sabato 28 ottobre 2023

Da "due popoli due stati" a "due terrorismi che si fronteggiano" con il bene placito di un terzo guidato dall'Italia


La situazione a Gaza è ormai fuori controllo, come era facilmente prevedibile, dopo 80 anni di guerre fra israeliani e palestinesi senza che il maggior responsabile di questo scempio, l'occidente, muovesse un dito per risolvere la questione. Qualsiasi commento e qualsiasi analisi sulla guerra attuale non può certo prescindere dall'analisi storica di quanto è accaduto a partire dal quel tragico 14 maggio 1948. E' una storia che si perde nella notte dei tempi ma che ha una svolta nel 1948 quando gli inglesi lasciano il territorio ed in maniera unilaterale si insedia lo stato di Israele Uno stato che progressivamente sottrae in maniera arbitraria territori ai palestinesi fino ad arrivare alla situazione attuale dove a Sud la striscia di Gaza, più piccola della Val d'Aosta, è tenuta sotto controllo dagli israeliani come se fosse un vero e proprio campo di concentramento, mentre a Nord i territori sono continuamente sottratti ai palestinesi per gli insediamenti dei coloni israeliani. Lo Stato di Israele ha da sempre disatteso le risoluzioni dell'Onu che lo invitavano a liberare i territori occupati, mentre i palestinesi, orfani di un qualsiasi Stato che si potesse definire tale, hanno trovato solo nelle azioni terroristiche il modo per non essere dimenticati a abbandonati.
Con l'insediamento del governo di destra con a capo Netanyahu la situazione si è progressivamente deteriorata fino ad arrivare all'attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas. Un'azione scellerata e disumana ma la risposta quale è stata ? Perché se Israele ha si il diritto di difendersi non dovrebbe avere il diritto di rispondere a sua volta con azioni di stampo terroristico condotte però con mezzi di distruzione notevolmente superiori a quelli di Hamas. Israele lancia missili, bombarda con attacchi aerei, attacca dal mare ed infine entra nella striscia di Gaza con truppe di terra e carri armati. A queste azioni scellerate si aggiunge l'interruzione di forniture vitali alla popolazione di Gaza: niente energia elettrica, niente carburanti, niente viveri e soprattutto niente acqua. E' difficile trovare differenze fra i campi di concentramento nazisti e la striscia di Gaza, ormai un enorme campo di concentramento a cielo aperto con 2 milioni di persone. Un campo di concentramento nel quale in un paio di settimane sono state uccise più di 8 mila persone con un 40% di bambini. Davvero con questi numeri è difficile non paragonare gli israeliani ai nazisti che perseguivano il genocidio del popolo ebraico.
E l'Occidente ? Beh l'occidente è il maggiore responsabile di questa situazione che si trascina da quasi 80 anni in quanto appoggia in maniera incondizionata la presenza univoca di uno Stato in un territorio che di fatto appartiene a popolazioni diverse. Aver contribuito all'insediamento dello Stato di Israele in quei territori, è stato come una specie liberazione della proprio coscienza rispetto allo sterminio perpetrato dal nazismo ai danni del popolo ebraico. In realtà si è trattato di aiutare un popolo, quello ebraico, ai danni di un altro, quello palestinese. In quella regione arabi ed ebrei vivevano pacificamente fino a quando non si è insediato in maniera unilaterale lo Stato di Israele, da quel momento è stata una guerra continua. Un conflitto al quale nessuno in questi 80 anni ha saputo dare una risposta ed uno sbocco soddisfacente per entrambe le popolazioni, anzi tutto il mondo occidentale anche oggi mentre condanna, giustamente il terrorismo dei palestinesi, al contempo giustifica gli atti di terrorismo di stato degli israeliani.

Oggi in questa difesa ad oltranza ed oltre ogni logica si è distinta l'Italia ed il governo fascista che da un anno e mezzo guida il paese. L'Onu trova il modo di approvare una risoluzione, sicuramente inutile ma almeno formalmente condivisibile, che chiede il cessate il fuoco, ma il governo italiano non la vota e si astiene schierandosi senza se e senza ma a fianco dei fascionazisti israeliani.

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