavano i fatti, soprattutto quelli che riguardano la sua persona e la politica del suo governo. I giornali avevano prontamente fatto fronte comune chi in maniera pesante e senza mezzi termini, i giornali "comunisti" guidati da Repubblica e dal Corriere della sera, chi in maniera più velata o superficiale trattandosi di giornali molto vicini al cavaliere se non addirittura di sua proprietà, Il giornale e Libero primi fra tutto. Oggi, alla luce delle vicende politiche di questi giorni, si può senz'altro affermare che Berlusconi non aveva proprio tutti i torti e, e se non tutti, almeno qualche giornale delle fandonie le spara in continuazione. Primo fra tutti in questa gara a chi la spara più grossa è sicuramente il giornale di Feltri, di proprietà della famiglia Berlusconi, che ormai da qualche mese è diventato una specie di task force che si scaglia a spada tratta contro gli avversari del premier, in particolar modo contro quelli che tentano di criticarlo all'interno stesso del centro destra. Ecco allora che in questi giorni, ma già in passato quando si avevano le prime avvisaglie del dissenso, il carro armato Feltri indirizza tutta la sua potenza di fuoco sul Presidente della Camera Gianfranco Fini. Purtroppo in questa guerra senza quartiere, contro colui che si è permesso di criticare la leadershep del cavaliere e di uscire dal Pdl, si utilizzano argomentazioni e teorie che non stanno in piedi facendo accostamenti lontani dalla realtà dei fatti. Oggi il Giornale chiede le dimissioni di Fini e invita i lettori ad aderire, facendo un parallelismo fra la vicenda del Presidente della Camera con quella del ministro Scajola e peggio ancora con quella del sottosegretario Caliendo. Il ministro Scajola aveva acquistato una casa senza sapere, o meglio facendo finta di non sapere, chi ringraziare per aver pagato una cospicua parte dell'importo totale il sottosegretario Caliendo ha addirittura un avviso di garanzia, vicenda quindi nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Gianfranco Fini. Un simile accostamento non può che essere classificato come una vera e propria distorsione dei fatti proprio come aveva asserito Silvio Berlusconi qualche mese fa., chissà forse facendo proprio riferimento alle fandonie che spesso il suo giornale pubblica per mano del direttore Feltri. Rimane comunque l'amaro in bocca nel vedere che ormai in questo paese non si fa più politica nè a destra, nè a sinistra, nè al centro ma si è sostituito la dialettica ed il confronto con il gossip, il pettegolezzo e lo scandalo lanciando in questa caccia continua i giornalisti di tutte le testate a livello nazionale. Un atteggiamento ed un modo di fare informazione favoriti senza alcun dubbio dal comportamento non certo irreprensibile dei nostri politici.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento