giovedì 27 aprile 2023

Il 25 Aprile 2023 ha definitivamente sancito che il fascismo è tornato al governo

 


Speriamo che questo incredibile 25 aprile del 2023 abbia definitivamente convinto tutti che Meloni ed il suo partito sono fascisti. Punto e basta. Inutile continuare a chiedere alLA presidente del consiglio ed i suoi camerati di dichiararsi antifascisti: non lo sono ed almeno riconosciamo ai camerati la loro coerenza. Non si sono dati all'ipocrisia, virus che colpisce tutta la politica italiana, e nessuno di loro a partire dalla stessa Meloni ha ceduto alle sollecitazioni dei media. Dalle loro bocche e dichiarazioni il termine antifascista non è uscito, ed il motivo è semplice: antifascisti non lo sono simpatizzanti fascisti si.

Il fatto è che i fascisti non sono mai stati del tutto cancellati dal nostro paese, il fascismo di fatto non è tornato ma non se ne è mai andato dal giorno della liberazione in poi. Nella prima repubblica era presente in parlamento sotto le mentite spoglie di un partito dell'arco parlamentare, il Movimento Sociale Italiano. Un partito relegato a percentuali da prefisso telefonico come si direbbe oggi, ma molto attivo nel paese con gli attentati di Piazza Fontana, dell'Italicus, della stazione di Bologna, per non parlare degli innumerevoli episodi durante gli anni caldi del periodo 1968-1977. La democrazia che si è instaurata nel nostro paese e la Costituzione nata dalla Resistenza hanno consentito al MSI di sedere sui banchi del parlamento e di agire nell'ombra con attentati che miravano al sovvertimento della Repubblica democratica.

I fascisti del MSI sarebbero rimasti relegati alle fogne dove in qualche modo erano stati relegati se gli italiani non fossero caduti nel tranello teso loro da Silvio Berlusconi. L'ex cavaliere, dopo la caduta del suo protettore Craxi, è sceso in politica per salvare le sue aziende e se stesso dalla galera. Per ottenere la vittoria ha circuito gli elettori con le sue televisioni ed ha riportato al governo fascisti vecchi, Alleanza Nazione, e nuovi, Lega. Da quel momento è iniziata un'operazione di revisionismo storico con due obiettivi: equiparare il fascismo ad altri totalitarismi come il comunismo, che nel nostro paese non è mai stato al potere, e mettere in relazioni i crimini fascisti con alcuni episodi di equale natura perpetrati dai partigiani durante la liberazione. I governi Berlusconi hanno spergiurato sulla Costituzione e gli italiani piuttosto che mandarlo a quel paese lo hanno agevolato grazie anche ad una sinistra non più rossa ma rosea che ha tradito i principi della Resistenza.

E siamo arrivati al settembre 2022 nel quale, grazie ad un qualunquismo strisciante che ha causato l'astensione del 40% dell'elettorato, il partito di Giorgia Meloni, figlio indiscusso del fascismo, ha conquistato Palazzo Chigi portando addirittura un adoratore di Mussolini, Ignazio La Russa, alla seconda carica della Stato. Da 7 mesi tutti i media si sono accalorati a chiedere, un giorno si ed un giorno no, una dichiarazione di antifascismo dalla Meloni. Dichiarazione che non è mai arrivata per un semplice motivo: Giorgia Meloni ed il suo partito non sono antifascisti ... sono fascisti. Le celebrazioni del 25 Aprile, festa della Liberazione (e non della Libertà come LA presidente del consiglio si è affrettata a dichiarare), è stato l'atto conclusivo che ha certificato questo fatto: Ora tutti si mettano l'animo in pace e soprattutto prendano coscienza che in Italia il rischio di un nuovo fascismo è concreto e per contrastarlo non serve chiedere ai nuovi fascisti di dichiararsi quello che non sono, ma serve una nuova Resistenza e Liberazione.

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