venerdì 12 marzo 2021

Ad un anno dal "Ce la faremo" .... non ce l'abbiamo fatta

 


Eh no non ce l'abbiamo fatta ... su tutti i fronti. 

Sul versante epidemia siamo tornati ad un anno fa: chiusure, lockdown mentre contagi, ricoveri e decessi riprendono a galoppare. Purtroppo abbiamo sprecato quelle poche occasioni che ci si sono presentate per porre un argine in attesa dei tanto attesi vaccini. Soprattutto in estate quando è stata buttata al vento l'occasione dei tracciamenti quando i casi erano pochi ed era possibile agire in quel senso. Ma l'italiano è un popolo godereccio, intollerante alle regole, insofferente alle restrizioni anche se per motivi di salute pubblica. E così l'estate ha dato il via alla seconda ondata che si è attenuata leggermente con le restrizioni natalizie per riprendere vigore in questi giorni. Nel frattempo poco o niente è stato fatto per rafforzare l'assistenza sanitaria, si qualche letto di terapia intensiva in più ma niente di serio per arginare un "prevedibile" ritorno di contagi. L'unico baluardo è rimasto ancora una volta l'ospedale anche per un virus che solo in una bassa percentuale di casi richiederebbe il ricovero dato che non ci sono cure oltre a un pò di tachipirina o cortisone. Ma pensavamo forse che in qualche mese si rimediasse ai disastri di decenni in ambito sanitario ?

Sul versante politico niente di nuovo sotto il sole a parte la frantumazione di tutte le formazioni politiche (chi più chi meno) e l'accentuarsi dei contrasti far governo centrale, regioni e comuni. Si sono persi due mesi per cambiare la compagine di governo per le bizze di un bulletto la cui principale occupazione è procacciarsi qualche milione di euro lisciando gli emirati arabi, ma la sostanza dei provvedimenti rimane la stessa. Si procede a colpi di DPCM con la "rivoluzionaria" novità che invece di entrare in vigore nella notte, sono preannunciati con 48 ore di anticipo, entrano in vigore di lunedì in modo che qualche scellerato nel fine settimana possa sfogarsi ad alimentare l'epidemia con assembramenti e movide fuori controllo. Poi niente di nuovo nemmeno sul recovery fund che sarà predisposto con la consulenza di una società americana, quando Conte fu impallinato per aver previsto una task forze di 300 manager. I partiti hanno fatto delle giravolte da circo equestre e, a parte Fratelli d'Italia, si sono seduti tutti alla mangiatoia sperando di ingurgitare qualcosa di quei 209 miliardi. 

Sul versante vaccini peggio me la racconti. Dopo aver per decenni alimentato una società fondata sul profitto, sullo sfruttamento, sul consumismo come unico spirito guida, ora tutti cascano dal pero perché le case farmaceutiche che hanno prodotto a tempo di record un vaccino, forniscono in maniera prioritaria i paesi più ricchi: Usa, Israele, Emirati Arabi. Tutti gridano allo scandalo ma nessuno in questi anni si è preoccupato di dare impulso a modelli di sviluppo della società diversi. E quindi l'umanità sta dimostrando tutto il proprio egoismo e la propria incapacità a mostrare quella solidarietà tanto evocata quanto disattesa. Già solo il fatto che i vaccini siano ormai una decina la dice lunga che quale sorta di affare costituisca questa pandemia per certi industrie e per certi paesi. Naturalmente anche nel nostro piccolo si stanno verificando episodi tipici della società italiana: già la magistratura è all'opera per indagare su almeno ventimila vaccinazioni a persone che non ne avevano titolo. Un esempio su tutti: il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, che si è fatto vaccinare per primo. Per fortuna qualche esempio di persona onesta ancora c'è: il Presidente della Repubblica che s mette in fila aspettando il suo turno ne è un esempio, ma il mare che lo circonda purtroppo avrà il sopravvento.

Comunque finirà non ce la faremo e non solo per il numero di morti.

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