sabato 1 aprile 2023

La Podestà Meloni, Il Federale La Russa, il Camerata Valditara e il Balilla Rampelli ... il nuovo fascismo è servito

 






Quando in prossimità delle elezioni del 25 settembre qualcuno lanciava l'allarme sul ritorno del fascismo in molti si sono voltati dall'altra parte con la giustificazione che il fascismo era ormai morto ed in Italia non c'era un nuovo pericolo fascista. Oggi, dopo sei mesi di governo a guida Meloni, siamo ancora qui a discutere sulle continue esternazioni e proposte di legge del governo e dei suoi componenti che stanno mettendo in atto ciò che in molti temevano: revisionismo storico, riabilitazione del fascismo e criminalizzazione della lotta partigiana. 
Ciò che molti temevano si sta in pratica realizzando. Quando si puntava il dito sul rigurgito fascista nessuno pensava ad una nuova marcia su roma o ad una nuova dittatura quanto invece a ciò che sta accadendo ormai senza ombra di dubbio: riscrittura della storia al fine di una riabilitazione del periodo più oscuro e tragico della storia del nostro paese.
L'intento è ormai chiaro: riscrivere la storia e criminalizzare la resistenza mettendola sullo stesso piano della dittatura fascista in un parallelo allucinante. Gli attacchi si intensificano in prossimità della festa simbolo della liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista: il 25 aprile festa della liberazione. Un tentativo c'era già stato quando Berlusconi aveva portato al governo i fascisti di Fini ed oggi che a guidare il governo è addirittura la fascista per eccellenza, Giorgia Meloni, la peggior destra d'europa ci sta riprovando.
Ha iniziato il camerata Valditara che riprende il preside di una scuola che con una lettera ai propri studenti li invitava a non rimanere indifferenti all'ennesima aggressione fascista davanti ad una scuola.
LA Podestà Meloni ha a sua volta accelerato sul revisionismo con la falsificazione storica della tragedia delle Fosse Ardeatine dove oltre 300 italiani furono trucidati semplicemente perché ... ANTIFASCISTI e non solo perché italiani.
Il Federale La Russa, presidente ignobile del Senato, nei giorni scorsi ha calcato la mano affermando che l'azione dei partigiani in Via Rosella fu un'azione contro una banda di suonatori invece che contro un reparto delle forze di occupazione tedesche.
A degna conclusione di queste iniziative revisioniste ed anticostituzionali oggi arriva la notizia della proposta di legge del Balilla Rampelli: pene severe per i forestierismi cioè l'obbligo per gli enti pubblici a non usare termini stranieri nei loro documenti. In perfetta continuità con gli editti mussoliniani. 





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