martedì 9 maggio 2023

Dopo 7 mesi di schermaglie anche i fascisti portano un altro serio attacco alla Costituzione

La Costituzione è di nuovo sotto attacco: dopo i tentativi di Berlusconi nel 2006 e Renzi nel 2016 di modificare la nostra Carta Costituzionale, il governo fascista di Giorgia Meloni ci riprova e in maniera più pesante anche al momento molto più confusa. Le due riforme citate furono rimandate al mittente dal popolo italiano in quanto tentavano di ridurre la democrazia nel nostro paese: quella berlusconiana proponendo un presidente del consiglio addirittura con il potere di sciogliere le camere, quella renziana proponendo un Senato non più eletto da cittadini. Per fortuna nel paese si formarono due fronti trasversali che rifiutarono le due controriforme. Oggi la destra torna all'attacco ma lo fa in maniera confusa e scoordinata. Dopo 7 mesi di provvedimentini che comunque lasciavano intravedere il profilo fascista ed anti-lavoratori di questa maggioranza, oggi si arriva al nocciolo del programma della destra italiana. Sfasciare un sistema democratico in nome di una presunta stabilità di governo. Al momento comunque le idee sono altamente confuse e dimostrano ancora una volta una totale differenza di vedute fra FdI, Lega e Forza Italia. Giorgia Meloni propone l'elezione diretta del presidente del consiglio senza per altro specificare le inevitabile modifiche che seguirebbero a cascata ai poteri del Presidente della Repubblica che diventerebbe una figura di secondo piano oltre a perdere quella centralità di garante della democrazia. Oltre a questa proposta circola anche l'alternativa di proporre l'elezione diretta del Capo dello Stato, ma anche in questo caso senza specificare quali poteri andrebbe a modificare questa proposta in quanto un Capo dello Stato eletto direttamente dai cittadini comporterebbe un cambiamento ulteriore degli assetti istituzionali. Contro queste due proposte lavora la Lega che va avanti con la sua proposta di autonomia differenziata per dare più poteri alle regioni e per aumentare le diseguaglianze fra Nord e Sud. Una proposta incompatibile con le altre due. La Meloni oggi ha convocato le opposizioni che andranno in ordine sparso con il duo Renzi-Calenda pronti ad appoggiare qualsiasi proposta del governo, mentre M5S e PD si spera si oppongano fermamente alle riforme fasciste di Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La motivazione di questa riforma sarebbe la stabilità del sistema politico di governo come se la stabilità dipendesse dalla elezione diretta dei cittadini del Capo di governo o dello stato quanto piuttosto alla serietà dei politici e dei partiti. Insomma ancora una volta si tenta di cambiare una Costituzione il cui vero problema è solamente la non totale applicazione dei sani principi sanciti dai suoi articoli. Basti pensare che già l'art. 1 è totalmente inapplicato nella parte che richiama IL LAVORO come fondamento della Repubblica Italiana.
Insomma il governo di destra dopo aver servito un antipasto indicativo della sua natura fascista, ora passa al gioco duro e la Meloni ha già dichiarato che se le opposizioni si OPPORRANO come dovrebbero fare, lei andrà avanti ugualmente. Insomma ancora una volta saranno i cittadini chiamati a difendere la democrazia dell'ennesimo attacco della politica italiana alla Carta Costituzionale.

 

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